Santa Gorizia le campane scioglie
e suona a gloria a darci il suo saluto
le donne ci sorridon dalle soglie
come chi trova un dolce amor perduto.
Ma i migliori di noi non son tornati
li abbiam sepolti in una fredda sera
sotto Tarnova, e dormono placati
nel sogno, avvolti dalla lor bandiera.

FULMINE! Scatto, travolgo e vinco…

E’ la tua impresa!
Sotto la morte con la rosa in bocca
chi può fermare l’ anima protesa
Verso le stelle, quando l’ ora scocca?
FULMINE! Guizza di fiamma il Tuo fulgente nome
sacro al fuoco ora ciel vendicatore.
Femmina è la Vittoria e, per le chiome
piegala a forza al bacio del Tuo amore.

La spada abbiam raccolto sulla piana
di Tripoli, la spada di buon taglio
che impugnò vittorioso a Bu Meliana
Umberto Cagni. E in piedi è l’ Ammiraglio
e ci addita la via: “Garibaldini
del mare, avanti, avanti! Vincerà chi crede!”
E dietro l’ orma sua cade Giombini
gittando un fior di sangue alla sua Fede.

FULMINE! Scatto, travolgo e vinco…

Ove sei marinaio che l’ orrore
di una resa infamante tu deridi
e respingi la vita oltre l’ Onore
gridando “ITALIA, DECIMA!” e t’ uccidi?
La vita è senza peso. Pura, eccelsa
la Patria è fiamma al nostro invitto Amore.
Vale solo la spada, se con l’ elsa
la mano chiusa, sa impugnare il cuore.

FULMINE! Scatto, travolgo e vinco…