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Discussione: Henry Flipper, primo afroamericano diplomato a West Point

  1. #1
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    Henry Flipper, primo afroamericano diplomato a West Point

    Henry Ossian Flipper, nato a Thomasville, Georgia, nel 1856, crebbe in un periodo storico nel quale drammatici sconvolgimenti sociali mutarono profondamente la storia degli Stati Uniti d’ America. Nel periodo immediatamente successivo alla Guerra Civile ebbero inizio le lotte dei neri appena liberati per ottenere il riconoscimento effettivo dell’ eguaglianza concessa loro dal governo in seguito all’ abolizione della schiavitù nel 1865. Non fu un periodo facile, dato che in tutti gli stati del Sud i cittadini bianchi usarono le leggi “Jim Crow” emanate dai parlamenti locali e le intimidazioni del Ku Klux Klan per fare degli afroamericani dei cittadini di seconda classe, ostacolandone il diritto di voto, l’ istruzione scolastica e le possibilità lavorative, dando il via a un regime di “separazione razziale” tacitamente accettato e mantenuto in vita dal governo federale per oltre un secolo. Entrambi i coniugi Flipper sapevano leggere e scrivere, cosa rara a quell’ epoca tra gli ex- schiavi, ed erano ben determinati ad assicurare ai loro cinque figli il miglior livello di vita possibile. Quando Henry era ancora bambino la famiglia si trasferì ad Atlanta, dove il padre in pochi anni trasformò la propria bottega artigiana di ciabattino in un prospero calzaturificio, grazie alla crescente richiesta di scarpe a buon mercato per i coloni del West. Anche se in Georgia le scuole dei bianchi erano precluse ai neri, i proventi della ditta di famiglia permisero ai fratelli Flipper di ricevere una educazione di alto livello da parte di un precettore privato. Costui era un colto e raffinato ex- ufficiale confederato impoverito dalla guerra, che per sbarcare il lunario si era improvvisato insegnante. Grazie a lui, tutti i fratelli Flipper intrapresero carriere di alto livello: uno divenne vescovo, un’ altro medico, altri due insegnanti. Henry era il più giovane e il più ambizioso dei cinque e i ricordi bellici che il suo insegnante inframmezzava spesso e volentieri alle lezioni regolari ebbero su di lui una grande influenza, instillandogli l’ amor patrio e il senso del dovere. Questo tratto peculiare del suo carattere e l’ appoggio di un influente senatore del partito Repubblicano (il primo eletto a rappresentare lo stato della Georgia al Congresso dalla fine della Guerra Civile) gli valsero l’ ammissione all’ Accademia Militare nel giugno del 1873. Quattro anni dopo divenne il primo ufficiale di colore mai diplomatosi a West Point. Dal 1877 prestò servizio come ufficiale commissario della Sussistenza a Fort Davis, in Texas, col grado di 2nd Lieutenant. Negli anni delle “guerre indiane” l’ U.S. Army utilizzò spesso reparti composti esclusivamente di soldati neri comandati da ufficiali bianchi, specie nelle sedi più pericolose e disagevoli lungo gli avamposti di frontiera nel West. Ma che un ufficiale di colore come Henry Flipper impartisse ordini a subordinati bianchi rappresentava una vistosa anomalia destinata a creare malumore negli ambienti militari, considerato che in quel periodo l’ unico ruolo ammesso per gli afroamericani nell’ esercito era quello di “Buffalo Soldiers”. Nell’ estate del 1881 fu sottoposto ufficialmente a corte marziale per appropriazione indebita di fondi militari. Prosciolto pienamente dall’ accusa, venne comunque radiato per “condotta non confacente a un ufficiale”. Tornato suo malgrado alla vita civile, Henry Flipper non si lasciò abbattere dall’ umiliante congedo disonorevole, ma dette alla sua esistenza un nuovo e straordinario cambio di rotta. Nel 1882 trovò lavoro come sorvegliante di proprietà terriere americane in Messico. Nel 1890 fondò una propria impresa di costruzioni stabilendosi in Arizona. Nel 1900 divenne editore del Nogales Sunday Herald, il più diffuso quotidiano di quello stato. Grazie alla sua perfetta conoscenza delle lingue (parlava e scriveva correttamente in inglese, francese e spagnolo) dal 1919 lavorò come traduttore e interprete ufficiale del Sottocomitato senatoriale per gli affari messicani. In seguito fu segretario supplente del ministro degli Interni, occupandosi principalmente delle minoranze messicane che vivevano in territorio statunitense. Nonostante i suoi successi, per tutta la vita Flipper tentò invano di ottenere dall’ esercito la revisione del suo processo e il reintegro nel grado. Morì all’ età di 84 anni nel 1940. Solo nel 1976, dopo aver riesaminato il verbale della corte marziale, l’ U.S. Army ammise che la sentenza era stata inficiata da prove false e pregiudizi razziali, riconoscendogli un postumo congedo onorevole, per il servizio prestato dal 1877 al 1881.
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    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  2. #2
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    Ottima ed istruttiva storia americana. Grazie della condivisione.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
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    Di nulla! Presto posterò altro sul CSA.
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

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