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Con quali tecniche e strumenti era organizzato il sistema di avvistamento e difesa antiaerea italiana? Tutto si basava sulle onde sonore, quelle generate dal rombo dei motori e delle eliche degli aerei. In modo analitico e ricco di particolari, l’autore descrive il complesso sistema di avvistamento degli aerei nemici incursori, un sistema a maglie costituito dalle stazioni di rilevamento munite di aerofoni e da speciali specchi acustici chiamati muri d’ascolto. Questi strumenti per la difesa del territorio nazionale erano gestiti da una milizia specificamente addestrata in alcune Scuole Contraerei che paradossalmente utilizzavano persino i ciechi per il loro udito particolarmente sviluppato. Tecniche dimenticate, apparati sconosciuti come gli aerofoni e manufatti come le tane ed i muri d’ascolto, una storia tanto affascinante quanto inesplorata che questo volume racconta riproducendo al suo interno parte di un introvabile manuale sulla Difesa Antiaerea della Scuola di Guerra del 1938. Cosa rimane di queste tecniche e di questa storia? L’autore nella sua ricerca personale nei teatri di guerra del Mediterraneo ha individuato alcuni di questi manufatti militari superstiti non solo in Italia e li descrive dettagliatamente. Il volume è corredato da un ricco apparato di fotografie e disegni inediti ed ha il notevole pregio di trattare in modo semplice ma rigoroso una materia specialistica. Questo volume è il frutto di molti anni di ricerche d’archivio e sul campo dell’autore e rappresenta senza dubbio una pietra miliare nello studio e nella ricostruzione delle tecniche di avvistamento e allarme della “difesa antiaerea”. Un saggio raccomandato non solo agli appassionati e specialisti di storia militare ma anche al lettore interessato agli argomenti scientifici o curioso di novità od al ricercatore di luoghi insoliti.