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Discussione: Soldbuch e documenti Torpedoboote TA26 ex Ardito, Italia.

  1. #1
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    Soldbuch e documenti Torpedoboote TA26 ex Ardito, Italia.

    Ciao a tutti.

    Presento alcuni documenti di un marinaio tedesco che sono attinenti alla vicenda bellica della Torpediniera “Ardito”. Nave italiana, confiscata dei tedeschi dopo l’Armistizio e ribattezzata Torpedoboote Ausland TA26, poi operante nei mari italiani Ligure e Tirreno, ed affondata da motosiluranti statunitensi il 15.06.1944 nelle acque prospicienti Rapallo.

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    Si trattò di una moderna unità della Classe Ciclone, concepita appositamente per scortare i convogli lungo le pericolose rotte per il Nordafrica. La torpediniera entrò in servizio a metà 1942 ed ebbe intenso impiego nelle acque tra Italia, Libia, Grecia e Tunisia. Una volta operativa fu assegnata alla III Squadriglia Torpediniere. Complessivamente la torpediniera, con la bandiera della Regia Marina, effettuò 54 missioni di scorta, 26 delle quali nel 1942 e 28 nel 1943, abbattendo in tutto quattro aerei angloamericani.
    La proclamazione dell'armistizio sorprese l’Ardito nella base di La Spezia. Nel corso della giornata dell'8 settembre 1943 l'unità ed una nave gemella, l’Aliseo, salparono dal porto ligure e diressero per Bastia, dove giunsero in serata, di scorta alla motonave armata Humanitas. Il 9 settembre le truppe tedesche tentarono, con un colpo di mano, l'occupazione del porto corso: l’Aliseo riuscì a salpare ed uscire dal porto, ma l’Ardito, mentre si preparava a sua volta a partire, venne cannoneggiata e mitragliata dai cacciasommergibili tedeschi UJ 2203 ed UJ 2219 e fatta oggetto anche del tiro delle mitragliere della motonave Humanitas, già catturata dalle truppe germaniche. Il fuoco di cannoni e mitragliere uccise 70 dei 180 membri dell'equipaggio dell’Ardito, oltre ad arrecare pesanti danni alla torpediniera; poi la nave, bloccata all'interno del porto, venne assaltata dalle truppe tedesche. Tuttavia, dopo la sorpresa iniziale, le truppe italiane organizzarono un contrattacco: gli artiglieri italiani riconquistarono le batterie costiere e l’Aliseo, poco fuori del porto, affrontò ed affondò l’UJ 2203 e l’UJ 2209 insieme ad un motobattello della Luftwaffe ed a cinque motozattere armate tedesche. Riparata alla meglio, l’Ardito poté lasciare il porto corso a seguito dell’Aliseo e fece rotta per Portoferraio (dove erano confluite numerose torpediniere, corvette ed unità minori ed ausiliarie provenienti dai porti del Tirreno), ove arrivò intorno alle 18 del 9 settembre, necessitando di riparazioni. Causa la serietà dei danni, l’Ardito, a differenza delle altre unità, non poté ripartire per il sud, ed il 16 settembre 1943 la torpediniera fu catturata dai tedeschi nel porto elbano.
    La nave venne quindi incorporata nella Kriegsmarine come Torpedoboote Ausland TA 26 e nel gennaio 1944 fu assegnata alla 10. Torpedoboot-Flottille con base a Genova. Formalmente in servizio dal 18 dicembre 1943, in realtà compì le prove in mare appena il 2 febbraio 1944.
    Nella notte tra il 24 ed il 25 aprile 1944 la TA 26 ed altre due torpediniere ex italiane, la TA 23 (ex Impavido) e TA 29 (ex Eridano), effettuarono la posa di un campo minato a meridione di Capraia, ma poco dopo la TA 23 urtò una mina rimanendo danneggiata; la TA 26 la prese a rimorchio, ma dopo un infruttuoso attacco di motosiluranti britanniche, la TA 23, irrimediabilmente danneggiata, dovette essere abbandonata e finita dalle navi gemelle; TA 26 e TA 29 rientrarono poi a Portoferraio scampando anche ad un attacco aereo (che si concluse con il lieve danneggiamento della TA 29 e l'abbattimento due aerei).
    Nella notte tra il 14 ed il 15 giugno 1944 la TA 26, mentre era in navigazione – al comando del Kapitanleutnant Albrand – assieme alla torpediniera TA 30 (ex Dragone) nelle acque prospicienti Rapallo per una missione di posa di mine, fu attaccata dalle motosiluranti statunitensi PT 552, PT 558 e PT 559. Centrata da un siluro, la TA 26 saltò in aria e s'inabissò nel punto 43°58' N e 9°29' E, portando con sé 90 uomini.
    Altre fonti web, minoritarie, affermano che la TA 26 invece sarebbe la Torpediniera “Intrepido”, ma sembra certo che la Intrepido venne chiamata TA 25.
    La Torpedoboote Ausland Ta 26, della 10. Torpedoboot-Flottille con base a Genova, dipese dalla 3. Geleitflottille, operante nel Mar Tirreno, Sicilia ed Africa con la 7. Sicherungsdivision, subordinata al Deutschen Marinekommando Italien.
    La 7. Sicherungsdivision venne costituita nel febbraio 1944 dal Minenschiffgruppe Westitalien come unità indipendente, dal giugno 1944 insieme ad un Minensuch (ricerca mine) ed un Vorpostengruppe (avamposto), formò la 13. Sicherungsflottille, cessata il 24.04.1945.
    I documenti che ho in collezione riguardano il Matrosengefreiten (caporale) Helmut Georg Guthausen.

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    Vi sono due lettere manoscritte indirizzate alla famiglia, la prima datata 25.03.1944, reparto indicato col Felpost M 12251 H, che corrisponde ad Hafenkapitän San Remo (una sorta di Capitaneria di Porto di Sanremo –IM-) e la seconda del 20.08.1944. Non sono in grado di leggerne il contenuto.

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    Poi un vi è un documento scolastico.

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    Una lettera 27.05.1941 indirizzata allo 7. Schiffsstammabteilung ove il marinaio stava effettuando l'addestramento.

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    Ancora l’attestato Besitzurkunde di conferimento del Kriegsabzeichen für Minensuch-, U-Boot-Jagd- und Sicherungsverbände, conferito il 24.02.1944 in località Italia, dal Kapitan zur See Hans Rehn, comandante della 7. Sicherungsdivision.

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    Il Ritterkreuz Kapitan zur See Hans Rehn venne più volte decorato ed ebbe numerosi incarichi di comando, vedasi link Deutsches Marinearchiv.

    Il Kriegsabzeichen für Minensuch-, U-Boot-Jagd- und Sicherungsverbände venne assegnato ai membri di equipaggio della marina per l’adempimento di fatti specifici, queste le motivazioni in Gazzetta dell’ 11.09.1940 con cui venne approvato: „Der harte und gefahrvolle Dienst der Minensuch- U-Boot-Jagd- und Sicherungsverbände, die mit ihren kleinen Fahrzeugen im Kampf gegen U-Boot, Minen und Fliegergefahr dauernd den Unbilden der Witterung ausgesetzt sind, verlangt von jeden Mann an Bord vollen Einsatz und hohe Nervenanspannung. Der Dienst ist besonders entsagungsvoll und zermürbend, da der Verwendungszweck es dem Einzelnen in den meisten Fällen nicht ermöglicht, sich im unmittelbaren Kampf gegen den Feind persönlich vor seinen Kameraden auszuzeichnen. In Anerkennung der verantwortungsvollen und erfolgreichen Tätigkeit dieser Streitkräfte ordne ich die Einführung eines Kriegsabzeichens für Minensuch-, U-Boot-Jagd- und Sicherungsverbände an.“ (così testualmente tradotta: Il servizio di dragamine, la caccia di sottomarini e di sicurezza, costantemente esposti ai rigori del tempo, con i loro piccoli veicoli che combattono sottomarini, mine e rischi per l'aviazione, richiedono che tutti gli uomini a bordo siano pienamente coinvolti alta tensione nervosa. Il servizio è particolarmente schivo e estenuante, in quanto lo scopo di utilizzo nella maggior parte dei casi non consente all'individuo di distinguersi personalmente dai suoi compagni nella lotta immediata contro il nemico. In riconoscimento del lavoro responsabile e di successo di queste forze, ordino l'introduzione di un distintivo di guerra per dragamine, caccia sottomarina e forze di sicurezza.)

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    Ancora vi è l’urkunde dell’11.09.1944 quando al Matronengefreiten Georg Guthausen venne conferito il Verwundatenabzeichen in Schwarz (distintivo in bronzo per ferite inflitte dal nemico in azioni di guerra). Il documento cita espressamente che il marinaio fece parte dell’equipaggio della Torpedoboot TA 26 (ex Ardito) e che le ferite furono patite il 15.06.1944, data dell’affondamento della TA 26.
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    Il relativo Besitzzeugnis (attestato) venne sottoscritto dal Kapitanleutnant Emil Heydemann, comandante della 13. Sicherungsflottille (Flotta di sicurezza) e decorato con la Deutsche Kreutz in Gold.
    https://www.wlb-stuttgart.de/seekrie...er/sifl-mm.htm
    https://www.tracesofwar.com/persons/...emann-Emil.htm

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    Fa parte della documentazione anche il soldbuch, completo nelle sue pagine, ma che, da portarsi sempre sulla persona del titolare, certamente finì in acqua nel corso dell’azione cruenta di affondamento della TA 26 e conseguente ferita subita dal Matronengefreiten Georg Guthausen.
    Ne risulta che gran parte delle scritte in inchiostro con penna stilografica, furono lavate dall’acqua marina e rese illeggibili.

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    All’interno della copertina del soldbuch la foto del marinaio, ancora trattenuta dalle puntine molto arrugginite, ma la pagina 1 non ha conservato alcuna scritta.

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    Dalle pagg. 2 e 3 si rileva solo che il soldbuch venne rilasciato il 27 novembre 1943 dal reparto col Feldpostnummer 54733, la 3. GeleitFlottillen-Kommando, da cui si è già detto dipese la Torpedoboote Ausland TA 26.

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    Alla pag. 4 venne annotato che il marinaio, in data 27.11.1943, fu decorato con la Eiserne Kreuz II. Klasse, con firma e timbro tondo avente il Feldpost M (per marina) 52682, che corrisponde alla Minenschiff Pommern ove fu imbarcato il marinaio prima della TA 26.
    Si trattò della nave francese Kühlschiff Belain d'Esnambuc , catturata dai tedeschi e rinominata Minenschiff Pommern nel 1943, utilizzata per la posa dei campi minati nella zona di mare a sud-ovest della Sardegna. Il 9 settembre 1943, il giorno dopo l'annuncio dell’armistizio italiano, i Minenschiff Pomerania e Brandeburgo si incrociarono a Castiglioncello, a sud di Livorno, con l'Incrociatore Ausiliario italiano Piero Foscari e il Mercantile Valverde. Le due navi tedesche attaccarono le due italiane, che furono simultaneamente bersagliate dalla terra dall'artiglieria tedesca. Entrambe le navi italiane, gravemente danneggiate, vennero portate dagli equipaggi verso la riva ed arenate.
    La mattina del 5 ottobre 1943, la Minenschiff Pommern, navigando nel Mar Ligure a nord di Capo Corso con un carico di mine a bordo, a sud-est di San Remo incappò in un vecchio campo minato italiano, sconosciuto al suo comandante, e affondò. 20 uomini del suo equipaggio rimasero uccisi. Nelle operazioni conseguenti a questo affondamento, il Guthausen meritò la EK.II.
    Ancora annotato, a pag. 4, in data 24.02.1944, il conferimento del Minensuchabzeichen come già dal diploma Besitzurkunde anzidetto. Il timbro tondo riporta il Feldpost 54733 della 3. GeleitFlottillen-Kommando.

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    Alla pag. 20 il 07.01.1944 venne annotato il conferimento del Fuhrerpachet a cura del reparto col Felpost 52682, cioè la Minenschiff Pommern. Anche se la nave fu affondata in precedenza, evidentemente il reparto amministrativo fu ancora operante in tale data. Il Fuhrerpachet fu un pacco di generi alimentari, o una tessera di buoni per poterli acquisire, che venne regalato ai militari che si recavano a casa in licenza, in particolare dopo una ferita in guerra.

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    A pag. 34 annotata l’unica licenza, concessa dal 09.01.1944 al 03.02.1944.

    Tralascio tutte le altre parti del soldbuch divenute purtroppo illeggibili, quali ad esempio le pagine dei ricoveri ospedalieri ed altro.

    Saluti, Giovanni

  2. #2
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    Come al solito ottima storia e documento molto interessante. Certamente il bagno in mare non gli ha fatto bene, ma lo rende sicuramente originale.
    sven hassel
    duri a morire

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