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Cosi' come per i paracadutisti italiani,anche per i paracadutisti tedeschi erano previste armi
finte in legno che riproducevano l'MP-40.Mentre per gli italiani l'arma finta riprodotta era un
MAB-38A con apposito appiglio all'armatura del paracadute ed aggancio di tela alla caviglia,
cosa che permetteva l'estrazione del mitra, quello vero, in prossimita' dell'atterraggio con apposita capovolta in avanti o in dietro a seconda delle situazioni,
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per i tedeschi l'arma finta, nella fattispecie il mitra,trovava alloggio generalmente al petto tra le cinghie sospensorie del paracadute.Il tutto
avveniva perché si abituassero a tenere il vero mitra in quel modo durante i lanci.Cio'
avvenne dopo Creta perché i tedeschi paracadutati in quella occasione non avevano in genere nulla, tranne la pistola ed il coltello a gravita' per difendersi, dovendo poi ritrovare gli appositi contenitori che
lanciati alla fine, dovevano contenere fucili e munizioni.Era un handicap enorme: lo si era gia'
visto durante i primi lanci in Norvegia, in Olanda e in Belgio.
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L'utilizzo di custodie per l'MP fu discontinuo e molto sporadico perché di dette custodie ne vennero realizzate poche.
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Un'altra tecnica, molto improvvisata ma anche molto pericolosa, che tuttavia venne adoperata fino alla fine della guerra era quella di lanciarsi stringendo la cinghia del Mauser K 98: a pochi metri da terra il fucile veniva lasciato andare per essere raccolto dopo. Ma cio' andava bene per lanci di addestramento tra i 200 e i 300mt.
Era difficilissimo gestire il Mauser tenuto in quel modo per i lanci di guerra tra gli 80 e i 90mt, infatti
i FJ non facevano in tempo neanche ad uscire dalla carlinga dell'aereo che gia' in una manciata di
secondi erano a terra e se la manovra del fucile non avveniva in tempo esistevano grandi pericoli per
l'utilizzatore, fratture di ogni tipo in primis.
Il mitra di legno, ricalcava le fattezze dell'MP40:
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PaoloM