"Quel gran genio del mio amico, con le mani sporche d'olio, capirebbe molto meglio, meglio certo di buttare, riparare........"
Questa strofa di "Si viaggiare" del compianto Lucio Battisti, si adatta benissimo alle foto che seguono, scattate dall'Istituto Luce in una qualche officina da campo nelle retrovia del fronte in Nord Africa.
Il duro lavoro dei nostri meccanici, che fecero letteralmente i salti mortali per mantenere in efficienza le macchine, i bezzi blindati e corazzati che operarono nell'impossibile teatro di guerra africano.....
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Avevo conosciuto un carrista che si era fatto tutta la campagna d'Africa dal 1940 fino alla resa delle truppe dell'asse in Tunisia, si chiamava Pietro Mazzacani, abitava vicino a casa mia. Pietro aveva combattuto sugli L3, poi sui carri M13/40 per poi finire sullo autoblindo AB41 in Tunisia. Mi raccontava della resa, quando dovettero rendere inservibili gli ultimi mezzi rimasti per non lasciarli in mano al nemico. I meccanici piangevano dalla rabbia e dallo sconforto, avevano fatto i salti mortali per mantenerle efficienti e pronte all'uso....e alla fine le dovevano distruggere.
Si immagonava sempre quando raccontava, avevano patito tanta sofferenza per lunghi anni....e poi alla fine dovettero patire l'onta e la vergogna di arrendersi e finire in prigionia. Tutti i loro sacrifici, alla fine, erano risultati vani.......