E’ noto come i caccia angloamericani per bloccare il traffico stradale tedesco non disdegnassero di colpire anche bersagli evidentemente civili e di poca entità (autobus, tram, carretti a cavallo, ciclisti, pedoni isolati). E’ anche notorio che i tram extraurbani della bassa padana, decantati anche da Giovanni Guareschi furono più volte bombardati e mitragliati. Ma questo testo risalente al 10 giugno 1944, tratto dal diario di Baldassarre Molossi (1927-2003) che dal 1950 fu redattore, capocronista, redattore capo e dal 1957 al 1992 direttore del “La Gazzetta di Parma”. Allora era un giovane studente sfollato in campagna e renitente alla leva della RSI. Ma è interessante perché dimostra che non solo le littorine (come quella da me postata in precedenza) ma anche gli umili tram furono mimetizzati. Purtroppo non ne ho trovato ancora una foto…

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Non passa giorno che non suoni il segnale d’ allarme o, come dicono gli informati colleghi della <<Gazzetta>>, il fischione; Però la gente se lo sogna giorno e notte. Oggi, a Parma un tram forense mimetizzato (ma che bella idea che anno avuto le superiori autorità!) mentre stava per entrare in città lanciava il suo fischio. Non ci mancava altro per far correre tre donne che chiacchieravano nella strada alle proprie biciclette appoggiate ad un muretto al grido di <<Ecco l’ allarme!>> e a fuggire senza risparmio di energia muscolare. Va bene che ci sia la paura ma insomma…
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Tratto da: Baldassarre Molossi – Parma 1944. Prove di giornalismo – Stati di luogo editore – Parma.