Citazione Originariamente Scritto da 32°Fanteria Visualizza Messaggio
Integro l'interessante spiegazione di Reghena segnalando questo sito, che ho trovato davvero ben fatto e da cui ho appreso la triste vicenda dell'incendio che mise fine alla produzione dei soldatini Nardi nel 1979.

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Si, la mitica produzione Nardi che, oltre ai soldatini interessava anche statuine per presepe in plastica scala Normal e Medi (forse, non a caso, il logo Fratelli Nardi era una pecora sovrastante il monogramma NF) venne distrutta da un piromane nella notte di Pasqua tra il 14 e il 15 aprile 1979.
La ditta, fondata dai fratelli vicentini di Thiene Gaetano e Guido Nardi nel 1946 a Milano in un pianterreno di via Solari con la produzione di giocattoli in genere.
Nel 1952 la ditta si trasferisce in via Montevideo 19 in una "officina" ben più spaziosa dando impulso alla produzione di stautine per presepi e soldatini realizzati nell'allora tipica tipologia della cartapesta.
Il boom economico di quegli anni e il benessere che rincuorava dopo gli anni duri e gelidi della guerra diede impulso anche alla branca dei giocattoli e già nel 1952 la ditta si trasferì nella storica sede di Via Valparaiso 4 dove nacquero i primi soldatini smontabili in plastica.
Per la verità la Nardi sperimentò con grande successo anche la produzione di figurini in bachelite ma il suo clichè per eccellenza furono i soldatini che si potevano smontare e riassemblare.
Nel 1968, in pieno fervore produttivo, la società dovette fare a meno di Gaetano, morto perchè colto da improvviso malore, che curava la parte commerciale dell'azienda.
Il fratello Guido condusse la ditta per poco tempo date le condizioni precarie di salute e, circa un anno dopo lasciò la conduzione della ditta al figlio Francesco che poi nel 1971 allargò la società anche alla moglie Franca Giberti. All'atto della successione, Francesco, ancora 19enne, dovette venir dichiarato "minore emancipato" dal Tribunale Civile di Milano dato che per l'epoca la maggior età si raggiungeva a 21 anni.
L'incendio della notte di Pasqua del 1979 distrusse tutto lo stabile con i prodotti stipati in magazzino ma danneggiò irreparabilmente anche tutti gli stampi e i macchinari per la produzione.
Dopo tale disastro, alcune società si presentarono per rilevare il marchio ma Francesco Nardi rifiutò tale risvolto economico che poteva anche procurargli altri sbocchi dato che non riteneva analogo il fine produttivo dei nuovi impresari rispetto quello che aveva animato la sua famiglia.
L'unico passaggio registrato nel tempo, fu la cessione degli stampi ormai osboleti ed inutilizzati relativi i soldatini della prima serie che Guido Nardi cedette ad un produttore di giocattoli uruguayano. Sembra che, visti gli alti costi per l'importazione, tale produttore abbia cercato l'acquisto di alcuni macchinari per la produzione e i fratelli Nardi, con una clausola di "non conocorrenza" cedettero in comodato i vecchi stampi affinchè venisse trasferita nello stato sudamericano quella produzione con la ragione sociale "Nardi Industria Uruguaya" con un periodico conferimento di royaltis secondo l'evolversi della produzione.
Nei borsini, di tanto in tanto, appaiono tale genere di soldatini.