Nell’ ambito delle forze speciali italiane i reparti più conosciuti sono, a ragione, quelli che operarono nei due conflitti mondiali, coprendosi di gloria. Ma anche nel primo dopoguerra e a maggior ragione durante il ventennio fascista, le sperimentazioni e le esperienze in questo campo non cessarono mai, seppur limitate dalle scarse disponibilità economiche del Ministero della Guerra e ostacolate dagli alti comandi ostili a tutte le innovazioni tecniche. Mi è stata segnalato che alla metà degli anni ’20 sarebbe stata creata nell’ ambito della M.V.S.N. una unità speciale di Arditi Nuotatori, da utilizzare in caso di guerra sull’ esempio degli omologhi reparti della Regia Marina (anche allora la rivalità e la competizione tra armi, corpi e specialità era una caratteristica delle FF.AA. nostrane), ma anche per prestare soccorso alla popolazione civile in occasione di pubbliche calamità come inondazioni ed altro. Il reparto sarebbe stato sciolto (o integrato nella Milizia Portuale?) alla fine del decennio, per motivi di bilancio dovuti alla crisi economica che seguì il crollo di Wall Street nel 1929. Rivolgo perciò un appello ai conoscitori della tematica M.V.S.N. per saperne di più. Quel che è certo è che la FIRN (denominazione dell’ epoca dell’ odierna Federazione Italiana Nuoto) nella persona del suo presidente Giuseppe Corbari, sarebbe stata coinvolta nel progetto valutando le capacità natatorie dei militi ed elaborando metodi specifici di addestramento. D’ altro canto già nella Grande Guerra a partire dal 17 novembre 1917, pochi giorni dopo la disfatta di Caporetto, la FIRN era stata autorizzata al rilascio di brevetti militari di “abile nuotatore” ed “abile rematore” al personale delle truppe d’ assalto di esercito e marina, inclusi i famosi “Caimani del Piave”. L’ unica documentazione da me reperita riguardo al Gruppo Arditi Nuotatori della M.V.S.N. è un trafiletto originariamente apparso sulla Gazzetta dello Sport del 1 luglio 1926, che riporto integralmente dal libro: Aronne Anghileri – Alla ricerca del nuoto perduto (Vol. 1) – SEP Editrice – Milano, 2002.

<Amilcare Beretta, il proteiforme atleta milanese, virtuosissimo campione di boxe e di nuoto, ha avuto un’ idea geniale e utile: la fondazione di un gruppo nazionale di Arditi Nuotatori. Dopo due o tre adunate preparatorie, alle quali ha assicurato tutto il suo appoggio Giuseppe Corbari, il progetto sta per prendere forma. Gli Arditi Nuotatori, nominati attraverso titoli di benemerenze natatorie, saranno posti a sevizio della MVSN per prestare servizio durante le inondazioni ed altre circostanze opportune. Fino ad ora hanno aderito una cinquantina di elementi, ma la lista si allungherà certamente quando saranno emanate le disposizioni ed il regolamento del gruppo di atleti abili e coraggiosi. Al gruppo verrà imposto il nome di Edda Mussolini, simpatico e significativo ricordo di una giovane eroina del mare>.