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Discussione: Corpo interpreti italo-tedesco

  1. #1
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    Corpo interpreti italo-tedesco

    ____________________________
    LA COSTITUZIONE DEL CORPO DI INTERPRETI ITALO-TEDESCO
    Il Ministero della Difesa Nazionale ha emanato il seguente decreto sulla costituzione del Corpo interpreti italo-tedesco:
    IL CAPO DELLO STATO NAZIONALE REPUBBLICANO
    Visto l’ art. 4 della legge fondamentale sulle Forze Armate
    Decreta:
    Art. 1. – E’ istituito un Corpo di interpreti italo-tedeschi composto di uomini e donne che dimostrino di conoscere perfettamente entrambe le lingue. Gli interpreti saranno assegnati a Comandi e uffici militari presso le truppe dell’ Esercito, della Marina da guerra e dell’ Aeronautica, in Italia e all’ estero.
    Art. 2. – Gli interpreti saranno assimilati al rango militare e sottoposti alle leggi militari. Saranno di tre classi:
    1^ classe – Interpreti capaci di stenodattilografare correntemente nelle due lingue. Godranno gli assegni da capitano.
    2^ classe – Capaci di tradurre per iscritto correntemente dall’ una all’ altra lingua. Godranno gli assegni da tenente.
    3^ classe – Capaci di tradurre oralmente con perfetta facilità dall’ una all’ altra lingua. Godranno gli assegni da sottotenente.
    Art. 3. – Gli interpreti porteranno l’ uniforme militare da ufficiale, senza gradi. Quelli di prima classe avranno le controspalline in tessuto d’ argento, quelli di seconda in panno grigio-verde filettato d’ argento, quelli di terza classe in panno grigio-verde senza filettatura. Le donne indosseranno l’ uniforme di giovane fascista con distintivi analoghi sulle controspalline. Sul berretto sarà portato il trofeo del Corpo a cui lo interprete è assegnato in forza.
    Art. 4. – Gli interpreti dovranno essere di nazionalità italiana e di razza ariana: eccezionalmente potranno essere autorizzati interpreti di nazionalità germanica autorizzati dal Governo del Reich. Nessun titolo di studio è richiesto per l’ ammissione ma solo la conoscenza pratica e completa delle due lingue, da accertarsi da apposite commissioni.
    Art. 5. – Il Ministero della Difesa Nazionale è incaricato della immediata attuazione del seguente decreto.
    Il Capo dello Stato Nazionale Repubblicano
    F.to: MUSSOLINI
    Il Ministro delle Forze Armate
    F.to: GRAZIANI
    Roma, li 7 novembre 1943 XXII.
    ___________________________

    Questo decreto, diffuso dagli organi di stampa dell’ Italia centro-settentrionale il 16/11/1943 insieme alla tabella relativa agli emolumenti, diede notizia della creazione del Corpo Interpreti, una struttura militarizzata dipendente dal Ministero Difesa e rispondente esclusivamente alle autorità della RSI. Si trattava con ogni evidenza di un ingenuo tentativo del nuovo governo repubblicano per imbrigliare e limitare le ingerenze tedesche nella sovranità italiana, istituzionalizzando la situazione creatasi di fatto a livello locale nei primi due mesi di occupazione militare. Conformemente a quanto accaduto in tutti i paesi occupati, gli organismi militari, politici, economici, industriali e di polizia del Reich operanti in Italia, dall’8 settembre 1943 avevano rapidamente provveduto a impossessarsi a loro vantaggio delle risorse disponibili sul nostro territorio, occupando tutti i gangli vitali del paese. Per un razionale sfruttamento del vuoto di potere (che i nazisti non avevano nessun interesse di colmare restituendo piena sovranità al governo mussoliniano di Salò, che per loro era solo un impaccio) necessitavano interpreti. In un primo tempo risolsero attingendo a piene mani fra la popolazione allogena optante dell’ Alto Adige (costoro nell’ arco di 24 ore erano divenuti tutti sfegatati nazisti e accolsero le truppe germaniche che dilagavano dal Brennero come “liberatori dal giogo italiano” offrendo loro fiori, vino e mele. Il fatto è meglio comprensibile alla luce del fatto che gli altoatesini optanti per la cittadinanza del Reich in base all’ accordo italo-tedesco sullo scambio delle popolazioni, avrebbero dovuto cedere tutti i loro beni entro e non oltre il dicembre 1943, trasferendosi nei pericolosi territori occupati all’ est infestati di partigiani, per colonizzare lo “spazio vitale” ai danni di polacchi, russi e ucraini secondo le teorie razziali naziste). In un secondo tempo e sino al tracollo dell’ aprile 1945, ogni reparto, ufficio o unità germanica operante nella penisola continuò ad assumere liberamente e in proprio cittadini italiani come interpreti, segretarie, dattilografi, autisti, tecnici, sanitari, specialisti di vario genere, nonché ausiliari nei reparti combattenti a tutti i livelli. Ciò rappresentava un grave vulnus della autorità di Salò agli occhi della popolazione, in quanto anche se i tedeschi - nonostante la propaganda - continuavano a comportarsi da occupanti, gli stipendi pagati dai loro uffici erano incomparabilmente più alti di quelli che le omologhe strutture della RSI potevano permettersi. Vi furono anche numerosi casi di “diserzione per motivi economici” con italiani scontenti per la paga o per il rancio che dall’ E.N.R. passavano alla WH; dalla G.N.R. alle SS; dal Servizio del Lavoro italiano alla TODT; dai ministeri repubblicani agli omologhi enti tedeschi, senza che il governo nazionale avesse forza o autorità per arginare il fenomeno. Per quanto riguarda il Corpo interpreti, anche questa fu una iniziativa destinata a restare incompiuta come molte altre di quel periodo. I pochi arruolati furono in servizio solo nelle strutture centrali e periferiche del Ministero Difesa Nazionale, ma anche in quell’ ambito il controllo tedesco rimase sempre ferreo, diventando ancor più stringente quando le quattro divisioni italiane addestrate in Germania portarono con loro al rientro in patria un considerevole numero di ufficiali e sottufficiali tedeschi dell’ ufficio collegamento, destinati a controllarne discretamente l’ attività. In definitiva sia in ambito militare che in quello politico ed economico, l’ interesse nazionale e l’ effettiva sovranità della Rsi furono sempre subordinate alle necessità dell’ alleato/occupante germanico.
    ______________________
    Dal punto di vista collezionistico ciò che interessa del suddetto decreto è senza dubbio l’ Articolo 3, laddove si descrive la divisa per gli interpreti, uomini e donne. Al riguardo mi permetto di sottolineare alcune particolarità:
    1) L’ uniforme prescritta per gli interpreti era quella g.v. da ufficiale dell’ esercito priva di ogni grado o fregio all’ infuori delle descritte controspalline a fondo grigioverde. Il copricapo (bustina) era ornato del fregio del reparto di appartenenza, indipendentemente dall’ arma (quindi un interprete in forza nell’ A.N.R. o nella M.N.R. avrebbe indossato comunque l’ uniforme g.v. col trofeo da berretto specifico di aeronautica o marina).

    2) Non si accenna comprensibilmente all’ armamento, dato che gli interpreti per quanto militarizzati equiparati ad ufficiali, erano teoricamente non combattenti (quindi niente pistola e relativo cinturone).

    3) Non si parla di stellette o gladii, simboli specifici dello status militare. E neanche di fascetti in quanto gli interpreti dipendevano dal Ministero Difesa, non dal P.F.R.

    4) Similmente per le interpreti donne (di qualsiasi età) era prevista l’ uniforme da giovane fascista priva di ogni attributo e simbolo di partito, fascetti inclusi. In pratica l’ insieme bustina, gonna e sahariana (che ipotizziamo di panno grigioverde, in quanto ornata dalle stesse controspalline adottate per i colleghi maschi) si spiega in quanto il decreto precedette la creazione del corpo ausiliarie S.A.F. e dunque il legislatore, non esistendo esempi di corpi armati femminili nelle FF.AA. italiane, potè ispirarsi per l’ uniforme solo a quelle del disciolto P.N.F. pre-25 luglio.

  2. #2
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    Ti ringrazio per queste informazioni su un reparto di cui non conoscevo l'esistenza.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
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    Grazie della tua accurata descrizione, sarebbe interessante ora riuscire a reperire qualche foto d'epoca
    https://ivoltidellaguerra.wordpress.com/

  4. #4
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Ho cercato in rete, finora nulla. Magari qualcuno ha in collezione le spalline descritte e ignora cosa siano...

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