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Discussione: La pistola del veneto emigrato in Siberia.

  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    La pistola del veneto emigrato in Siberia.

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    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di stecol
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    Sembrerebbe il primo modello in DA della S&W 44 Russian, ma vista la qualità della foto il condizionale è d'obbligo ....
    É difficile volare con le aquile quando hai a che fare con i tacchini ....

  3. #3
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Mi ha colpito molto la particolare forma del ponricello a protezione del grilletto, anche io pendevo per la S&W ma volevo una conferma. Certo che la Siberia di quegli anni era come il Klondike della corsa al oro, vivendo in isolamento in grandi spazi una pistola era il minimo...
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  4. #4
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    Per quanto appaia ben in arnese e dalla didascalia si legga che quegli emigrati erano ben retribuiti, fatico a pensare potesse essersi permesso una Smith & Wesson nonostante tale revolver sia stato appannaggio di alcuni squadroni di cavalleria zarista. Per quanto non ci sia alcun elemento certo, ritengo possa trattarsi di una delle tante copie prodotte dall'industria belga o spagnola.
    Comunque, anche se OT, va evidenziato il contesto che anche i nostri avi ebbero una vita avventurosa al pari dei frontiersmen statunitensi. Forse saranno mancati i pellerossa ma altre incogniti e l'orizzonte ignoto doveva essere al pari del continente americano.
    Ancora più OT è il discorso di questi "migranti": senza polemizzare contro il ricorrente politichese, i nostri avi emigrarono per tutto il mondo e taluni di loro non brillarono certo per onestà ma la gran parte, si spostò in Europa, In Africa o nelle Americhe (come si legge tutt'oggi in vecchi registri anagrafici vergati con grafia elegante ed ordinata) con destinazione già segnata e perchè chiamati in quei luoghi dalle Autorità del paese o da società di lavoro per valorizzare quelle terre.
    Non credo assolutamente che tale fenomeno sia paragonabile a quello che stiamo vivendo da alcuni anni nonostante ad ogni salotto televiso, il politico che punta al sociale, ci rimproveri di non ricordare che anche l'Italia è stato un popolo di emigranti.

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