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Roma. In occasione del settantanovesimo anniversario di fondazione del Commissariato militare, è stata allestita una mostra di materiali del Commissariato nei locali della caserma “Giacomo Sani”. Una sezione della mostra riguarda i nuovi modelli di divise e le forniture in dotazione ai soldati. Qui un esempio delle “razioni viveri” da combattimento: come si vede figurano fra gli alimenti cioccolato, caffè, cacao e caramelle.
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Questa didascalia accompagnava la foto, pubblicata con la massima diffusione su quotidiani e rotocalchi italiani nel 1952. In fin dei conti nulla di sconvolgente, solo la versione “povera” delle ben note razioni americane. Ma nel testo trapela lo stupore dell’ anonimo giornalista per la presenza - in quella dovizia sibaritica - di quelli che per molti erano considerati ancora irraggiungibili generi di lusso. Probabilmente costui aveva fatto suo malgrado l’ esperienza della cucina militare negli anni precedenti, quando ai nostri soldati era chiesto di tenersi in piedi a forza di minestrone annacquato nel quale nuotavano rari “tubi” di pasta (la carne si vedeva nelle festività religiose e alla Festa dello Statuto). L’ unico lusso per la truppa era rappresentato dal gavettino di surrogato (caffè di ghiande) distribuito a colazione con ben due – dico due – fichi secchi a testa. C’ è poco da aggiungere, certo che per i nostri burocrati con o senza divisa, sinchè è durata la leva obbligatoria, sotto il Re, il Duce e la Repubblica soldato italiano ha sempre fatto rima con pezzente…
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