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Discussione: Jeep itos in latta con movimento a frizione

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  1. #1
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    Jeep itos in latta con movimento a frizione

    JEEP ITOS anni '60 realizzata interamente in lamierino (latta) verniciato di verde oliva tipica dei mezzi degli autoparchi statunitensi.
    Si compone di tre lamine sagomate aggaffate tra loro con estremità ritorte.l
    La lamina della frizione avvolta sul volano inserito sull'asse delle ruote posteriori è ospitata nel vano inferiore.
    Il mezzo è corredato di un parabrezza abbattibile sempre realizzato in lamierino con un foglio di acetato.
    Sul retro è fissata la classica tanica di riserva e la ruota di scorta.
    Le ruore sono realizzate con un cerchione dello stesso materiale verniciato di tonalità più chiara sulle quali sono inserite dei cerchi di gomma nera scolpite come nella realtà con le tassellature per il fuoristrada.
    I fari sono ricavati da due elementi di plastica trasparente.
    Sul cofano e sul paraurti oltre che sulle parti laterali sono verniciati la grande stella cerchiata dei mezzi alleati e l'indicazione della registrazione del mezzo nell'autoparco di reparto.
    Ecco le foto.
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  2. #2
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    Veramente bella e personalmente mai vista.
    Grazie della condivisione.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di 32°Fanteria
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    Molto bella e ben conservata.
    I soldatini nell'ultima foto dovrebbero essere Nardi, se non sbaglio.

  4. #4
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    Pensa dare un giocattolo così ai bambini di oggi... lamiera di ferro tagliente... tagli, infezioni, tetano!
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  5. #5
    Moderatore L'avatar di maxtsn
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    Splendida!!
    Ahaha KP... hai proprio ragione!
    Max

    Frangar non flectar

  6. #6
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    Si, si tratta di soldatini NARDI seconda serie tipo Medi (scala 1:22).
    Nel catalogo Nardi dell'epoca i tre cachi vicini la jeep sono classificati N.A.T.O. Medi seconda serie mentre quello verde come MARINES Medi seconda serie.
    La Nardi produsse per lo più soggetti western ma affiancò a questi anche romani e medievali, subacquei e moderni.
    Tra quest'ultimi, la produzione iniziale (prima serie) annoverava nella versione Extra (scala 1:22) Marines e Marines Armi speciali oltre che dei magnifici alpini e degli splendidi bersaglieri, tutti in serie da sei soggetti.
    Nella scala più piccola (definita Normal con soggetti da 6 cm. circa) esisteva solo una selezione di sette pose definiti Marines.
    Successivamente il mercato vide le produzioni Universal (scala 1:35) e Medi (scala 1:22).
    Per la serie Universal, dopo una prima produzione con teste ed elmetto ricavato sul busto, gambe smontabili e cinturone inseribile (definiti N.A.T.O.), seguì una produzione dove, oltre al busto, alle gambe e al cinturone, diventavano smontabili anche testa e copricapo. Così, variando il colore della plastica, a quelli cachi (con elmetto grigio) ancora definiti N.A.T.O., arrivarono sei soggetti verdi (con elmetto verde) definiti Marines e sei soggetti grigi (con elmetto scuro) definiti tedeschi.
    Per la serie Medi invece primaa 1:22 intenderci, la seconda serie vide i sei soggetti N.A.T.O. con gambe cachi scuro, busto cachi chiaro ed elmetto grigio, Marines con gambe e busto verde ed elmetto cachi, sei soggetti sovietici con gambe e busto cachi scuro ed elmetto verde, sei soggetti tedeschi gambe e busto grigio ed elmetto scuro.
    I tedeschi, al contrario delle altre versioni, in entrambe le dimensioni avevano le gambe scolpite con la falda della giacca. n
    I nostri alpini e bersaglieri, come i N.A.T.O., avevano le gambe cachi scuro e il busto cachi chiaro; i primi avevano il cappello alpino verde staccabile e i secondi il cappello da bersagliere sempre staccabile. In entrambi, un particolare appena da notare per il bimbo che vi aveva giocato ma molto importante per i collezionisti (sia di giocattoli che di militaria), entrambe le serie di soggetti avevano le mostrine segnate al colletto: verdi gli alpini, rosse i bersaglieri.
    Le sei pose standard erano le seguenti:
    un ufficiale con pistola semiautomatica (come i due a fianco della jeep);
    un sottufficiale con mitra imbracciato che spara;
    un sottufficiale con mitra alzato con un braccio (come il soldatino che si arrende all'equipaggio della jeep);
    uno specialista con fucile mitragliatrore tipo Bren imbracciato in caccia;
    un fuciliere con fucile imbracciato che spara (come il soldatino sopra la jeep)
    un granatiere intento a lanciare la granata.
    I soltatini vicino alla jeep quindi sono Nardi seconda serie tipo Medi di cui tre N.A.T.O. ed uno Marines.
    Ho immaginato tre Rangers o Marines sbarcati in Sicilia che intercettano un fante italiano rimasto solo che deve arrendersi agli Alleati.

  7. #7
    Utente registrato L'avatar di 32°Fanteria
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    Integro l'interessante spiegazione di Reghena segnalando questo sito, che ho trovato davvero ben fatto e da cui ho appreso la triste vicenda dell'incendio che mise fine alla produzione dei soldatini Nardi nel 1979.

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  8. #8
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    Bellissima la jeeppettina in lamierino, sembra nuova di zecca appena uscita dalla sua scatola, molto belle anche le foto e molto professionali.
    però posso fare un appunto ? La jeep non rappresenterebbe una Willys MB bellica bensì assomiglia molto di più ad una M 38 ( guerra di corea)
    oppure ad una CJ 3 anch'essa post bellica quindi la stella sul cofano dell'invasione alleata non c'entra nulla.
    Comunque è carina anche così, e penso che sia un pezzo raro ambitissimo dai collezionisti perché non ne ho mai viste così.
    complimenti
    Rol

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da rol51 Visualizza Messaggio
    ... però posso fare un appunto ? La jeep non rappresenterebbe una Willys MB bellica bensì assomiglia molto di più ad una M 38 ( guerra di corea)
    oppure ad una CJ 3 anch'essa post bellica quindi la stella sul cofano dell'invasione alleata non c'entra nulla. ... Rol
    ... è un giocattolo; sicuramente il produttore ha scopiazzato quanto aveva sotto gli occhi con la volontà di proporre un oggetto per il gioco piuttosto che una piccola meraviglia modellistica. E' importante tener conto però che, mentre certi produttori abbozzavano alla meno peggio l'oggetto, talaltri quantomeno cercavano quanto di più rassomigliante per offrire qualcosa di più verosimile possibile.

    Citazione Originariamente Scritto da kleiner pal Visualizza Messaggio
    Ce n'è una in vendita su ebay...
    ... caspita ... quasi non si capisce se sono modelli o autovetture vere dal prezzo.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da 32°Fanteria Visualizza Messaggio
    Integro l'interessante spiegazione di Reghena segnalando questo sito, che ho trovato davvero ben fatto e da cui ho appreso la triste vicenda dell'incendio che mise fine alla produzione dei soldatini Nardi nel 1979.

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    Si, la mitica produzione Nardi che, oltre ai soldatini interessava anche statuine per presepe in plastica scala Normal e Medi (forse, non a caso, il logo Fratelli Nardi era una pecora sovrastante il monogramma NF) venne distrutta da un piromane nella notte di Pasqua tra il 14 e il 15 aprile 1979.
    La ditta, fondata dai fratelli vicentini di Thiene Gaetano e Guido Nardi nel 1946 a Milano in un pianterreno di via Solari con la produzione di giocattoli in genere.
    Nel 1952 la ditta si trasferisce in via Montevideo 19 in una "officina" ben più spaziosa dando impulso alla produzione di stautine per presepi e soldatini realizzati nell'allora tipica tipologia della cartapesta.
    Il boom economico di quegli anni e il benessere che rincuorava dopo gli anni duri e gelidi della guerra diede impulso anche alla branca dei giocattoli e già nel 1952 la ditta si trasferì nella storica sede di Via Valparaiso 4 dove nacquero i primi soldatini smontabili in plastica.
    Per la verità la Nardi sperimentò con grande successo anche la produzione di figurini in bachelite ma il suo clichè per eccellenza furono i soldatini che si potevano smontare e riassemblare.
    Nel 1968, in pieno fervore produttivo, la società dovette fare a meno di Gaetano, morto perchè colto da improvviso malore, che curava la parte commerciale dell'azienda.
    Il fratello Guido condusse la ditta per poco tempo date le condizioni precarie di salute e, circa un anno dopo lasciò la conduzione della ditta al figlio Francesco che poi nel 1971 allargò la società anche alla moglie Franca Giberti. All'atto della successione, Francesco, ancora 19enne, dovette venir dichiarato "minore emancipato" dal Tribunale Civile di Milano dato che per l'epoca la maggior età si raggiungeva a 21 anni.
    L'incendio della notte di Pasqua del 1979 distrusse tutto lo stabile con i prodotti stipati in magazzino ma danneggiò irreparabilmente anche tutti gli stampi e i macchinari per la produzione.
    Dopo tale disastro, alcune società si presentarono per rilevare il marchio ma Francesco Nardi rifiutò tale risvolto economico che poteva anche procurargli altri sbocchi dato che non riteneva analogo il fine produttivo dei nuovi impresari rispetto quello che aveva animato la sua famiglia.
    L'unico passaggio registrato nel tempo, fu la cessione degli stampi ormai osboleti ed inutilizzati relativi i soldatini della prima serie che Guido Nardi cedette ad un produttore di giocattoli uruguayano. Sembra che, visti gli alti costi per l'importazione, tale produttore abbia cercato l'acquisto di alcuni macchinari per la produzione e i fratelli Nardi, con una clausola di "non conocorrenza" cedettero in comodato i vecchi stampi affinchè venisse trasferita nello stato sudamericano quella produzione con la ragione sociale "Nardi Industria Uruguaya" con un periodico conferimento di royaltis secondo l'evolversi della produzione.
    Nei borsini, di tanto in tanto, appaiono tale genere di soldatini.

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