La raccomandazione, malapianta che da sempre prospera all’ ombra del potere, ha origini antichissime e nella nostra penisola è diventata una vera arte. Il curioso volume dal quale ho estrapolato questi testi (Bitozzi, Coradeschi, Maffei – “Il porgitore della presente” – Ed. Triangulus – Milano, 1983) raccoglie le lettere di raccomandazione scritte da personaggi storici, dall’ antichità al 1945. Riporto, in quanto di particolare interesse, quella inviata in extremis il 24 aprile 1945 dal ministro del lavoro della RSI, Spinelli, al capo della Polizia Repubblicana, gen. Montagna, perché si informasse della sorte di un arrestato. Naturalmente, a differenza del testo originale, le generalità del recluso sono sostituite dalle sole iniziali.