Ciao a tutti.

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Marco Catello

Desidero condividere un album fotografico diverso dal solito, almeno per me.
Si tratta di un album di foto che fu di proprietà di un semplice marinaio della Regia Marina, operativo almeno dal 1930 al periodo della guerra, stando alle date da lui annotate e dalle relative ricerche. Composto da immagini assolutamente inedite, per la maggior parte di elevata risoluzione e qualità fotografica, e che personalmente ritengo bellissime.

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Non ci sono foto chiaramente belliche, ma panoramiche sulle varie unità ed armamenti della marina del tempo, sulla vita di bordo e di alcune missioni in Cina e in Nord Africa.
L’album comprende 155 foto su 19 pagine, applicate con gli angolari di carta del tempo e qualcuna con la didascalia manoscritta sul retro. Le foto sono di media dimensione, talune in formato cartolina, altre più grandi. Tra esse però vi sono anche 32 foto di dimensioni veramente piccole (cm. 3,7 x 2,7) ma con discreta risoluzione. Solo tre foto sono mancanti.

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Marco Catello è a sinistra nella foto.

Del marinaio che fu protagonista dell’album dispongo di pochissime informazioni. Fortunatamente, da una delle ultime foto dell’album, e dalla relativa dedica a lui destinata, ho appreso che si chiamò: “Marco Catello”.

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Marco Catello a sinistra.

E da altra foto, da lui indirizzata ai genitori, vi è la sua firma col solo cognome “Catello”.
Il cognome Catello è di chiara estrazione Campana, me le altre mie ricerche su di lui e sul web hanno dato esito negativo.

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Dall'album del marinaio Marco Catello, il Regio Incrociatore Pesante Trieste

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La pagina web in argomento, con la foto di Esposito Catello

La prima foto dell’album, di grandi dimensioni formato A4 ed a colori, è del Regio Incrociatore Pesante Trieste, e porta sopra applicata altra foto in formato tessera di un marinaio coi baffi, che chiaramente non è Marco Catello.
Dalla mia ricerca ho verificato che si tratta del marinaio Esposito Catello, ritengo deceduto il 19.01.2000, che sulla seguente pagina web viene citato come “Marinaio del compartimento marittimo di Castellammare di Stabia imbarcato e superstite della regia nave Trieste”. Senz’altro si tratta del fratello, o di uno stretto congiunto, del marinaio Marco Catello promotore dell’album, quindi anch'esso originario della zona di Castellammare di Stabia. https://www.lavocedelmarinaio.com/20...ello-esposito/

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Marco Catello a sinistra a bordo del R.I. Trieste

E’ indubbio che Marco Catello fu imbarcato su più navi da guerra, dalle foto principalmente sui Regi Incrociatori Pesanti Trieste e Trento della classe Trento.
La classe Trento fu una classe di incrociatori pesanti della Regia Marina, costruiti alla fine degli anni venti. Le tre navi di questa classe (Trento, Trieste e Bolzano) sacrificarono la corazzatura in favore della velocità e quindi furono relativamente poco protette per le loro dimensioni. Venne successivamente deciso che erano svantaggiate da questa condizione e il loro progetto si evolse nella maggiormente corazzata classe Zara dell'inizio degli anni trenta.

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Dall'album di Marco Catello

Il Trento venne impostato l'8 febbraio 1925 nel cantiere navale Orlando di Livorno, varato il 4 ottobre 1927 ed entrò in servizio il 3 aprile 1929, partendo per una crociera a Barcellona.
Nel giugno 1929 partì per una crociera in Sud America che durò fino al 10 ottobre 1929. Dal 5 febbraio al 30 giugno 1932 fu inviato, accompagnato dal cacciatorpediniere Espero, in missione in Cina e Giappone per unirsi al Battaglione San Marco come dimostrazione di forza durante la seconda guerra sino-giapponese.
Nell'agosto 1933 insieme al Trieste e al Bolzano formò la Seconda Divisione Navale.
Nel giugno 1934 la Regia Marina venne riorganizzata e le tre navi formarono la III Divisione Navale di base a Messina. Nel 1936 durante la guerra civile spagnola effettuò missioni di scorta e vigilanza nel mediterraneo occidentale.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale il Trento era inquadrato nella III Divisione Incrociatori, nell'ambito della II Squadra in qualità di nave insegna dell' Ammiraglio Cattaneo ed era dotato degli idrovolanti IMAM Ro.43.
Il Trento prese parte alle principali azioni navali, quali le battaglie di Punta Stilo (9 luglio 1940), Capo Teulada (27 novembre 1940) e Capo Matapan (27 - 28 marzo 1941) la prima e la seconda battaglia della Sirte. Il 9 novembre 1941 partecipò alla battaglia del convoglio Duisburg. Durante la Notte di Taranto (11-12 novembre) venne colpito da una bomba ad una torre binata di prora.
Il mattino del 15 giugno 1942 mentre stava navigando con una flotta da battaglia per intercettare un convoglio di rifornimenti alleati diretti a Malta, in quella che era l'Operation Vigorous, venne attaccato ed affondato da due siluri. Il primo siluro, lanciato alle 5:15 da un aerosilurante Bristol Beaufort alleato decollato da Malta, immobilizzò il Trento che venne lasciato indietro mentre il resto della flotta proseguiva all'inseguimento del convoglio.
Alle 09:10, mentre veniva trainato dal cacciatorpediniere Pigafetta venne centrato nel deposito munizioni prodiero da un siluro lanciato dal sottomarino HMS Umbra della Royal Navy affondando rapidamente. Alle 9:15 l'unità era già affondata. I membri dell'equipaggio ebbero poco tempo per indossare il giubbotto di salvataggio e balzare in acqua e oltre la metà morirono (657 su 1152 a bordo) a causa delle esplosioni o affondarono con la nave, tra loro anche il suo comandante, il Capitano di Vascello Stanislao Esposito, l'Ufficiale Addetto allo scafo Giuseppe Bignami e il comandante in 2ª Capitano di Fregata Carlo Emanuele Cacherano d'Osasco che sarebbero stati decorati rispettivamente di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria il primo e il secondo, e di Medaglia d'Argento al Valor Militare il terzo. Il relitto dell' Incrociatore Trento si trova a 36°10′N 18°40′E, nel mezzo del mare Ionio dove il Mediterraneo è più profondo.

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Il Regio Incrociatore Pesante Trieste da una cartolina d'epoca nell'album di Marco Catello

Il Trieste venne costruito a Trieste nello Stabilimento Tecnico Triestino, dove venne impostato sugli scali il 24 giugno 1925; varato il 24 ottobre 1926, venne consegnato il 3 aprile 1929.
Nel maggio 1929 compì assieme al Trento una crociera da La Spezia a Barcellona. Nel 1935 fu temporaneamente nave ammiraglia della III Divisione (ruolo solitamente assegnato al Trento).
Nell'agosto 1933 insieme al Trento e al Bolzano formò la Seconda Divisione Navale. Nel giugno 1934 la Regia Marina venne riorganizzata e le tre navi formarono la III Divisione Navale di base a Messina.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale il Trieste era inquadrato nella III Divisione Incrociatori, nell'ambito della II Squadra ed era dotato di idrovolanti IMAM Ro.43.
Durante la seconda guerra mondiale svolse varie missioni, prendendo parte ad alcune delle principali operazioni e battaglie del Mediterraneo e svolgendo missioni di scorta indiretta a convogli.
Non partecipò alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940, mentre il 31 agosto fu – assieme a Trento e Bolzano – fra le navi inviate per contrastare l'operazione britannica Hats, senza esito.
Nel settembre dello stesso anno divenne nave di bandiera dell'ammiraglio Sansonetti, comandante della divisione.
Fra il 26 ed il 28 novembre, come nave ammiraglia della III Divisione, partecipò alla battaglia di Capo Teulada, durante la quale sparò 96 salve e fu fatto oggetto del tiro di corazzate inglesi (che tuttavia non riuscirono a colpirlo, come del resto il Trieste non riuscì a colpire nessuna unità britannica).
Fra il 27 ed il 29 marzo prese parte alla crociera offensiva diretta a colpire i traffici britannici in Mediterraneo orientale. Tale missione sfociò nello scontro di Gaudo e nel disastro di Capo Matapan.
Il 9 novembre 1941 fu coinvolto nella battaglia del convoglio Duisburg. Il convoglio, composto da sette mercantili (Duisurg, San Marco, Sagitta, Minatitlan, Conte di Misurata, Maria, Rina Corrado) con la scorta diretta di sei caccia (Maestrale – caposcorta –, Grecale, Libeccio, Fulmine, Euro, Alfredo Oriani) fruiva della scorta indiretta del Trieste, del Trento e della XIII Squadriglia Cacciatorpediniere (Granatiere, Bersagliere, Fuciliere, Alpino), sotto il comando dell'ammiraglio Bruno Brivonesi. Nottetempo il convoglio fu attaccato dalla Forza K britannica (incrociatori leggeri Aurora e Penelope e caccia Lance e Lively) e distrutto, con l'affondamento di tutti i trasporti e del Fulmine. L'ammiraglio Brivonesi (imbarcato sul Trieste) fu eccessivamente prudente e riluttante nel contrattaccare: i due incrociatori persero tempo per una serie di manovre, mantennero una velocità inferiore a quella possibile (fra i 15 ed i 24 nodi, contro i 35-36 sviluppabili), spararono 207 colpi del calibro principale da una distanza così elevata (per di più al buio) che nessuno andò a segno e la Forza K rientrò indenne a Malta. Brivonesi fu per questo sbarcato e processato (ma assolto).
Fra il 21 ed il 22 novembre fu nuovamente in mare (assieme al Trento, al Gorizia e alla VIII Divisione) per assicurare la scorta ad un altro convoglio per la Libia. Tuttavia, alle 23.10 del 21, fu centrato da un siluro lanciato dal sommergibile HMS Utmost. Una delle caldaie esplose e la nave si ritrovò immobilizzata, priva di energia elettrica e con i locali prodieri e centrali allagati. Solo dopo un'ora e mezza fu possibile ripartire per rientrare faticosamente a Messina. I gravi danni misero fuori uso la nave per diversi mesi. In seguito alle riparazioni ricevette una livrea mimetica.
Il 12 agosto 1942 uscì in mare con Gorizia, Bolzano e la VII Divisione per prendere parte alla Battaglia di mezzo agosto: compito degli incrociatori sarebbe stato intercettare ed annientare il convoglio inglese diretto a Malta, già decimato dagli attacchi di bombardieri, aerosiluranti, MAS, sommergibili e motosiluranti. Tuttavia il comando, temendo attacchi aerei o subacquei inglesi, ordinò il rientro (durante il quale furono ugualmente silurati, con gravi danni, il Bolzano e l'incrociatore leggero Muzio Attendolo).
Il 9 dicembre quanto restava della III Divisione (Trieste e Gorizia) fu trasferito da Messina a La Maddalena, nel tentativo di allontanarla dai continui attacchi aerei angloamericani. Ma alle 14.45 del 10 aprile 1943 una formazione di 84 bombardieri attaccò La Maddalena. I velivoli avevano dei precisi obiettivi: 36 attaccarono il Gorizia, 24 la base dei sommergibili e 24 il Trieste. Prima di poter reagire, il Trieste fu investito da più di 120 bombe che caddero tutt'attorno alla nave. Una aprì uno squarcio a poppa, due distrussero plancia e centrale di tiro, altre colpirono il fumaiolo prodiero ed i locali caldaie. Le esplosioni delle bombe cadute vicino allo scafo produssero altre falle. La nave, appoppatasi, fu abbandonata dall'equipaggio e affondò in meno di due ore, capovolgendosi. I morti furono 77 (4 ufficiali, 6 sottufficiali, 67 marinai) e i feriti gravi 75 (6 sottufficiali e 69 marinai).
Il suo relitto venne recuperato nel 1950 e venduto alla Spagna che lo avrebbe voluto utilizzare, ricostruendolo come portaerei, ma il progetto non ebbe seguito e lo scafo venne successivamente demolito.

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Il Regio Incrociatore Pesante Trento

All’ultima pagina dell’album vi è una foto sciolta di grandi dimensioni, formato A4 come la foto della prima pagina sopra pubblicata, ma del Regio Incrociatore Pesante Trento (e non del Trieste) con l’immagine a mezzo busto di un altro militare, diverso dai già citati Marco ed Esposito Catello. Non ho trovato indicazioni sull’identità di questo marinaio, evidentemente un parente od amico di Marco Catello.

La pubblicazione prosegue.
Saluti, Giovanni