Risultati da 1 a 1 di 1

Discussione: Mario Crescenzi, volontario quindicenne al Fronte Russo.

  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    4,909

    Mario Crescenzi, volontario quindicenne al Fronte Russo.

    (…)
    Aveva, quando fuggì la notte del 10 agosto 1941, 15 anni cioè un’ età in cui si pensa troppo o non si pensa affatto. Voleva fare qualcosa, soddisfare in qualche modo quella sua smania di azione e di viaggi che lo faceva restare annoiato al tavolino, sul quale svolgeva i compiti dell’ Istituto tecnico « Ivo Olivetti ». Partì dalla Capitale con 12 lire in tasca e dopo venti giorni di marcia raggiunse Fiume. Fu fermato da un carabiniere che lo portò al comando; scappò e riuscì a infilarsi sotto un vagone ferroviario, attraversando il confine perchè – come scriverà dopo – l’ idea di trornare a casa a non far niente, mentre tutti gli italiani erano in guerra, lo spaventava. Alla prima fermata salì su un vagone; indossava la divisa da Avanguardista e nessuno lo notò. Mangiò e scherzò con i soldati. A Zagabria salì su un treno diretto a Belgrado, raggiunse Sofia dove prese il treno per Rustschuk. Riuscì a evitare il controllore, poi, presso Nisch, si nascose nuovamente sotto un vagone finchè non si sentì sicuro in terra romena. Ma questa volta un controllore lo fermò e lo rimandò a Sofia, da dove Mario fu spedito con il primo corriere diplomatico a casa. Da Roma Mario fuggì una seconda volta e si rifugiò in uno scompartimento diretto alla volta di Rustschuk. Per entrare in Romania, a Giurgiu c’ è di mezzo il Danubio. Solo, tra gente straniera, il piccolo romano non si perse d’ animo; si aggregò ad un gruppo di marinai e rivelò a questi il suo progetto. Venne compreso ed aiutato e così Mario Crescenzi si vide impegnato in una finta scommessa che lo costrinse ad attraversare il Danubio a nuoto dopo aver bevuto mezzo litro di cognac. Lo stratagemma filò a gonfie vele e sulla sponda rumena Mario trovò numerosi amici italiani con i quali prese il treno per Baltzi, dove giunse dopo tre giorni. Ma questa volta un tenente dei carabinieri lo fermò, rendendo inutili le fatiche di Sisifo del giovane Crescenzi. Mario fu ricondotto a Bucarest e di lì in Italia, a Roma. Ormai però gli era impossibile riprendere a studiare dopo aver provato tante avventure, dopo aver sentito il fascino di una libertà, sia pure pericolosa. E così, dopo soli tre giorni, il ragazzino ricominciò il suo lunghissimo giro superando a Fiume, Zagabria, Belgrado e Budapest grossi ostacoli. A Budapest si ritrovò senza un soldo e con una gran fame; vendette una macchina fotografica e ripartì per Bucarest donde raggiunse Leopoli.
    (…)
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

Tag per questa discussione

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •