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Discussione: Operazione Fanfare (o Batepiste)

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di matt baker
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    Operazione Fanfare (o Batepiste)

    Buonasera a tutti, sarei in cerca di informazioni riguardo questa fantomatica operazione del 185° Reparto Arditi Paracadutisti "Nembo". In quasi tutte le fonti italiane reperite su internet è scritto che tale reparto,dopo un corso alla Training Battle School di San Vito dei Normanni e riequipaggiamento con materiale inglese incluso il paracadute Irving,avrebbe dovuto lanciarsi in Emilia nel territorio del Frignano appena dietro la linea Gotica il 1 agosto 1944. A questo punto la missione si dice abortita.
    PERO' ...ho trovato due documenti che dicono che effettivamente alcuni lanci furono eseguiti e che furono stabiliti contatti con membri locali della Resistenza per allestire le DZ per i lanci successivi; il reparto germanico operante in zona però, 16° SS Panzergrenadier division, fu allertato dagli passaggi aerei e organizzò un vasto rastrellamento che fece annullare i lanci successivi. I paracadutisti del 185° già lanciati riuscirono a sfuggire al rastrellamento e a raggiungere il fiume Serchio i primi di settembre dove incontrarono le truppe americane. Una fonte britannica breve ma molto specifica parla addirittura di 3 militari britannici e 13 italiani lanciatisi in occasione dell'operazione Fanfare il 29 agosto 1944.
    Qualcuno è in possesso di dettagli che consentano di focalizzare meglio tutto quanto?

  2. #2
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    L'operazione era collegata al SOE britannico ed in particolare al maggiore Johnston, che operava nella zona di Frassinoro - Montefiorino.
    Se cerchi in rete notizie con questi elementi ne troversai a iosa.
    Prova anche il libro "Mission Accomplished - SOE and Italy - 1943 - 1945" di David Stafford, di cui mi risulta esista anche una versione italiana.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  3. #3
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    Dimenticavo di dire che nell'ambito della preparazione di quelle operazioni fu anche allestita una pista di aviazione per aerei leggeri nei pressi di Frassinoro, che tuttavia non entrò in funzione a causa dello scatenarsi del rastrellamento prima dell'inizio dei lanci. Me ne sono interessato nell'ambito dello studio sugli aeroporti partigiani in Nord Italia.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  4. #4
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    Grazie per le preziose informazioni. Ho già scovato e ordinato da un famoso sito di vendite online la versione italiana del libro da te consigliato dove spero di poter trovare altri dettagli su Fanfare .
    Mi incuriosiscono molto le vicende di questi reparti italiani altamente operativi (vedasi anche il lancio presso il monte Bove a Visso sempre di componenti del 185° nel marzo 1944 che però ebbe una fine infausta) con collaborazione con la Resistenza, prolifica o meno (vedasi Pizzoferrato e la mancata riunione tra lo Squadrone F e la Wig Force).

  5. #5
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    Alla fine ho trovato dettagli interessanti sia sul libro segnalatomi qui che su "Nembo" di Nino Arena.
    A fine luglio 1944 vengono paracadutati presso Frassinoro tre ufficiali britannici del SOE (Jim Davies, Ernest Wilcockson e Charles Holland), un capitano del corpo medico dell'esercito britannico ( G.C Lloyd Roberts), due marconisti (caporali Frank Hayhurst e Charles Barratt) e 7 paracadutisti del 185° Reparto Arditi Paracadutisti (ten Facioni,Serg. magg Longhin, sergenti Pagliarini e De Benedicty, caporali magg. Gioia, Buonocunto e Rossi). Il ten. Facioni con i 3 capitani del SOE decollarono dall'aeroporto di Grottaglie, il resto da Brindisi. Il lanci furono eseguiti la notte del 27 e del 28 Luglio '44. Gli equipaggi dei C 47 erano polacchi.
    L'ufficiale medico LLoyd-Roberts sbatté contro un edificio e si ferì seriamente ad una gamba.
    Una volta a terra presero contatto con i partigiani della divisione Garibaldi/Modena.
    Come già detto, i tedeschi furono allarmati dai movimenti aerei e il 30 Luglio organizzarono un vasto rastrellamento. Poco prima del lancio dell'intero 185° (che doveva ave luogo la notte del 1° agosto) giunse un cifrato che avvertiva dell'intensa attività tedesca nella zona di lancio e l'operazione fu annullata.
    La missione militare inglese del maggiore Vivian Johnston,comprensiva anche dei nostri parà fu divisa in 3 pattuglie per non offrire un grosso unico bersaglio. Così facendo riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento. Dopo aver compiuto varie peripezie per sfuggire al nemico, i nostri parà furono catturati da alcuni partigiani di fede comunista da cui vennero perquisiti, legati e interrogati. Fortunatamente riuscirono a convincerli che avevano lo stesso nemico e furono rilasciati. Il 5 settembre i parà giunsero in Garfagnana dove incontrarono una pattuglia della 1° divisione corazzata statunitense e poterono finalmente dichiararsi fuori pericolo.

  6. #6
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    Può essere interessante conoscere che i tre capitani inglesi (Davies, Wilcockson, Holland) andarono a costituire tre distinte missioni del SOE sparse negli appennini parmensi/modenesi, mentre il maggiore Johnston, dopo il rientro nelle linee alleate, fu nuovamente paracadutato all'interno del genovesato, per poi trasferirsi nel savonese sino alla fine della guerra.

    Sei sicuro che i lanci avvennero con C47? A me risultava si trattasse di Halifax del 148th Squadron SD, pilotati appunto da polacchi.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  7. #7
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    Sicuramente la tua fonte sarà più precisa della mia dato che cita anche il reparto.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da matt baker Visualizza Messaggio
    Sicuramente la tua fonte sarà più precisa della mia dato che cita anche il reparto.
    Si tratta della storia ufficiale del 148th Squadron SD (SD significa Special Duty o Compiti speciali) che era il principale reparto destinato esclusivamente ai rifornimenti ai partigiani ed al lancio di agenti, inizialmente per inglesi e statunitensi, sino a che da gennaio non interveranno pesantemente gli USA.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

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