Dell’italo suolo siam figli e soldati,
i nostri nemici giammai noi contiam;
siam baldi, siam forti, per vincere nati,
la patria frontiera difender dobbiam.

La fiera tormenta, il sole cocente,
la cruda valanga, non danno pensier,
il vento che urla, la neve cadente
non fermano il passo a noi Finanzier.

Alla pugna ed al cimento,
sempre arditi alla vittoria,
mentre sfolgora di gloria
il vessillo nostro al sol,
il vessillo tricolor.
Finanzieri in alto il cor!
Viva sempre il Tricolor!

Abbiam nelle menbra un’anima forte,
ad ogni disagio resister sappiam,
con occhio sereno guardiamo la morte,
sfidiamo i perigli, da forti moriam.

Fra stagni e paludi, nel clima più infido,
sui laghi, nei boschi, sul lido del mar,
sull’Alpi nevose non s’ode che un grido:
la patria frontiera niun osi violar.

Alla pugna ed al cimento,
sempre arditi alla vittoria,
mentre sfolgora di gloria
il vessillo nostro al sol,
il vessillo tricolor.
Finanzieri in alto il cor!
Viva sempre il Tricolor!

"""Siam noi Finanzieri dell’itala terra,
siam noi che tal grido facciamo sentir,
pel nostro vessillo siam pronti alla guerra,
pel ben della guerra siam pronti a morir.

Coraggio fratelli! Avanti Savoia!*
D’Italia all’appello dobbiamo obbedir.
Da prodi pugnamo: si vinca o si muoia
pel ben della Patria è dolce il morir.

Alla pugna ed al cimento,
sempre arditi alla vittoria,
mentre sfolgora di gloria
il vessillo nostro al sol,
il vessillo tricolor.
Finanzieri in alto il cor!
Viva sempre il Tricolor!"""

N.B. L'ultima strofa, quella contraddistinta dalle virgolette, a onor del vero non l'ho mai sentita cantare.