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Discussione: Fotoalbum LSSAH e Bundeswehr

  1. #1
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    Fotoalbum LSSAH e Bundeswehr

    Ciao a tutti.

    Approfitto nuovamente del forum per ordinare e rendere consultabili alcuni documenti entrati in collezione, e le relative conseguenti ricerche.
    Si tratta di due album fotografici, ed alcuni atti, sulla vita militare e le vicende belliche di un soldato tedesco dal 1939 al 1961.

    IMGP1306R.jpg

    Egli servì, per tutta la guerra, da semplice soldato ad ufficiale, nelle Waffen-SS ed in particolare nella 1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler" (LSSAH) e, dall’inizio degli anni ‘50 al 1961 da ufficiale, nella Bundeswehr (forze armate della Repubblica Federale Tedesca): nella Bundesgrenzschutz (BGS - polizia di frontiera) e poi nei paracadutisti della 1. Luftlande-Division.
    Nei ranghi del LSSAH il nostro protagonista operò su molti fronti di guerra, ed anche in Italia per alcuni mesi a seguito dell’armistizio dell’ 08 settembre 1943.
    La LSSAH fu un’unità di elite, dotata di grande prestigio all’interno delle stesse Waffen-SS. Estremamente combattiva, si distinse purtroppo per le numerose atrocità ed i crimini di guerra commessi sui vari fronti, Italia compresa, di cui riferirò in seguito.

    61lu2yBy38L._AC_SX569_.jpg
    dal web, il simbolo LSSAH

    Il primo album interamente LSSAH è composto da 86 fotografie in bianco e nero di buona qualità e di varie dimensioni, tutte incollate su 24 pagine. Corredate da numerose indicazioni manoscritte dal soldato sulle pagine stesse.
    Postguerra sono il secondo album, privo di copertina, composto da 33 pagine e da 125 foto, parte incollate e parte con gli angolari, ed ulteriori 11 foto sciolte, anche di grandi dimensioni. Anche qui numerose sono le didascalie.

    Günter Mackensen - Pag 14 - foto 5 487.jpg
    dall'album fotografico, Günter Mackensen appena arruolato nella LSSAH, nel 1939.

    Il protagonista dell’album che, almeno dal tenore delle foto, appare persona simpatica ed estroversa, si chiamò Günter Mackensen, nato il 05.03.1921.
    Il suo destino mi è noto, ma ne parlerò alla fine del thread.
    Qualche informazione sulla sua carriera nelle Waffen-SS la si ricava anche dal web:

    Mackensen Gunter.jpgMackensen Gunter2.jpg
    dal web risultano la sua data di nascita, la matricola Waffen-SS ed alcune date degli avanzamenti di grado e degli incarichi di comando.

    La documentazione mi è arrivata con l’indicazione che Günter Mackensen fu il nipote del famoso Generalfeldmarschal August von Mackensen (1849-1945).
    https://it.wikipedia.org/wiki/August_von_Mackensen

    AugustvonMackensen.jpgBundesarchiv_Bild_183-R11236,_August_von_Mackensen_mit_Familie.jpg
    dal web, due foto del GFM August von Mackensen. La seconda foto fu scattata con la famiglia in occasione del suo 80° compleanno. Günter Mackensen potrebbe essere il ragazzino in primo piano a destra.

    In effetti, nel gruppo di foto sciolte, ve ne sono alcune che ritraggono il GFM von Mackensen, una di esse ha sul retro la calligrafia di Günter Mackensen. E la brillante carriera del predetto, prima nella LSSAH e poi nella Bundeswehr, ne potrebbe aver giovato.
    Ad oggi, però, non mi è stato possibile verificare l’asserito rapporto di parentela.

    Günter Mackensen - Sciolte - foto 220 790.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 220 retro791.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 221 792.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 221 retro793.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 222 794.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 222 retro795.jpg
    tre fotografie del GFM August von Mackensen dai documenti di Günter Mackensen, sul retro della prima foto la scritta è con la calligrafia di Günter.

    Saluti, Giovanni

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di weber
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    Molto interessante grazie per la condivisione

  3. #3
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    Come al solito materiale di prima qualità. Sono curioso di vedere nel proseguo del topic come sia avvenuto il passaggio nella Bundeswehr per uno dal suo passato.
    sven hassel
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  4. #4
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    Ciao a tutti e grazie.

    Günter Mackensen - Copertina465.jpg

    Quello che io ho definito l’album fotografico LSSAH di Günter Mackensen, di fatto è una Ehren-Chronik (cronaca d’onore), che venne consegnata ai soldati tedeschi nei primi anni della guerra.
    La Ehren-Chronik presenta le foto dei comandanti supremi del tempo nelle pagine iniziali, a seguire illustra le specialità della Wehrmacht e le principali decorazioni, poi vi sono alcuni formulari che il soldato compilò ed aggiornò nel tempo con i suoi dati militari, infine si trovano le pagine ove collocare le proprie fotografie.

    Günter Mackensen - Copertina interno466.jpg
    la seconda di copertina della Ehren-Chronik di Günter Mackensen

    Sotto la fotografia, terminata la guerra, Günter Mackensen annotò la seguente amarissima frase, specchio di una intera generazione distrutta:
    “”Wir folgten ihm in Treue und waren vom Glauben an die gute und gerechte Sache beseelt.
    Unsere Treue wurde nicht belohnt, sie wurde zum Verbrechen.
    Einer späteren Geschichtsschreibung bleibt es vorbehalten, zu beurteilen, bei wem die Schuld an unserem Untergang lag.””
    (Traduzione automatica:
    Lo abbiamo seguito fedelmente e siamo stati animati dalla fede nella buona e giusta causa.
    La nostra lealtà non è stata premiata, è diventato un crimine.
    Spetta alla successiva storiografia giudicare sulla colpa della nostra caduta.)

    Günter Mackensen - Pag 11 479.jpgGünter Mackensen - Pag 3 470.jpg
    due delle pagine all'inizio della Ehren-Chronik di Günter Mackensen

    Günter Mackensen iniziò la sua Ehren-Chronik sulla fine del 1942, col grado di SS-Rottenführer, presso il II. Bataillon, LSSAH. Poi continuò a compilare il documento nel corso degli anni successivi e, probabilmente, anche subito dopo la fine della guerra.
    La sua Ehren-Chronik è una importante fonte di informazioni che lo riguardano.

    Günter Mackensen - Pag 4 471.jpg

    Dopo l’intestazione, la prima pagina è denominata Ehrentafel (albo d’onore) ove il soldato annotò i nominativi di alcuni suoi commilitoni uccisi in azione, in loro memoria.

    Günter Mackensen - Pag 5 472.jpg

    Sul retro di questa pagina è incollato uno stampato con l’elenco di famosi soldati decorati con la Ritterkreuz.

    Günter Mackensen - Pag 6 473.jpg

    Nella pagina successiva Günter Mackensen annotò di aver servito presso la Leibstandarte SS Adolf Hitler, con sede in Berlino-Lichtefelde, dal 29.09.1939 al 08.05.1945.

    Günter Mackensen - Pag 7 475.jpg

    A seguire l’elenco degli ufficiali suoi comandanti, distinti per periodo e per unità, dall’arruolamento nel 1939 all’inizio del 1943. Tra l’altro ne risulta come nel 1942 Günter Mackensen frequentò il corso per la promozione ad ufficiale presso la SS-Junkerschule di Bad Tölz. Nel 1943 servì per brevi periodi presso lo SS-Hauptamt di Berlino (l’Alto comando delle SS) e poi frequentò la SS-Verwaltung-Fuhrer-Schule a Dacau (la scuola di amministrazione per gli ufficiali).

    Günter Mackensen - Pag 8 476.jpg

    Bundesarchiv_Bild_101III-Hoppe-007-17,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Haupteingang.jpgBundesarchiv_Bild_183-H15390,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Vergatterung.jpgBundesarchiv_Bild_101III-Hoppe-007-19,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Schwimmhalle.jpg
    dal web, tre foto delle Caserme LSSAH di Berlino: l'ingresso principale della Lichtefelde, il cortile con una rivista alle reclute e la piscina interna.

    La pagina successiva, molto interessante, è intestata: Teilnahme am Kriege 1939 – 1945 (Partecipazione alla Guerra 1939 – 1945).
    Ne risulta che Günter Mackensen:
    -si presentò il 26.09.1939 alla caserma di Berlin-Lichtefelde per il corso di addestramento nell’unità Ersatz/Leibstandarte SS Adolf Hitler;
    -nel corso della sua militanza presso la LSSAH frequentò i corsi di specializzazione per: fuciliere, mitragliere, comandante dell’unità mitraglieri, motociclista, conducente di automezzi, radiofonista e telegrafista, comandante di plotone, comandante di amministrazione;
    -il suo primo incarico di Schutze (fuciliere) alle unità combattenti fu il 21.06.1941 presso la 16. Kompanie/LSSAH, dopo il corso da ufficiale divenne vicecomandante di compagnia.
    Alla voce Mitgemachte Schlachten und Gefechte (partecipazione a battaglie e combattimenti) risulta che Günter Mackensen fu impegnato sui alcuni dei fronti più caldi della guerra:
    -22.06.1941 – 15.08.1941 in Russia (Schitomir, Uman, Nikolajewka),
    -18.08.1943 – 01.11.1943 in Italia (Casalmaggiore, Cremona, Milano, Como, Pola ed attività antipartigiana nella Carniola Inferiore/Slovenia);
    -10.11.1943 – 18.02.1944 in Russia (Ferrovia del Nord, Brussilow, Radomichl, Schitomir, Tscherassy-front);
    -25.06.1944 – 03.09.1944 invasione in Normandia (Caen, Argentan, Rouen);
    -16.12.1944 – 30.01.1945 offensiva delle Ardenne (St.Vith, LaGleize, Starelot);
    -12.02.1945 – 23.03.1945 Ungheria (Stuhlweissenburg, Gran);
    -24.03.1945 – 09.05.1945 Austria (Wiener Neustadt, Semmering).

    Günter Mackensen - Pag 9 477.jpg

    L’ultima pagina riporta l’elenco delle numerose decorazioni conseguite da Günter Mackensen:
    Infanterie-Sturmabzeichen in Bronze, Verwundeten in Bronze e Silber, Eiserne Kreuz di I e II Klasse, Kriegsverdienstkreuz I e II Klasse, Nahkampfspange in Bronze.
    La sua progressione di carriera (dalla fine del 1941 a fine guerra):
    SS-Sturmann (Caporale), SS-Rottenführer (Caporalmaggiore), SS-Unterscharführer (Sergente), SS-Standratenjunker e SS-Standratenoberjunker (allievo ufficiale), il 10.06.1943 SS-Untersturmführer (Sottotenente) ed il 30.01.1945 SS-Obersturmführer (Tenente).
    Le ferite Verwundet. Risulta che Günter Mackensen venne ferito tre volte in combattimento:
    -il 15.08.1941 a Neu-Danzig ed il 22.02.1944 a Tscherkassy-Front sul fronte Est;
    -il 15.03.1945 a Szebat-Battian in Ungheria.
    Alla fine della pagina, ritengo che le annotazioni di Günter Mackensen della fine 1945 riguardino le località della sua prigionia.

    Günter Mackensen - Pag 10 478.jpg

    Sulle vicende belliche della Divisione LSSAH sui vari fronti, ed in merito ai crimini di guerra, per non dilungare, rimando alla lettura della pagina di Wikipedia:
    https://it.wikipedia.org/wiki/1._SS-...dolf_Hitler%22

    Invece vorrei approfondire sull’attività della LSSAH in Italia.
    Subito prima dell’arrivo in Italia, la LSSAH ricoprì un ruolo importante nella terza battaglia di Kharkov (dal 19 febbraio al 23 marzo 1943), l’ultima grande vittoria tedesca della seconda guerra mondiale. I combattimenti di Kharkov procurarono alla LSSAH la perdita di ben 4.373 militi, ovvero il 44% della forza effettiva.
    La divisione LSSAH, dopo sette mesi di fronte orientale, venne trasferita in Italia per fronteggiare la crisi dovuta allo sbarco degli alleati in Sicilia – 10 luglio 1943 – ed alla caduta del Fascismo – 25 luglio 1943 –. Dopo aver transitato da Innsbruck, Trento, Verona, la divisione si portò nel perimetro di Reggio. All’inizio di settembre LSSAH rimase di stanza nel versante settentrionale del crinale Appenninico, inserita nell' Heeresgruppe B al comando del Feldmaresciallo Erwin Rommel. La sera dell’8 settembre 1943 il generale Pietro Badoglio comunicò l’armistizio concordato con le forze alleate.
    La divisone LSSAH si stabilì nella zona di Parma, Reggio Emilia, Mantova e sul Lago di Garda poi, dall'8 al 17 settembre 1943, procedette al disarmo del Regio Esercito nel Nord Italia ed all’internamento delle truppe. Dal 21 settembre al 29 ottobre partecipò alle operazioni contro le prime forze partigiane nell'alta Italia.

    Bundesarchiv_Bild_183-J15480,_Mailand,_Besetzung_durch_SS-_Leibstandarte__Adolf_Hitler_.jpg
    dal web un mezzo corazzato LSSAH a Milano nel settembre/ottobre 1943

    A Boves (Cuneo) il III. Bataillon, SS-Panzergrenadier-Regiment 2 LSSAH del SS-Stubaf. Joachim Peiper operò la prima rappresaglia anti-partigiana in Italia, facendo 24 vittime civili e dando alle fiamme 350 case. Il I. Bataillon dello stesso reggimento, installatosi nelle località della sponda piemontese del lago Maggiore, attuò il primo eccidio in Italia di cittadini di religione ebraica. Fu la prima avvenuta in Italia e la seconda per numero di vittime (almeno 57 accertate). Il comando viene installato all'Hotel Beaurivage di Baveno. A Meina l'episodio più noto: sedici ebrei ospiti di un albergo vennero prima identificati e trattenuti per alcuni giorni e poi, in due notti successive (22 e 23 settembre), uccisi e gettati con zavorre nel lago.
    Il comandante della divisione LSSAH, il colonnello Theodor Wisch, venuto a conoscenza degli eccidi sul lago, informò il Feldmaresciallo Erwin Rommel e ordinò prontamente l’apertura di un’inchiesta penale per i fatti di Meina. Furono inviati sul luogo i due giudici militari della Leibstandarte, i maggiori Christian Jochum e Gerhard Franz, i quali rapidamente, a partire dall’ottobre 1943, indagarono senza arrivare a determinare i responsabili e l’inchiesta venne insabbiata.
    Günter Mackensen giunse in Italia col grado di SS-Untersturmführer (sottotenente), in forza al SS-Panzergrenadier-Regiment 1 LSSAH, e dai suoi appunti operò in Casalmaggiore, Cremona, Milano, Como, Pola, e svolse attività antipartigiana in Dalmazia ed Carniola (attuale Slovenia).
    Risulta che due Marder III (cacciacarri cingolati) della LSSAH vennero distrutti a Casalmaggiore (Cremona) quindi vi fu una certa resistenza del Regio Esercito, ma non ho trovato ulteriori informazioni sulla attività in Italia del SS-Pz.Gren.Rgt.1 LSSAH che sembra non avervi commesso stragi.
    Riequipaggiata e riorganizzata in una vera e propria divisione corazzata, ridenominata 1. SS-Panzer-Division “Leibstandarte Adolf Hitler", nel novembre 1943 la LSSAH venne trasferita dall’Italia nuovamente sul fronte orientale, e combattè nelle zone di Kiev e Krasnopol, per prendere poi parte alla liberazione della sacca di Korsun.

    Günter Mackensen - Sciolte - foto 212 774.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 213 777.jpg
    dal gruppo di Günter Mackensen

    Nell’album fotografico non ci sono immagini di Günter Mackensen in Italia. Però, tra le foto sciolte del suo gruppo di documenti, ve ne sono tre di grandi dimensioni della Caserma Carlo De Cristoforis di Como, due panoramiche ed una dell’ufficio del comandante. Sul retro di quest’ultima vi è l’annotazione manoscritta da Günter Mackensen che attesta la sua presenza in loco nel settembre – ottobre 1943 per “Badoglio-Putsch”.

    Günter Mackensen - Sciolte - foto 214 779.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 214 retro780.jpg
    l'ufficio del comandante della Caserma De Cristoforis di Como. Sul retro l'annotazione manoscritta di Günter Mackensen. Il timbro del fotografo di Como lo si trova anche sul retro delle due precedenti foto panoramiche della caserma.

    Saluti, Giovanni

  5. #5
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    Bellissime immagini e chiare spiegazioni molte grazie. Una curiosita': vedendo l'elenco dei corsi e specializzazioni effettuate non capisco cosa centri quello da comandante d'amministrazione . Che ne Pensi?
    sven hassel
    duri a morire

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da sven hassel Visualizza Messaggio
    Bellissime immagini e chiare spiegazioni molte grazie. Una curiosita': vedendo l'elenco dei corsi e specializzazioni effettuate non capisco cosa centri quello da comandante d'amministrazione . Che ne Pensi?
    Ciao Sven e grazie a te!


    Per rispondere alla tua domanda non ho che ipotesi.
    Io penso che Günter Mackensen, già prima dell'arruolamento nella LSSAH, avesse svolto una seppur breve attività in campo bancario. Difatti all'inizio della sua Ehren-Chronik vi è un diploma rilasciatigli dalla Deutsche Bank nell'anno di guerra 1940 (pubblicato nel precedente post).
    E così nei primi mesi del 1943, già da sottotenente, egli frequentò la SS-Verwaltungsschule Dachau (la scuola di amministrazione delle SS a Dachau) in previsione di un futuro impiego del genere nelle SS, cosa che di fatto non avvenne mai perchè egli rimase nelle unità combattenti sino a fine guerra per la carenza di personale, e soprattutto di ufficiali, al fronte.

  7. #7
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    storia personale molto accurata , sono curioso di saperne di lui, di come visse nel dopoguerra . grazie della condivisione

  8. #8
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    Ciao a tutti e grazie a Robert 17!

    Torno indietro all’ultima foto pubblicata, quella dell’ufficio del comandante alla Caserma De Cristoforis di Como. Lo SS-Untersturmführer (sottotenente) Günter Mackensen, scrisse sul retro “…Mein arbeits zimmer in der CASERMA CAPITANO CARLO DE CHRISTOFORIS…” (…La mia stanza di lavoro nella Caserma….).

    cuff-wss-lssah-officers.jpg
    dal web la Ärmelband (fascia da braccio) LSSAH.

    Leggendo i commenti sui vari forum tedeschi, risulta che sono in commercio un numero enorme di fotografie falsificate su soggetti militari germanici d’epoca, specialmente sui noti siti d’asta online. Il pericolo è ancor maggiore se le immagini raffigurano reparti di elite, mezzi corazzati oppure famosi soldati pluridecorati. Ciò avviene per le foto singole, ma anche per interi album, che vengono reperiti vuoti e poi riempiti di foto fasulle. Ancora non è garanzia di autenticità l’utilizzo di carte fotografiche d’epoca, che possono essere reperite in fondi di magazzino, ricercatissime e pagate a peso d’oro, oppure la calligrafia Sutterlin sul retro, che viene copiata senza difficoltà dai falsari. Qualche garanzia in più la potrebbe dare il timbro dello studio fotografico, se non copiato anch’esso.
    Per complicare la panoramica, esistono anche fotografie che furono fatte stampare negli anni ’50, ’60 e ’70 dello scorso secolo dai proprietari reduci che ne custodivano i negativi, e poi inserite in album moderni con i fogli di plastica e le scritte a penna biro. In questo caso, però, non si può parlare di falsi.
    Infine risulta normale che la singola foto scattata dal soldato sia stata, in tempo di guerra, riprodotta in più esemplari, destinati ai vari commilitoni che ne fecero richiesta.

    Allora come difendersi dai falsi? Non vi possono essere risposte univoche, ma occorre valutare caso per caso ed usare molta attenzione. Quantomeno per diminuire il rischio.
    In relazione alle foto che pubblicherò in questo thread, la loro originalità deriva da diversi fattori: esse provengono da un noto collezionista del settore che ha in corso la dismissione della sua raccolta, vi è sostanziale documentazione di corredo, esse fanno parte di un insieme che rappresenta la storia del singolo soldato, molto ben identificato, dal 1939 al 1961.
    Tenuto conto del loro rilevante valore commerciale/collezionistico, per rendere difficoltose eventuali riproduzioni, ho ritenuto opportuno sovrascriverle prima di pubblicarle.

    cypher-lah.jpg
    dal web il simbolo LSSAH in lettere gotiche, venne portato sulle spalline.

    L’album fotografico LSSAH di Günter Mackensen inizia con la pagina del giuramento e la didascalia: “30.9.1939 Ich schwöre…” (30.9.1939 Io giuro…), che presenta una cartolina di un monumento interno alla Caserma LSSAH di Berlino-Lichtefelde e due foto:

    Günter Mackensen - Pag 13 - cartolina 1 483.jpgGünter Mackensen - Pag 13 - foto 3 484.jpgGünter Mackensen - Pag 13 - foto 4 485.jpg

    nella seconda pagina la sua foto a mezzo busto, formato cartolina, con la data 1939, che ho già pubblicato nel primo post, e prosegue con la terza pagina avente tre foto e la dicitura 19. Kompanie Wachbataillon “Reichskanzlei”. Con tale annotazione Günter Mackensen ci riferisce che al tempo fece parte della 19. Kompanie, IV. Wachbataillon, Leibstandarte Adolf Hitler (dicitura dell’unità tra il 1939 ed il 1942). E che col Wachbataillon (battaglione di guardia) ebbe compiti di vigilanza presso la Reichskanzlei, la Nuova Cancelleria del Reich, a Berlino:

    Günter Mackensen - Pag 15 - foto 6 492.jpgGünter Mackensen - Pag 15 - foto 7 493.jpgGünter Mackensen - Pag 15 - foto 8 494.jpg

    alla quarta pagina la foto con la didascalia “SEPP” ed una cartolina della Caserma LSSAH di Berlino-Lichtefende. La foto a mezzo busto, formato cartolina, raffigura Josef "Sepp" Dietrich (1892 – 1966) che fu un generale tedesco tra i più noti delle Waffen-SS. Godette di grande popolarità da parte dei suoi uomini al comando di varie divisioni corazzate SS. Fu uno dei soli 27 uomini ad essere insignito della Ritterkreuz - Croce di Cavaliere della croce di ferro con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti, tra le più alte onorificenze del III Reich. Raggiunse il grado di SS-Oberstgruppenführer und Panzer-Generaloberst der Waffen-SS, il grado più alto delle Waffen-SS, e fu comandante dapprima della 1. SS-Panzer-Division “Leibstandarte SS Adolf Hitler”, successivamente del I. SS-Panzerkorps ed infine della 6. Panzerarmee:

    Günter Mackensen - Pag 16 - foto 9 496.jpgGünter Mackensen - Pag 16 - cartolina 2 497.jpg

    Bundesarchiv_Bild_101III-Weill-057-37,_Metz,_Sepp_Dietrich.jpg
    dal web, una foto di Josef "Sepp" Dietrich

    Saluti, Giovanni

  9. #9
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    Ciao a tutti.

    Continuo la pubblicazione delle foto dall'album LSSAH di Günter Mackensen.
    Le foto seguenti sono tutte nei primi anni, 1939 e 1940, e Günter annotò nella pagina che in quel periodo servì nel IV. (Wachbataillon) LSSAH:

    Günter Mackensen - Pag 17 - foto 10 499.jpg
    Günter Mackensen è il secondo da sinistra

    Günter Mackensen - Pag 17 - foto 12 501.jpg
    Günter è il primo a sinistra. Per questa foto annotò anche funker e fernsprecher Staffel (plotone operatori radiofonici e telefonici)

    Günter Mackensen - Pag 17 - foto 13 502.jpg

    Günter Mackensen - Pag 17 - foto 14 503.jpg
    Günter Mackensen dovrebbe essere il terzo da destra

    Günter Mackensen - Pag 17 - foto 15 504.jpg
    una partita di calcio all'interno della caserma di Berlino-Lichterfelde.

    Günter Mackensen - Pag 18 - foto 17 507.jpg
    Günter Mackensen scrisse: flaggerparade Lichterfelde (parata/saluti/onore alla bandiera a Lichterfelde)

    Günter Mackensen - Pag 18 - foto 16 506.jpgGünter Mackensen - Pag 18 - foto 18 508.jpg
    per queste due ultime foto Günter Mackensen scrisse: gewachshaus e garten Reichskanzlei (serra e giardino della Nuova Cancelleria del Reich)

    Günter Mackensen - Pag 19 - foto 19 510.jpg
    Günter Mackensen, con la 19. Kompanie, LSSAH, è schierato in occasione della visita di Galeazzo Ciano alla Reichskanzlei di Berlino. La didascalia è: 1940 Ciano-Empfang Berlin (1940 - ricevimento di Ciano a Berlino).

    Saluti, Giovanni

  10. #10
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    Il soldato con la divisa nera della prima foto del nuovo post, calza quello che sembra essere il caratteristico basco dei carristi, oggetto abbastanza raro da trovarsi.

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