Buonasera a tutti.
Sono entrato in questo interessantissimo forum in realtà perchè avrei bisogno del Vostro aiuto.
Sono da sempre appassionato di storia, ed in particolare della storia della II° guerra mondiale.
Ho un grosso rimpianto: non aver voluto, o non essere riuscito a comprendere a fondo quanto accadde a mio padre in quel periodo.
Ormai deceduto da quasi 30 anni, mio padre mi ha raccontato quando ero bambino "la sua guerra", ma vuoi perchè a quei tempi certe domande non mi venivano neanche in mente, vuoi perchè forse lui ha volutamente omesso parte della storia, ormai da tanti anni nutro una fortissima curiosità su quel periodo della sua vita.
Ecco i dati oggettivi o comunque attendibili:

- Nel 1943 aveva 20 anni
- Era un artigliere
- Dopo l'8 settembre il suo reggimento fu trasferito in Germania.

Ed ecco tutta una serie di notizie che ricordo dai suoi racconti, che in alcuni casi non hanno riscontro nella "storia ufficiale":

- Ha continuato la guerra combattendo al fianco dell'alleato germanico sul fronte occidentale
- Ha combattuto contro gli inglesi e non gli americani
- Mi ha raccontato di avere sparato contro i nemici, e di averli visti cadere (quindi combattimenti di prima linea)
- Ha sempre lodato il popolo tedesco, sostenendo di essere sempre stato trattato benissimo, sia dai militari che dai civili
- E' sempre stato un grande esperto riguardo a mezzi, armi e formazioni dell'esercito tedesco
- Nei primi mesi del 1945 dopo un avventuroso viaggio è rientrato in Italia

Ora, dopo aver letto di tutto, studiando approfonditamente quel periodo storico, alcune cose non mi tornano.
A quanto ho letto, dopo l'8 settembre 1943 ad un soldato italiano stanziato nel nord Italia, occupato dai tedeschi, sostanzialmente si aprivano queste prospettive:

- Fuggire in montagna e diventare un partigiano
- Essere inviato a rinforzare l'esercito della repubblica di Salò
- Essere tradotto in Germania

Di quelli che furono portati in Germania, molti finirono in campo di concentramento; altri vennero impiegati come operai nelle industrie, visto che tutti gli uomini validi erano impegnati al fronte; altri ancora continuarono la guerra al fianco dei tedeschi, e questo è il nostro caso.
Le scarsissime notizie che la storia ufficiale da di questi ultimi, parlano di volontari italiani confluiti come volontari nel "Italienische Waffenverbande der SS", le SS italiane.

E' questo il mio grande interrogativo: mio padre era un' SS???
Che lo sia stato o meno, quello che penso di lui non cambierà... Ma dare una soluzione a questo quesito mi interesserebbe tantissimo.
Ed è quì che chiedo il Vostro aiuto di esperti... Tutti i soldati italiani che hanno seguito i tedeschi in Germania erano nelle SS? Non esistevano reparti regolari dell'Esercito italiano che combattevano come alleati al fianco della Wermacht?

E' un tarlo che monta sempre più nella mia mente... Anche perché i ricordi che ho di mio padre, sono abbastanza contraddittori.
Non è mai stato un elettore di destra, né l'ho mai sentito in vita mia fare dell'apologia al fascismo. Non è stato un padre autoritario o severo, e fondamentalmente coi suoi amici è sempre stato un "simpaticone".
D'altronde ricordava il suo periodo in Germania come una gran bella esperienza, con rapporti più che cordiali con soldati e civili (e anche questo è strano, visto che sui libri è scritto che gli italiani dopo l'Armistizio erano considerati dei traditori, ma si sa, la storia la scrivono i vincitori).
Inoltre da che ho ricordi di lui, ha sempre studiato il tedesco, amava andare in vacanza in Alto Adige per parlarlo, insieme costruivamo modellini di panzer tedeschi, mi ha dato un'educazione paramilitare (a 8 anni conoscevo tattiche tipo commandos, comandi in tedesco, e sono cresciuto con fucili giocattolo in mano).

Ringrazio chi vorrà darmi riscontro, notizie o un semplice parere. Quell'uomo se ne è andato troppo presto, ed io non conoscevo ancora tutto quanto avrei voluto sapere su di lui.

Luca