Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: Film: Emperor

  1. #1
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    Film: Emperor

    Emperor
    USA 2012
    Regia: Peter Webber
    Cast:
    Tommy Lee Jones
    Matthew Fox
    Eriko Hatsune
    Toshiyuki Nishida
    Masayoshi Haneda
    Tratto dal libro His Majesty’s Salvation di Shiro Okamoto
    ____________________

    Dopo la resa in seguito al lancio delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki il Gen. Douglas MacArthur e il suo vice, il Gen. Bonner Fellers, arrivano in Giappone a capo delle truppe di occupazione americane, e si trovano a doversi pronunciare sulla sorte dell’imperatore Hirohito, incerti se perseguirlo come criminale di guerra impiccandolo insieme ai generali giapponesi, o salvargli la vita come simbolo dell’unità nazionale. Le indagini di Fellers sulle presunte responsabilità dell’imperatore si incroceranno con la disperata ricerca di Aya, giovane insegnante d’inglese da lui conosciuta prima della guerra, quando era studentessa negli Stati Uniti. L’esito infausto della sua ricerca aiuterà però Fellers a comprendere meglio la mentalità del popolo giapponese e influirà sul futuro della dinastia imperiale nipponica. Film reperibile in DVD.
    __________________
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  2. #2
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  3. #3
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    Grazie dell' interessante suggerimento.
    sven hassel
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  4. #4
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    La Rolls Royce e le altre berline nere visibili nella scena del corteo imperiale provengono da un museo di Tokyo e sono quelle originali dell'Imperatore Hiro Hito.

    - - - Aggiornato - - -

    Anche il carro armato medio visibile alle spalle delle guardie in questa foto è originale e proviene da un museo.
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  5. #5
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    Non si tratta in senso stretto di un kolossal bellico, ma di una realizzata da una produzione indipendente e parzialmente finanziata dalla facoltosa famiglia Fellers, ovvero dai discendenti del protagonista della storia. Il budget non elevatissimo è evidente nell’ampio ricorso ad effetti speciali ricreati al computer, come l’aereo in volo nella scena iniziale e il paesaggio di Tokyo bombardata. In realtà tutte le scene in interni e gran parte di quelle in esterni sono state girate in Nuova Zelanda (l’aeroporto dove atterrano gli americani, la Tokyo del 1945 distrutta dai bombardamenti, il college americano del 1932 e la Tokyo del 1940). Nella moderna capitale nipponica sono state girate solamente poche scene in esterni, davanti al palazzo del Ministero della Guerra (che all’epoca degli eventi narrati nella pellicola era stato requisito dalla commissione inquirente americana) e all’ingresso principale del Palazzo Imperiale, sul lato opposto della strada. L’arcigno ufficiale di picchetto che blocca il Generale Fellers al cancello e va a telefonare è un attore, ma tutti gli altri giapponesi nell’uniforme blu e rossa della Guardia Imperiale che lo attorniano sono autentici militari della Forza di Autodifesa Giapponese (JSDF) facenti parte di quella unità di élite, che ancor oggi presta servizio a difesa dell’Imperatore. Rallentando il filmato, in una garitta è infatti visibile un militare giapponese armato di mitra moderno e con la uniforme attuale (mimetica a pixel bianchi su fondo grigio e basco rosso). Si noti che il permesso di girare quella scena e di permettere all’attore Matthew Fox, che impersonava Fellers, di entrare nei giardini imperiali lo stretto necessario per le riprese venne concesso in via del tutto eccezionale solo perché l’autentico Generale Fellers fu insignito da Hiro Hito di una altissima onorificenza nipponica. La Rolls Royce, le berline ministeriali e le motociclette del corteo imperiale sono autentiche e provengono dall’autoparco del palazzo (che conserva anche numerose Mercedes blindate dono di Hitler ed altre vetture di rappresentanza di produzione americana), pur essendo state musealizzate dopo la morte di Hiro Hito nel 1989. E anche il carro armato medio giapponese parcheggiato nel giardino del palazzo proviene da un museo militare nipponico. GMC e Jeep marcianti visibili in gran parte delle scene in esterni sono state invece reperite presso collezionisti neozelandesi. Le Jeep parcheggiate davanti al Ministero della Guerra di Tokyo sono invece copie su licenza, costruite dalla Mitsubishi negli anni ’50 per la JSDF e rimaste in servizio con le FF.AA. nipponiche fino agli anni ’90. Infatti il loro tono di verde è lievemente diverso dall’Olive Drab statunitense. Il War Memorial di Auckland ha fornito sia l’aereo Douglas DC-4 da cui sbarcano MacArthur e il suo seguito, sia le numerose carcasse di autocarri e velivoli giapponesi visibili all’aeroporto e nelle strade. Anche la scena del colloquio tra Fellers e MacArthur al porto, dove Marines americani affondano in mare armamenti giapponesi è stata girata con autentiche armi giapponesi di p.b. fornite dalla marina neozelandese (RNZN).
    ______________________________________

    Al di là della figura romanzata di Bonner Fellers come appare nel film, egli interessa soprattutto noi italiani perché fu suo malgrado vittima di uno dei più clamorosi colpi spionistici portati a compimento dal SIM durante la 2^ guerra mondiale. Nel 1941 il Colonnello Norman Fiske ricopriva l’incarico di addetto militare presso l’ambasciata statunitense a Roma, ma il giovane ufficiale americano si rivelò particolarmente negligente nelle misure di sicurezza e fin troppo festaiolo. Dunque per ordine del capo delle operazioni speciali Manfredi Talamo (un valoroso ufficiale dell’Arma che poi nel 1944 sarebbe stato fucilato dai nazisti alle Fosse Ardeatine), verso la fine dell’anno, mentre gli Stati Uniti non erano ancora entrati in guerra, una squadra da preda del SIM composta da CC.RR. penetrò nottetempo nell’ufficio di Fiske e ne aprì la cassaforte, riproducendo fotograficamente tutti i documenti segreti in essa contenuti. Tra essi si rivelò prezioso il cosiddetto Black Code, un cifrario usato per le comunicazioni in codice di carattere militare. L’effrazione non venne scoperta sul momento e le comunicazioni continuarono come d’abitudine. Poiché tale cifrario, ancora ritenuto a prova di bomba dagli alleati, era usato anche dagli inglesi per le richieste di forniture di materiale bellico americano secondo l’accordo Lend-Lease, la sua conoscenza da parte dell’Asse permise ai sommergibili tedeschi di attendere al varco e decimare numerosi convogli di materiale bellico. Oltretutto dopo Pearl Harbor e la dichiarazione di guerra dell’Italia contro gli Stati Uniti, il Colonnello Fellers si trovava in Egitto, presso il QG britannico, da dove inviava regolari rapporti serali a Washington sullo stato e le operazioni intraprese in A.S. dall’8^ Armata, anticipando movimenti di truppe, specificando le perdite in uomini e materiali, inviando dettagliate richieste per l’invio di aerei, carri armati e carburante. Tutto ciò usando il solito cifrario ormai noto a Roma e a Berlino. La stessa epopea africana di Erwin Rommel e le sue vittoriose avanzate del 1941/42 sono in gran parte da ascrivere alla conoscenza anticipata delle strategie inglesi. L’Afrikakorps aveva un proprio servizio di decrittazione che ogni mattina consegnava al Feldmaresciallo esaurienti sunti in chiaro dei rapporti cifrati inviati dall’ignaro ufficiale statunitense la notte prima. Erano dattiloscritti scritti su veline note col nome di “Piccoli Fellers”. Però alla fine la notizia che il codice era stato violato trapelò, il cifrario americano venne cambiato con uno nuovo alla metà del 1942 e Rommel divenne improvvisamente sordo e cieco proprio alla vigilia della battaglia di El Alamein, non potendo più anticipare con certezza le mosse del nemico, con le conseguenze disastrose che conosciamo. L’essersi fatto beffare dagli agenti segreti italiani non ebbe troppo gravi conseguenze per Bonner Fellers, rampollo di una famiglia ricca e politicamente influente. Ma la sua carriera militare rallentò notevolmente. Divenuto generale solo nel 1945, dopo la resa del Giappone entrò a far parte dello staff di MacArthur per la sua profonda conoscenza della cultura nipponica, prendendo parte alla ricerca e alla cattura dei criminali di guerra giapponesi per conto del governo militare di occupazione con le modalità narrate nel film. Nel secondo dopoguerra intraprese la carriera politica.
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