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Discussione: Fabbrica d' armi clandestina in Piemonte

  1. #11
    Moderatore L'avatar di maxtsn
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    Le Autonome della Val Pesio e Val Casotto furono le prime, come giustamente dice Kanister, ad avere contatti ed a ricevere aviolanci nei primi mesi del 44.
    Stiamo parlando della provincia di Cuneo.
    Max
    Max

    Frangar non flectar

  2. #12
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    Grazie mille dell'aggiunta dei dettagli, devo studiarmi un pó la parte guerra civile nel cunense.

    Tommaso

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da Tommo_manaos Visualizza Messaggio
    Grazie mille dell'aggiunta dei dettagli, devo studiarmi un pó la parte guerra civile nel cunense.

    Tommaso
    Allora quali suggerimenti inizia gli studi dai reparti trasferiti dalla Francia al cuneese dove si sciolsero per confluire in gran parte nei partigiani, dai rapporti con l'"Organizzazione OTTO" (quella che procurò i primi lanci), dai rastrellamenti nella Valcasotto del marzo 1944. Poi ne potremo riparlare.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  4. #14
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    Ok! Diciamo che da studiare ne ho parecchio, per fortuna con piacere.Approfitto per fare una ricerca anche su di un personaggio della resistenza che operò nella provincia di Cuneo di cui ho due tessere, Carta di identità e tesserino militare.

  5. #15
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
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    Gli Sten aviolanciati dagli alleati erano talmente tanti che ne venne fuori un discreto mercato nero tra gli avversari della guerra civile, inizialmente le armi sofisticate andavano direttamente ai partigiani non comunisti, poi in parte la cosa cambiò dopo le proteste ripetute del CLN. Le foto di membri delle FF.AA. di Salò armati di Sten sono decisamente troppe per considerarle tutte armi catturate in combattimento. Il contrabbando di preziosi e titoli di stato gestito da Osvaldo Valenti alla frontiera con la Svizzera su ordine di Borghese aveva come scopo procurare valuta pregiata con la quale comprare mitra e benzina al mercato nero. Anche Amerigo Dumini, uno degli assassini di Matteotti che operò come spia in Libia e sopravvisse alla fucilazione da parte dei britannici, dopo l'armistizio con nomi falsi e la copertura di una società di autotrasporti acquistò molti mitra Sten pagando in dollari e sterline, per conto della GNR, che potè armarne almeno un paio di Btg. secondo la biografia di Dumini apparsa nel dopoguerra.
    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da storiaememoriagrigioverde Visualizza Messaggio
    Gli Sten aviolanciati dagli alleati erano talmente tanti che ne venne fuori un discreto mercato nero tra gli avversari della guerra civile, inizialmente le armi sofisticate andavano direttamente ai partigiani non comunisti, poi in parte la cosa cambiò dopo le proteste ripetute del CLN. Le foto di membri delle FF.AA. di Salò armati di Sten sono decisamente troppe per considerarle tutte armi catturate in combattimento. Il contrabbando di preziosi e titoli di stato gestito da Osvaldo Valenti alla frontiera con la Svizzera su ordine di Borghese aveva come scopo procurare valuta pregiata con la quale comprare mitra e benzina al mercato nero. Anche Amerigo Dumini, uno degli assassini di Matteotti che operò come spia in Libia e sopravvisse alla fucilazione da parte dei britannici, dopo l'armistizio con nomi falsi e la copertura di una società di autotrasporti acquistò molti mitra Sten pagando in dollari e sterline, per conto della GNR, che potè armarne almeno un paio di Btg. secondo la biografia di Dumini apparsa nel dopoguerra.
    Forse è il caso di fare alcune precisazioni.
    - intanto nella maggior parte dei casi non si parla di Sten (od altro materiale) catturato in combattimento ma di materiale caduto direttamente in braccio ai militari della RSI quando un lancio non andava a buon fine. Se si pensa che a volte in un lancio c'erano centinaia di pezzi si capisce l'origine di certe foto.
    - poi sarebbe l'ora di finirla con la vulgata stantia che inizialmente i lanci erano destinati solo alle formazioni anticomuniste. Gli alleati erano molto pragmatici, rifornivano solamente chi dimostrava di nessere utile al loro scopo, quindi formazioni di pochi elementi e che non svolgevano alcun compito contro i nazifascisti venivano ignorate.
    Quello era il loro solo metro di giudizio. Se come insiste la vulgata fossero state rifornite solo le forze anticomuniste mi dovreste spiegare dove mettere la resistenza jugoslava. E non voglio citare decine di esempi di formazioni garibaldine italiane che furono privilegiate rispetto ad altre di altra estrazione.
    - Circa il contrabbando con la Svizzera c'era, eccome se c'era, però non credo proprio che servisse a comperare mitra inglesi che certo in loco non erano sul mercato, semmai a procurare valuta per corrompere i guardiani delle fabbriche italiane.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  7. #17
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    Per quanto riguarda i lanci finiti in mano ai soldati della rsi me lo confermo un milite della tagliamento con cui parlai che, riferendosi ad un foto della sua unità armata quasi completamente di sten, mi disse proprio che intercettarono un aviolancio inglese sopra casa mia ( o cmq nei dintorni del mio paese; non si ricordava bene il nome della località)

    Invece in riferimento ai destinatari degli aviolanci sapevo che gli unici che si facevano problemi a rifornire formazioni comuniste erano gli americani, gli inglesi non si sono mai fatto questo problema visto che la loro priorità era contrastare i tedeschi in qualsiasi modo.

    Kanister se come so io non corrispondesse a verità correggimi visto che la tua preparazione sull'argomento è vasta è notevolmente superiore alla mia

    Tommaso

  8. #18
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    Bene, vedo che sui lanci recuperati siamo d'accordo.

    Invece direi che le tue ionformazioni sulle presunte "discriminazioni" sono errate.
    Anzi se proprio vogliamo parlare di problemi erano semmai gli inglesi a porsene, in quanto per formazione erano quasi sempre più conservatori, ma ciò non toglie che dipendesse dalle simpatie di chi era sul campo e dalle sue visioni politiche.
    Tieni poi presente che dobbiamo distinguere due periodi di gestione dei lanci, corrispondenti ai diversi comandanti dei reparti alleati: sino a dicembre 1944 erano inglesi mentrre da gennaio 1945 erano statunitensi. Mentre gli inglesi centellinavano il materiale e ne chiedevano il rendiconto gli statunitensi lanciavano vagonate di equipaggiamenti, senza alcuna remora.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  9. #19
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    In alcuni casi gli inglesi (che invece mandavano a Tito armi italiane moderne tratte dai magazzini del Regio Esercito nel Sud) lanciarono ai partigiani persino vecchi fucili Vetterli e Mannlicher attirandosi una certa ostilità...
    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da storiaememoriagrigioverde Visualizza Messaggio
    In alcuni casi gli inglesi (che invece mandavano a Tito armi italiane moderne tratte dai magazzini del Regio Esercito nel Sud) lanciarono ai partigiani persino vecchi fucili Vetterli e Mannlicher attirandosi una certa ostilità...
    Parzialmente esatto: mai sentito di Mannlicher, mentre i Vetterli sarebbero stati quelli variamente definiti (Makkalè, Wetterling, ... ) che comunque dovevano essere dei 70/87/15 dato che non risulta alcun lancio di munizioni per i modelli precedenti. E comunque con qualche dubbio: vengono definiti "con ottoni lucicanti" ma quando mai i Vetterli hanno avuto finiture in ottone?
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

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