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Discussione: Monumento a Nazario Sauro a Capodistria

  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Monumento a Nazario Sauro a Capodistria

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  2. #2
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    mio padre è di Capodistria e vi ha bitato fino al 1946.
    Mi ha sempre raccontato che questo monumento fù distrutto dai tedeschi nell'inverno del '43, dopo aver occupato la città.
    La leggenda vuole che resitette alla richiesta di metalli per lo sforzo bellico da parte dell'Italia durante tutto il periodo iniziale della guerra, ma i tedeschi, che consideravano Nazario Sauro un traditore, vollero smontarlo per poterne fondere i metalli.

  3. #3
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    Durante le tragiche vicende della seconda guerra, nel maggio del 1944, le autorità militari tedesche che occupavano anche Capodistria, smontarono il monumento con il pretesto che esso poteva costituire un punto di riferimento per l’aviazione alleata; molto verosimilmente il commissario supremo della Zona d’Operazioni Litorale Adriatico Friederick Rainer, in quanto austriaco e manifestamente rancoroso verso gli Italiani, non tollerava quel simbolo dell’irredentismo. Dopo la fine della guerra e la definitiva occupazione da parte jugoslava, i nuovi padroni distrussero quanto restava della base monumentale e fusero le statue bronzee. Stessa sorte subì la torretta del sommergibile Pullino, che ornava il cortile di una scuola a Isola d’Istria.

    Il 6 marzo del 1947, anche la salma dell’eroe capodistriano seguì i polesani nel loro esilio con la nave Toscana, assieme a quelle di altri morti che i parenti non vollero lasciare allo straniero. Oggi anche Nazario Sauro vive quindi idealmente la condizione di esule dalla sua terra; le sue spoglie riposano nel tempio votivo del lido di Venezia, dove un’epigrafe riporta le seguenti parole: “QUESTE RELIQUIE DEL MARTIRIO DI NAZARIO SAURO, FUGGIASCHE DA POLA, AFFIDANO GLI ESULI GIULIANI E DALMATI ALLA MATERNA PIETA’ DI VENEZIA, PERCHE’ SIANO SERBATE AL DI’ DEL RITORNO”.
    Max

    Frangar non flectar

  4. #4
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    grazie per la precisazione storica. La storia di Nazario Sauro mi è stata raccontata, prima da mio nonno, poi da mio papà, in modo un pò particolare. Sono dovuto andare a scuola per imparare che "Iaio Bareta" ( la cui statua si erge nel porto vecchio di Trieste ), nonno di Mario "Baretin", amico di mio papà e mio maestro di pesca con la lenza nel porto di Trieste e Sistiana, quando ero bambino, altri non era che Nazario Sauro.
    Nella mia famiglia c'è sempre stato un rapporto strano con i Sauro, perché una parte di essa lo considerava un "demoghela" = diamocela a gambe levate= disertore, visto che non gli perdonavano il fatto di aver portato solo una parte della famiglia in Italia durante la guerra, lasciando il resto alla mercé di possibili ritorsioni da parte degli austriaci. Beghe di paese.

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