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Discussione: Robert William Wilcox

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    Robert William Wilcox

    Al centro del Wilcox Memorial Park, di Honolulu (Hawaii), dal 1993 si erge fieramente la statua bronzea di un ufficiale del Regio Esercito. L’ artista che ne ha reso fedelmente in ogni dettaglio la fisionomia e l’ abbigliamento si è potuto documentare osservando le foto d’ epoca che ritraggono l’ uomo. Non c’ è da sbagliarsi, l’ uniforme è quella postunitaria: il fregio con cannoni incrociati sul chepì, la giubba turchina dai bottoni lucidi, il colletto di velluto nero, i gradi a fiorone. Osservandolo meglio, a destare interesse è l’ atteggiamento di quel militare: sguardo fiero, occhi e capelli neri, baffetti curati, carnagione scura, fisico asciutto e brevilineo. Insomma non parrebbe azzardato identificarlo con un qualche nostro ufficiale originario della Sicilia o della Calabria. Se potesse ancora parlarci, non stupirebbe sentirgli in bocca un marcato accento del nostro meridione. Dunque a maggior ragione la presenza della sua effigie in mezzo al Pacifico, tanto lontana dall’ Italia sembra a prima vista incongrua. Ma basta uno sguardo all’ epigrafe per svelare il mistero: si tratta dell’ intellettuale, soldato, patriota e politico hawaiano Robert William Wilcox, che per una incredibile serie di eventi si trovò a vestire l’ uniforme italiana nella seconda metà dell’ 800.

    Wilcox, artigliere sabaudo e patriota hawaiano


    Robert William Wilcox nasce a Kahului , nell’ isola di Maui (Hawaii) il 15/2/1855. Il padre, William Slocum Wilcox, un cattolico originario di Newport (Rhode Island) è comandante della marina mercantile a riposo, divenuto in seguito piccolo proprietario terriero. La madre, Kalua Makoleokalani, è una donna indigena discendente da uno dei re tribali che dominarono Maui sino all’ unificazione dell’ arcipelago sotto il re Kameamea I°. Grazie ai genitori che ne sostengono le aspirazioni, intraprende gli studi superiori e all’ età di vent’ anni diventa maestro di scuola. Nel 1880 il re Kalakauha - stretto tra i complotti del “Missionary Party” e le ambizioni coloniali degli Usa - trova necessario rafforzare la sua posizione politica modernizzando l’ esercito e la marina del piccolo regno. Bandisce dunque tre borse di studio destinate a giovani meritevoli , perché possano studiare in accademie militari europee. I primi due prescelti sono il marinaio Robert Napu’uako Boyd e il fante James Kaneholo Booth. Il terzo inaspettatamente è proprio Wilcox, che non è un militare. A motivare la scelta del sovrano sono il grado d’ istruzione più alto della media e la fedeltà assoluta alla monarchia dell’ insegnante venticinquenne. Il 30/8/1880 i prescelti si imbarcano sul piroscafo “Zealandia” alla volta della California, accompagnati da un uomo di fiducia del re, il navigatore e avventuriero italiano Cesare Celso Moreno. Il viaggio prosegue lentamente via San Francisco - Washington - New York - Amburgo - Berlino. Subito sfumata l’ ipotesi dell’ arruolamento in Germania, i tre giovani, cui il loro accompagnatore ha nel frattempo impartito le necessarie lezioni di italiano, giungono nella penisola, venendo accettati senza problemi in qualità di allievi nelle forze armate regie. Boyd è destinato all’ Accademia navale di Livorno, Booth all’Accademia militare di Napoli. Wilcox entra all’ Accademia militare di Torino, dove si distingue brillantemente negli studi. Nel 1881, durante la tappa italiana dell’ unico viaggio europeo intrapreso dal re Kalakahua, funge da interprete tra il sovrano e papa Leone XIII°, durante una udienza privata in Vaticano. Uscito dall’Accademia col grado di sottotenente, è ammesso alla Scuola d’ Artiglieria e Genio. L’ esperienza italiana lascia in lui un segno profondo, facendogli conoscere la letteratura e la musica italiane. E’ affascinato dalla cultura classica, traduce in lingua hawaiana il Principe di Niccolò Machiavelli e ne spedisce una copia in dono al suo re. Ha anche l’ occasione di venire a contatto con le maggiori figure storiche del suo tempo. Viene ricevuto dal re Vittorio Emanuele II° e dal Ministro della marina Benedetto Brin, incontra Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi, sempre perorando la causa della libertà del popolo hawaiano e ricevendo dovunque espressioni di incoraggiamento e simpatia per l’indipendenza del piccolo arcipelago. Frequenta assiduamente i salotti bene di Torino e Roma. Nel 1886 la situazione politica ad Honolulu cambia drasticamente e il re è costretto a revocare le borse di studio, ordinando il ritorno in patria dei due superstiti (Booth era morto a Napoli nel 1884, forse di colera). Boyd obbedisce immediatamente e torna nell’ anonimato, sparendo dalla storia. Il destino di Wilcox è invece diverso. Nel 1887 lascia il Regio Esercito col grado di tenente di artiglieria e sposa la giovane baronessa Gina Sobrero (Padova 1863 - Roma 1912), partendo subito dopo con lei da Torino per le Hawaii, con al seguito bauli zeppi di libri e partiture d’ opera. Il viaggio di ritorno si dimostra non meno lungo e difficile dell’ andata, seguendo il tortuoso tragitto Parigi - Londra - Dublino - New York - Chicago - Omaha - San Francisco. Accolto entusiasticamente a corte da Kalakahua ma osteggiato dagli avversari politici, Wilcox è costretto a lasciare Honolulu per San Francisco, dove vive in gravi ristrettezze con moglie e figlia, in un tugurio nel quartiere italiano. Il rapporto tra i coniugi si deteriora presto. Pregiudizi razziali e dissapori coniugali spingono la Sobrero (donna di sangue blu ma di poche risorse economiche, figlia di un generale piemontese e di una principessa Colonna) a tornare in Italia con la figlioletta di pochi mesi, che purtroppo morirà nel viaggio di ritorno. Con l’ annullamento del matrimonio, Wilcox è ormai libero da legami familiari e si vota totalmente alla lotta per la libertà. Rientra a Honolulu e tenta di scuotere le coscienze dei compatrioti, denunziando le mire eversive del partito missionario e del governo statunitense. Memore del motto di Cavour “Libera chiesa in libero stato” l’ antico maestro elementare propone senza successo la creazione di una scuola statale a imitazione di quanto fatto in Italia. Il suo intento è spezzare l’ egemonia culturale dei missionari protestanti e limitarne l’ indottrinamento delle giovani generazioni. Diffonde la cultura italiana e finanzia la messa in scena delle opere di Verdi. Nel 1889 è organizzatore e capo militare di una prima rivolta armata , che da lui prende il nome (Wilcox rebellion). E’ arrestato e processato, ma assolto dal tribunale regio, avendo agito in difesa della patria e della monarchia. Nel 1893 si concretizzano le sue peggiori paure; l’ ultima regina delle Hawaii, Lili’uokalani, viene deposta da un colpo di stato filoamericano e i Marines sbarcano nelle isole per sostenere il governo provvisorio, composto di soli bianchi. Nel 1895, indossata di nuovo l’ antica uniforme da artigliere, tenta insieme ad altri esponenti della nobiltà di riportare Lili’uokalani al potere con le armi. Il tentativo generoso ma disperato fallisce, Wilcox è arrestato e incarcerato per la seconda volta. Condannato dal tribunale locale è però graziato dagli americani, che temono di farne un martire. Nel 1896 sposa la principessa hawaiana Theresa La’anui, discendente di re Kameamea I°. Durante la guerra ispano-americana del 1898 gli Usa occupano definitivamente l’ arcipelago, ritenuto dai militari una necessaria tappa intermedia per l’ invasione delle Filippine. Ormai persuasosi dell’ impossibilità di restaurare la piena indipendenza nazionale, Robert William Wilcox continua a lottare a favore del suo popolo, ma questa volta, dall’ interno del sistema. Sfruttando le sue capacità di oratore trascinante e tribunizio, si dedica alla politica attiva e nel 1900 è il primo delegato eletto a rappresentare il territorio delle Hawaii presso il Congresso degli Stati Uniti d’ America. La sua attività a Washington mira essenzialmente a mitigare le soffrenze della popolazione autoctona, sottoposta ai continui soprusi degli oligarchi bianchi e respinta ai margini della società. Muore ad Honolulu il 23/10/1903 all’età di 48 anni. La salma viene rivestita dell’uniforme da tenente del Regio Esercito. Sul feretro, coperto dall’ ultima bandiera del regno indipendente delle Hawaii, vengono adagiati il chepì con la coccarda tricolore e la sciabola da ufficiale d’ artiglieria donatagli del generale Garibaldi. L’ On. Robert William Wilcox è sepolto nell’ Honolulu Catholic Cemetary mentre un picchetto armato di quel Police Department che lo aveva arrestato per ben due volte, gli rende impeccabili onori militari. La folla di hawaiani d’ ogni etnia presente al rito, intona in suo onore il coro del Nabucco: <<O mia Patria, si bella e perduta…>> ultimo tributo alla perduta indipendenza dell' Hawaian Kingdom.
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