Ciao a tutti.

L’album fotografico di un operaio specializzato metalmeccanico, probabilmente un capoofficina, nell’ Africa Orientale Italiana tra il 1935 ed il 1937.

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Le fotografie hanno rilevanza per il forum poichè l’operaio lavorò come civile alle dipendenze dell’ Amministrazione Militare e, quale appassionato fotografo, perché egli riprese alcune scene interessanti relative, tra l’altro, ai movimenti delle truppe del Regio Esercito per la Campagna di Etiopia e ad una importante cerimonia militare ad Asmara. Tutte foto assolutamente inedite.

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L’album, di grosse dimensioni, nel corso degli anni purtroppo è stato assai manomesso: circa la metà delle foto sono state asportate, comunque ne restano circa 400 di cui poco meno di un centinaio di interesse militare, ed ha subito umidità che ha parzialmente danneggiato alcune immagini.

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Come risulta dalle didascalie manoscritte dietro le foto, fermate sull’album con gli angolari di carta del tempo, l’operaio specializzato viaggiò sovente da una località all’altra, operò in diverse sedi nell’ A.O.I., ed anche presso il “Parcauto Africa Orientale – Officina Addis Abeba” del Regio Esercito. L'eventuale didascalia sul verso segue la foto.

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il Generale Emilio De Bono in testa alle truppe

Una serie di foto è localizzata nella pianura verso Adua nel settembre 1935 con le truppe del Regio Esercito che marciano verso la frontiera col Regno di Etiopia (o di Abissinia, vecchio nome della nazione), in preparazione della prossima Guerra di Etiopia che si svolse dal 03.10.1935 al 05.05.1936.
Due foto raffigurano anche il Generale Emilio De Bono, in testa alle sue truppe, ben riconoscibile per la sua barba bianca.
Nel gennaio 1935 De Bono divenne governatore dell'Eritrea e commissario dell' A.O.I., e il 3 aprile comandante delle operazioni italiane in Etiopia durante la seconda guerra italo-etiopica (la prima 1895 – 1896 culminò con la sconfitta italiana ad Adua) e delle forze d'invasione dall'Eritrea, conosciuta anche come "Fronte nord" (il “Fronte sud” era la Somalia, comandato dal Generale Emilio Graziani). De Bono ebbe, sotto il suo comando diretto, una forza di nove divisioni d'esercito in tre corpi d'armata: il I, il II ed il Corpo Eritreo.

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dal web, il Generale Emilio De Bono

Il 3 ottobre 1935 le forze al comando del Generale De Bono passarono il confine. Il 6 ottobre presero Adua. Poco dopo De Bono entrò nella città di Axum, importante sotto il profilo storico e religioso. Dopo questi iniziali trionfi, ad ogni modo, la sua avanzata rallentò di molto a causa delle difficoltà d'approvvigionamento e del terreno aspro e privo di vie di comunicazione.
Ma Mussolini era impaziente e notava giorno per giorno come l'invasione fosse troppo lenta per i suoi gusti. Spronò De Bono, chiedendo un ampliamento del fronte e un'ulteriore avanzata sulla linea Macallé- Tacazzé, ordinandogli d'attaccare il 3 novembre. De Bono provò a protestare ma dovette eseguire e l'8 novembre, il I Corpo d'Armata ed il Corpo Eritreo conquistarono Macallè e fu questo il limite dell'avanzata italiana sotto De Bono. Il 14 novembre 1935 ad Adua promulgò il bando che metteva fuori legge lo schiavismo nella regione del Tigrè.

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l'altare venne allestito su un Carro Armato Veloce L3/35

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dal web, il Carro Armato Veloce L3/35

De Bono cercò di proseguire la sua tattica di avanzata prudente, ben sapendo che tutto il fronte ora si trovava in pericolo. L'ala sinistra era troppo sbilanciata verso l'esterno e quasi isolata. I rifornimenti, che dalla base di Senafè raggiungevano Adigrat dopo 80 chilometri di piste, ora dovevano superarne altri 120 per arrivare fino al II Corpo d’Armata sul Tacazzè. In più, se gli Etiopici avessero attaccato in forze, avrebbero potuto sfondare, piombare su Macallè con tutti i suoi depositi, distruggerli ed accerchiare l'armata italiana.

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il Generale De Bono è sull'autovettura

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Per queste ragioni, ricevuto l'ordine d'occupare l'Amba Alagi, obiettivo indifendibile ma legato alla memoria dell'eroica resistenza sostenutavi da Pietro Toselli nel 1895, De Bono telegrafò a Mussolini muovendo parecchie obiezioni; ciò determinò, il 17 dicembre, la sua sostituzione con Pietro Badoglio, con il Telegramma di Stato n. 13181, nel quale si ribadiva che con la conquista di Macallé cinque settimane prima, la sua missione poteva dirsi conclusa. Il 16 gennaio 1936, De Bono venne promosso Maresciallo d'Italia, e il 3 ottobre 1937 il Re lo insignì dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.

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La pubblicazione prosegue.

Saluti, Giovanni