...nel 1942.
...nel 1942.
Davvero misero, poveretti
https://ivoltidellaguerra.wordpress.com/
A detta di reduci in Russia, erano particolarmente graditi i minestroni di pasta o riso, con molto brodo di carne o vegetale caldo.Contrariamente a quanto si puo' pensare molto raro era l'utilizzo degli spaghetti, sostituiti dalla pasta corta (fischioni, penne osedanini) conditi sia in bianco che con conserva di pomodoro. C'era una cosa di notevole gusto che era la scatoletta, grandeo piccola che fosse, con carne di manzo e gelatina. In Italia vi erano numerose fabbriche di scatolette fino al 1942. Dopo tale anno, i bombardamenti raggiunsero il 90% di dette fabbriche e la produzione cesso'.I magazzini dettero in distribuzione anchescatolette rimaste dalla 1^GM, quindi con 20 anni abbondanti di anzianita'. Per fortuna non si rilevarono casi di avvelenamento da botulino perché il materiale era ben conservato e controllato.Il problema grosso era il pane, facile a deteriorarsi e raro al fronte: noiin epoca postbellica ricordiamo solamente il pane bianco e non conosciamo il pane scuro di segala piu' comune all'epoca. In mancanza di esso, la storica 'galletta', se non fresca e friabile, sostituiva il pane, cibo amatissimo dagli italiani in ogni epoca, ma era di una durezza incredibile. A corollario, ricordiamo che barbabietole lessate o patate (rare al fronte) senza alcun condimento,potevano fare da contorno a rari spezzatini di carne e bistecche spesso col solo osso, tagliate male e mal conservate.Vino neanche a parlarne e caffé' "ciofega" a volte distribuito. Proporzionalmente se la passarono peggio letruppe impiegate in Africa che non quelle negli altri settori, perché li' era un lusso anche l'acqua che il piu' delle volte sapeva di gasolio o benzina,per via dell'utilizzo criminale di taniche destinate ad automezzi. Stavano 'da signori' gli stallieri e i conducenti di muli (non tutti ovviamente), perché gli enormi depositi di carrube potevano essere anche di utilizzo umano.
PaoloM
Come si suol dire "fare le nozze con i fichi secchi"...
Caro Adriano, probabilmente il detto nasce proprio dalla presenza di questi frutti secchi nel menu dell' esercito, prima piemontese e poi italiano...
Non credo derivi direttamente da questo, volendo ridicolizzare chi aspira a fare grandi cose senza averne i mezzi e finendo per rendersi ridicolo nel ricorrere a soluzioni inadeguate, i fichi secchi sono un cibo povero non certo adatto ad imbandire un pranzo di nozze...ma neanche a fare una guerra...quindi direi che calza a pennello comunque...
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