Film:Il santuario non si arrende
Titolooriginale: El santuario no se rinde
Paesedi produzione: Spagna
Anno:1949
Durata:96 minuti
Genere:drammatico
Regiae Sceneggiatura: Arturo Ruiz Castillo
Fotografia:Juan Mariné
Musiche:Jesús García Leoz
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Interpretie personaggi
TomásBlanco: Capitán Cortés
AlfredoMayo: Luis de Aracil
Beatrizde Añara: Marisa
BeniDeus
CarlosMuñoz
CasimiroHurtado
EduardoFajardo
FernandoFernández de Córdoba
FulgencioNogueras
JacintoSan Emeterio
JoseMaría Lado
ManuelMonroy
MaryLamar
ModestoBlanch
PabloÁlvarez Rubio
RafaelBardem
RufinoInglés
BoniZaera
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Tramadel film
Mentresale in pellegrinaggio la rampa che conduce all’ormai ricostruitoSantuario di Nostra Signora della Cabeza, Marisa ricorda i terribiligiorni dell’assedio durante la guerra civile di dieci anni prima.Infuriava lo scontro tra nazionalisti e repubblicani e Luis de Aracilper metterla al sicuro dalle violenze dei rossi l’aveva portata alsantuario dove già si erano rifugiati numerosi civili, difesi daimiliti della Guardia Civil del capitano Cortés. Improvvisatasiinfermiera, la giovane donna era così stata testimone di tutte lefasi del lungo assedio, vivendo la fame dei difensori costretti anutrirsi d’erba, i rocamboleschi voli di rifornimento dell’aviatoreHaya, i bombardamenti nemici, le sofferenze di donne e bambini, laresa degli ultimi valorosi alle preponderanti forze repubblicane e lafine coraggiosa di Cortés, ormai ferito a morte e prigioniero inospedale.
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Premi
Nel1949 l’attore Tomás Blanco vinse la Medalladel Círculo de Escritores Cinematográficoscome migliore attore protagonista per la sua interpretazione delCapitano Cortés nel film Elsantuario no se rinde.
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Considerazioni
Elsantuario no se rindeè una pellicola di propaganda franchista risalente al 1949 edebitrice per molti versi dal ben più noto L’assediodell’Alcazar.Ma a differenza della coproduzione italo-spagnola girata nel 1939 aCinecittà, i temi trattati sembrano meno tagliati con l’accetta.Un decennio non era passato invano, dato che nel frattempo unadisastrosa guerra mondiale aveva visto nazismo e fascismo soccomberedefinitivamente. Nel secondo dopoguerra non tardarono a manifestarsile prime avvisaglie della “guerra fredda” tra mondo comunista emondo capitalista. Il regime franchista teneva allora saldamente leredini di una Spagna isolata a livello internazionale che con la finedel sostegno nazista si scopriva improvvisamente povera, debole epriva di materie prime. Pur senza rinunciare troppo apertamenteall’orgoglio nazionale, tra la fine degli anni quaranta e la primametà degli anni cinquanta il Caudillo si riposizionò politicamenteavvicinandosi con la mediazione del Vaticano allo schieramentoantisovietico capeggiato dagli Stati Uniti. Non sorprende che nelcinema iberico di quegli anni fosse evidente una massiccia presenzadi elementi riconducibili alla devozione popolare cattolica, si pensiad esempio all’iconica pellicola Marcellinopane e vino.Anche nel film Elsantuario no se rinde oltreal valore militare del Capitano Cortés e all’anticomunismo di Luisde Aracil, la difesa dei valori cristiani emerge a più riprese.Palesemente voluto è l’accostamento implicito tra il Golgota dovemorì Cristo e il Cerro del Cabezo dove i nazionalisti muoionodifendendo il Cristianesimo. Altrettanto evidente è la scena in cuila statua della Madonna è ormai immersa nell’oscurità del suonascondiglio sconosciuto, ma i suoi occhi illuminati da un raggio diluce incontrano idealmente lo sguardo di Cortés morenteall’ospedale. Quasi una muta benedizione impartita dalla Vergineall’ufficiale della Guardia Civil, che travalicando la semplicedimensione di eroe patriottico assurge a difensore e martire dellafede cattolica. Un fattore di grande interesse è la raffigurazionedel nemico non più monolitica. Se miliziani rossi e commissaripolitici sono senzadio agli ordini di Stalin, gli uominidell’esercito repubblicano che stringono d’assedio il santuariosono visti se non con simpatia almeno con commiserazione, per esserrimasti fedeli al governo legittimo. Costoro sono soldati di carrieraproprio come Cortés, trattenuti dall’aderire all’alzamientonazionalista solo da una malriposta fedeltà istituzionale. Anche seobbediscono lealmente al governo di Madrid non possono che ammirarela coraggiosa resistenza dei ribelli. Se anarchici e comunisti sonoormai irrecuperabili per il regime franchista, i membri dell’esercitoregolare repubblicano restano in fondo militari disciplinati e buonispagnoli, solo sviati dalle circostanze. Tale atteggiamento preludeai tentativi di pacificazione nazionale portati avanti dal regime neidecenni successivi e culminati con la sepoltura comune dei caduti dientrambe le parti nel sacrario nazionale della Valle de Los Caidos.Dal punto di vista cinematografico nella pellicola sono presentisvariati personaggi minori che incarnano archetipi assai diffusi neifilm di carattere bellico: il fedele e bonario graduato, il vigliaccoche durante l’assedio si redime, il voltagabbana che indica alnemico i punti deboli della difesa. Il personaggio immaginario diMarisa invece è l’io narrante del film che rievoca i fatti a diecianni dalla fine del conflitto. Rifugiatasi quasi per caso alsantuario, si improvvisa infermiera e segue gli eventi dell’assediosino al drammatico epilogo finale. A titolo di curiosità si segnalela presenza nel cast di Elsantuario no se rindedell’allora giovanissimo attore Eduardo Fajardo, che in età maturaconoscerà vasta notorietà fuori dalla Spagna come protagonistadelle prime coproduzioni italo-spagnole a basso costo di generewestern girate nella prima metà degli anni sessanta in Andalusia.