Nello spettacolo di varietà “La gazzetta del sorriso” in scena all’ Odeon di Milano dal 9/12/1944, l’ attore e capocomico Nuto Navarrini interpretò personalmente questa parodia dell’ Amleto. Nonostante – o forse a causa della censura – vi espresse apertamente paure e tribolazioni della parte maggioritaria della popolazione, non apertamente schierata con i fascisti o i partigiani, quell’ area che oggi gli storici usano comunemente definire “zona grigia”. Nel testo non si parla di una ormai impossibile vittoria, quanto dei problemi dell’ uomo comune negli ultimi due anni di guerra: arrivare vivi alla fine dei bombardamenti, sfuggire alle violenze della guerra civile, lenire fame e freddo ricorrendo all’ odiata borsa nera.
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Il testo è riportato da:
Mario Quargnolo – Dal tramonto dell’ operetta al tramonto della rivista. Mezzo secolo di fasti e miserie del varietà e dell’ avanspettacolo – PAN Editrice – Milano, 1980.
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NOTA: Navarrini entra in scena vestito da Amleto, in calzamaglia e parrucca bionda, recando nella mano destra al posto del teschio di Yorick tessere politiche, carte annonarie e lasciapassare bilingui.
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Tessere o non tessere? Ecco il problema. E’ più nobile patire i colpi del razionamento o ribellarsi ai tagliandi e raggiungere lo scopo godereccio della vita, pagando settecento lire un chilo di burro? Pagare o morire! Morire! Dormire, forse. Ma gli spari nella notte ti svegliano. E scoppiano bombe come stelle. Dormire? Sognare? Ma cosa sognare? Nel cervello tutto è buio come un preallarme. Suona improvvisa la sirena dei bisogni fisici e comincia il bombardamento delle necessità.
Tessere o non tessere? La moglie insaziata chiede carne anche nei giorni di rancio unico. E posso io soddisfarla con una carota?
Tessere o non tessere? Risolversi a fare il gran passo, chiedere l’ iscrizione e vivere poi nel terrore di un ciclista armato, oppure scantonare per i vicoli scuri sottraendosi abilmente al lavoro obbligatorio? Ecco il problema. E’ qui la vita pericolosa d’ oggi. Se va bene si può diventare direttori generali e allora siamo a posto! Ma se quelli avanzano…
Tessere o non tessere? E’ più conveniente la tessera per il coprifuoco o quella per girare in bicicletta? E non parliamo della tessera dei punti, ché quella non vale niente, mentre quella dei grassi è piegata sotto la gamba di un tavolo che zoppica e invece abbiamo tante tessere per i supplementi e ognuno di noi ha dieci bambini, dodici nonni e sono tutti malatissimi…
Tessere o non tessere? Ecco il problema. Dormire? La cosa migliore sarebbe proprio dormire! Ma la stanza è gelata e il materasso è duro, perché quello di lana l’ abbiamo sfollato. Tessere o non tessere? E’ un bel problema!


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