Risultati da 1 a 4 di 4

Discussione: I frati pompieri di S. Massimiliano Kolbe

  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    4,909

    I frati pompieri di S. Massimiliano Kolbe

    La “Città dell’ Immacolata” in polacco Niepokalanòw, fu fondata dal sacerdote francescano polacco p. Massimiliano Kolbe nel 1927 su terreni incolti donati da un munifico proprietario terriero, come una vera e propria cittadella della fede, una comunità religiosa del tutto autosufficiente e autonoma dal mondo esterno, pensata per diffondere il culto mariano in Polonia e all’ estero. Attorno a una statua dell’ Immacolata e al seminario missionario minore sorsero, costruite completamente col lavoro manuale degli stessi frati, la redazione del periodico francescano “Ryzerz” (Ricerca), la biblioteca, la tipografia con macchine piane, il laboratorio fotografico, la linotype e la zincografia, la sala motori con relativa sottostazione elettrica, magazzini e depositi per la carta e le materie prime, l’ abitazione dei religiosi, la cappella, il noviziato, il probandato, la direzione generale e l’ infermeria. Intorno a questo nucleo centrale si svilupparono poi le officine per meccanici e fabbri ferrai, i laboratori di falegnami, calzolai, sarti, orologiai, ottici, lo studio dentistico, la farmacia, mense e alloggi per i visitatori, l’ autoparco e una ferrovia a scartamento ridotto, il tutto gestito in proprio dai religiosi. Costoro erano organizzati in cinque grandi reparti, a loro volta suddivisi in ben settanta sezioni secondo il seguente schema: reparto redazione e amministrazione (18 sezioni con 158 fratelli); reparto tipografico (17 sezioni con 107 fratelli); reparto tecnico (6 sezioni con 26 fratelli); reparto economia domestica (23 sezioni con 115 fratelli); reparto edilizia (8 sezioni con 30 fratelli). Oltre che guida religiosa della comunità, p. Kolbe non si risparmiava intellettualmente e fisicamente nonostante le precarie condizioni di salute (era affetto da tubercolosi polmonare sino dall’ età di 27 anni) e in quanto giornalista ed editore era direttamente a capo delle numerose iniziative editoriali, tranne per la breve parentesi del suo soggiorno a Kobe in Giappone come missionario. Nella tipografia di Niepokalanòw infatti, oltre a “Ryzerz” tradotto nelle principali lingue europee – nel 1938 l’ edizione in lingua polacca avrebbe raggiunto la tiratura record di un milione di copie a uscita – si stampava dal 1933 la rivista per l’ infanzia “Il piccolo cavaliere dell’ Immacolata”. Vi aveva luogo anche una vasta produzione di opuscoli di argomento religioso, testi teologici e modulistica di vario genere per la pubblica amministrazione polacca. Nella “Città dell’ Immacolata” i frati prestavano servizio persino come pompieri e avevano una propria autopompa e le dotazioni standard dei pompieri polacchi di quel periodo. Niepokalanòw sopravvisse alla 2^ guerra mondiale e al regime comunista nonostante molte limitazioni e ancora negli anni ’80 aveva la propria squadra di pompieri volontari, composta interamente da francescani.
    _________________________

    Benchè siano notissime, riassumiamo brevemente le vicende che portarono alla canonizzazione di p. Massimiliano Kolbe da parte di Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1982.
    Imprigionato all’ indomani dell’ invasione nazista come gran parte della classe dirigente e degli intellettuali polacchi, viene rapidamente rimesso in libertà per intercessione delle autorità ecclesiastiche. Arrestato una seconda volta dalla Gestapo il 17 settembre 1941 per aver criticato in qualità di giornalista ed editore l’ operato delle truppe d’ occupazione. Per fedeltà alla patria polacca rifiuta l’ offerta di prendere la cittadinanza del Reich – come gli sarebbe stato possibile grazie alle sue lontane origini germaniche – che gli sarebbe valsa il rilascio immediato. Il 28 maggio 1941 è recluso ad Auschwitz nel Blocco 14, col numero di matricola 16670. Quando in seguito alla fuga di un detenuto dieci prigionieri sono condannati alla morte per inedia, il sacerdote ottiene di poter sostituire nella cella della morte uno dei morituri, il sottufficiale dell’ esercito polacco Francesco Gajowniczek. Il 14 agosto 1941, quando gli altri 9 sono già morti di fame, p. Kolbe viene soppresso dai nazisti con una iniezione di veleno. Il suo cadavere viene cremato e le ceneri disperse.
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login



  2. #2
    Collaboratore
    Data Registrazione
    Aug 2006
    Località
    Pieve di Cento (BO ) Emilia Romagna
    Messaggi
    5,388
    Che tu sappia sono presenti anche ora?
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    4,909
    Il testo da cui sono tratte le foto risale agli anni '80, comunque penso di sì.

  4. #4
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    4,909
    I pompieri polacchi operavano su base locale e volontaria, lascito dell' esperienza austroungarica, come in Alto Adige.
    Ho conosciuto un pompiere durante un gemellaggio, che era anche collezionista e aveva l' elmo da pompiere onorario appartenuto a un vescovo polacco di nome Karol W.

Tag per questa discussione

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •