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Discussione: Carl Gustav von Rosen, il cavaliere alato

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    Carl Gustav von Rosen, il cavaliere alato

    Carl Gustav von Rosen nacque ad Helgesta il 19 agosto 1909, terzogenito del conte Eric von Rosen (1876-194 e della baronessa Mary Fock (1886-1967). La sua era una delle più nobili e influenti famiglie svedesi, unita da legami di parentela con ricche famiglie dell’alta società americana come i Carlton e i Winthrop, ma anche all’ex-asso della caccia della Grande Guerra e futuro gerarca nazista Hermann Göring, dagli anni venti marito di sua zia Carin von Kantzow. Il giovane Carl Gustav crebbe fra gli agi ma non vide di buon occhio l’adesione della sua famiglia all’ideologia nazista e – dopo l’ascesa al potere di Hitler in Germania nel 1933 – il coinvolgimento diretto del padre nel movimento nazionalsocialista svedese (1). Quasi inevitabilmente però i racconti di guerra dello “zio Hermann” suscitarono in lui già in giovane età la passione per il volo. Espulso per indisciplina dal prestigioso collegio scolastico di Lundsbergs, per il suo comportamento ribelle venne considerato la pecora nera della famiglia. Per mantenersi lavorò come apprendista meccanico in un cantiere navale e nel 1928 ottenne il brevetto da pilota. Acquistato d’occasione un vecchio biplano Sopwith Camel, fino alla metà degli anni trenta si esibì come pilota acrobatico in diverse manifestazioni aeree. Inseguito divenne anche il primo pilota civile svedese abilitato come istruttore di volo ed aprì una propria piccola scuola di volo.

    Allo scoppio del conflitto italo-etiopico, nel 1935 si arruolò volontario nella Croce Rossa Svedese come pilota di aerei e venne aggregato al personale sanitario inviato in Abissinia per rendere operativo un ospedale da campo. Con il suo biplano Heinkel effettuò missioni di evacuazione di feriti e rifornimenti di materiale sanitario alle truppe del Negus. In seguito al bombardamento dell’ospedale con armi chimiche subì ustioni da Iprite alle mani tentando di soccorrere i feriti e la sua testimonianza venne utilizzata in una vasta campagna di stampa internazionale volta a denunciare presunti crimini di guerra italiani. Una volta ristabilitosi impiegò un trimotore Fokker F.VII dell’aviazione imperiale etiopica in voli di guerra contro le nostre truppe e rifornì i guerriglieri con armi inglesi provenienti dalle confinanti colonie britanniche. Dopo la caduta di Addis Abeba e la fuga del Negus a Londra, nella seconda metà del 1936 venne espulso dalle autorità italiane insieme al resto del personale sanitario svedese e rientrò in patria.
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    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

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