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Discussione: Film: L'ultimo volo

  1. #1
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    Film: L'ultimo volo

    L’ ultimo volo
    Nazione: Italia
    Durata: 52 min.
    Documentario con immagini di repertorio dell’Istituto Nazionale Luce
    Vincitore del premio Acqui Storia 2010
    Regia e Soggetto: Folco Quilici

    Quando nel 1940 l’SM 79 di Italo Balbo venne abbattuto su Tobruk dal fuoco amico della nostra contraerea molti ipotizzarono un complotto ordito da Mussolini per sbarazzarsi dell’ingombrante gerarca del quale diffidava non solo in quanto ex-massone, ma anche per le sue posizioni apertamente antitedesche e filo britanniche. La versione ufficiale sulla morte di Balbo sostenne che il triumviro, trasvolatore atlantico, Governatore della Libia e – dal 10 giugno 1940 – Comandante delle nostre FF.AA. in A.S. avesse lasciato Derna con l’intenzione di dare la caccia secondo un metodo da lui ideato, alle autoblinde inglesi che attaccavano indisturbate i nostri presidi nel deserto (per l’assoluta mancanza in Libia di qualsiasi arma anticarro) ma a corto di carburante si fosse diretto al campo di aviazione Tobruk T.2 per fare rifornimento. Sorvolando il porto, proveniendo dal mare e senza essersi prima identificato via radio, il suo trimotore SM79 sarebbe stato erroneamente scambiato per un bimotore britannico Bristol Blenheim e abbattuto per errore. Tutti gli occupanti del velivolo persero la vita nello schianto, tra essi il padre di Folco Quilici. A distanza di molti anni con l’ausilio del diario paterno e di documenti inediti, prova in questo documentario a sciogliere i molti misteri della vicenda. Perché dopo il decollo Balbo osservò un rigoroso silenzio radio a rischio di farsi abbattere per errore, come poi effettivamente avvenne? Se era una missione di guerra, perché sovraccaricare l’aereo a scapito del carico bellico, trasportando oltre all’equipaggio di volo alcuni funzionari governativi e il giornalista Quilici, tutti suoi amici personali e con una perfetta conoscenza dell’arabo e dell’inglese? Una volta rifornitosi all’aeroporto T.2 l’aereo di Balbo avrebbe dovuto davvero inoltrarsi nel deserto per attaccare le autocolonne nemiche? O piuttosto sarebbe atterrato su una pista segreta per incontrarvi dei misteriosi emissari? Dove andava Balbo in gran segreto? L’ipotesi sostenuta da Folco Quilici in questo film è quella di una missione segreta per incontrare su una pista improvvisata presso i ruderi del marabutto di Sidi Azeis, gli emissari del movimento nazionalista egiziano dei “Giovani Colonnelli” e concordare una insurrezione popolare contro gli occupanti inglesi. Se la rivolta fosse avvenuta con successo, avrebbe assicurato alle truppe italiane il possesso del Canale di Suez e di un punto di partenza per la successiva conquista delle ricche zone petrolifere di tutto il Medio Oriente, con la complicità dei governi musulmani locali, violentemente anti-inglesi. Secondo Folco Qulilici, di fronte al clamoroso rovesciamento di fronte dell’Egitto, Churchill era pronto ad autoaffondare la flotta inglese ad Alessandria, se le navi non avessero potuto raggiungere Malta o Gibilterra. Ma in tal caso avrebbe attuato anche una crudele rappresaglia contro la popolazione civile egiziana, facendo saltare le dighe sul Nilo e provocando una inondazione artificiale che avrebbe fatto centinaia di migliaia, o forse milioni di vittime. L’alleanza dell’Italia fascista col mondo islamico e il possesso del petrolio irakeno già nel 1940, avrebbero però permesso di cambiare il volto del regime e l’esito della nostra guerra, svincolandoci dal nazismo tedesco. In fin dei conti per le sue imprese aviatorie, le crociere aeree e le trasvolate di massa, dalla prima metà degli anni trenta Italo Balbo godeva di enorme autorevolezza e popolarità, sia in Unione Sovietica che in Gran Bretagna, ma soprattutto negli Stati Uniti. Giovane, intelligente e ambizioso, era l’unico gerarca con un respiro internazionale ad aver visitato le industrie statunitensi e averne dedotto lo spaventoso potenziale bellico. Balbo però fu abbattuto – non dal fuoco dell’incrociatore San Giorgio o della contraerea terrestre come si sostenne all’epoca – ma dalle mitragliere di un nostro sommergibile alla fonda nel porto di Tobruk, al riparo dello sperone roccioso che sovrastava le piste dell’aeroporto. I proiettili traccianti sparati dal sommergibile incendiarono il serbatoio del velivolo, che precipitò in fiamme non lasciando scampo ai suoi occupanti.

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    Film reperibile in DVD.
    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

  2. #2
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