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Discussione: Informazioni su agente segreto

  1. #1
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    Informazioni su agente segreto

    il 4 ottobre 1944 il B24 Liberator denominato “Lady Irene” andò a impattare contro il monte Menna sulle Prealpi Orobiche e tutte le persone a bordo morirono. Dopo anni di ricerche siamo riusciti (mio marito e io) a risalire ai nomi dei componenti l’equipaggio mentre i nomi dei tre agenti segreti che dovevano essere aviolanciati in missione sono in parte sconosciuti.
    Uno solo dei tre “civili italiani” ha un nome, si chiamava Rothschild Gaspare Pace nato a Marsala nel 1922. Speravamo di avere informazioni precise dal comune dove era nato per poter risalire anche agli altri due agenti, invece a Marsala Gaspare Pace era totalmente sconosciuto. Non abbiamo trovato suoi familiari a cui rivolgerci per avere altri dati.
    Stiamo cercando di ricostruire la sua carriera militare e gli ultimi mesi di questo giovane ragazzo che con grande coraggio decise di unirsi ad altri e partecipare ad una missione di grande responsabilità.
    Da una lettera della madre ci risulta che frequentò la scuola militare A. Volta di Torino come radio telegrafista e che fosse vice comandante nel 54° Battaglione Salmerie e Carreggio Feldpost 58186 dislocato a Poggio Nativo e Monte Libretti a fine maggio del 1944. Mentre in una lettera dell’Ambasciata d’Italia si certifica che alla data del 2 giugno 1943 il suo indirizzo è “8th Battalion, 8th Regiment Engineers, Military Post 9”.
    E’ possibile avere maggiori informazioni su questo Battaglione e sul Feldpost che viene indicato?
    Un grazie di cuore a chi ci risponderà in merito.

  2. #2
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    Notizie contradditorie: se nel giugno 43 ( a 21 anni) era rintracciabile ad un indirizzo statunitense come poteva nel 1944 rispondere ad un Feldpost tedesco? E poi un radiotelegrafista di 21 anni come poteva essere vicecomandante di un battaglione salmerie?

    Normalmente le missioni erano composte da tre membri: un capomissione "politico", un tecnico addetto agli armamenti ed alle istruzioni esplosivi ed un radiotelegrafista, quest'ultimo quasi sempre un sottufficiale esperto in radio, non certo un vicecomandante di battaglione (qualifica che comunque non corrisponde alla gerarchia).
    Forse sarebbe meglio verificare le notizie da fonti ufficiali, non con i ricordi di famiglia.

    Comunque se non ci sono riusciti fino ad ora Micky Bechi ed Alberti la vedo dura.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  3. #3
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    Capisco che le poche informazioni scritte all’inizio non permettano di inquadrare bene la persona, quindi preciso meglio.
    Per anni il cognome “Pace” è rimasto legato all’incidente dell’aereo senza riuscire a identificarlo.
    Tramite il NARA siamo entrati in possesso della documentazione che la madre di lui scrisse al consolato americano in Italia per avere un risarcimento per la morte del figlio. Nella documentazione è presente la lettera di presentazione del figlio e di cosa avesse fatto per meritare il riconoscimento.
    E’ in quel documento, scritto nel 1945, che la madre riporta i dati del Feldpost 58186 come ultimo posto dove prestò servizio quando venne scoperto il suo doppiogioco di informatore a favore degli alleati. Rischiò la fucilazione, salvandosi per caso alla sorte. Al suo arrivo a Roma, proprio nei giorni della liberazione della città, venne assoldato dagli americani per entrare nell’OSS trasferendolo a Brindisi per partecipare ad una missione nel nord Italia. Sicuramente come radiotelegrafista in considerazione della scuola che aveva frequentato e per il fatto che già nel periodo da ottobre 1943 gennaio 1944 aveva collaborato come radiotelegrafista a Valgoglio BG (dato documentabile).
    Sempre tramite documentazione del NARA ho trovato la lettera, scritta nel 1951, dall’Ambasciata d’Italia a Washington, coinvolta per avere conferma del nominativo da scrivere sulla lapide commemorativa nel cimitero di Jefferson in Missouri, dove dovevano essere trasferiti tutti i caduti dell’aereo, che riporta i riferimenti dell’8 battaglione. Nella stessa lettera l’ambasciata segnalava che non era stato possibile risalire ai nominativi degli altri due componenti la missione.
    Presumo che la madre abbia esagerato nel presentare il figlio con titoli che non erano reali, resta certa la sua presenza sull’aereo, il fatto che fosse un agente OSS, confermato in un altro documento, e anche che facesse parte del SIM già da prima dell’ 8 settembre 1943.
    Non essendo esperta in materia cercavo di inquadrare la figura di questo giovane e i passaggi che aveva fatto dall’8 settembre fino a quando parte per Brindisi.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Irene53 Visualizza Messaggio
    Mentre in una lettera dell’Ambasciata d’Italia si certifica che alla data del 2 giugno 1943 il suo indirizzo è “8th Battalion, 8th Regiment Engineers, Military Post 9”.
    Forse sarà da correggere la data in 2 giugno 1944 (Roma è stata liberata il 4 giugno 1944).
    Così il discorso sarebbe più comprensibile.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  5. #5
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    Ho solo rispettato la data che l'ambasciata scrive nella lettera che è "address as of June 2nd, 1943, 8th Battalion, 8th Regiment Engineers, Military Post 9".
    Anch'io penso che possa esserci un errore di trascrizione dell'anno però il documento riporta quella data.
    viene definito "Lieutenant Engineers"

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Irene53 Visualizza Messaggio
    Anch'io penso che possa esserci un errore di trascrizione dell'anno però il documento riporta quella data.
    Errore indubbio anche perchè nel giugno 1943 non c'erano Alleati in Italia (i primi sbarcarono nel luglio in Sicilia).

    La qualifica di Lieutenant non è strana: anche i diciotttenni del SOE deceduti il 16 agosto 1944 nella caduta di un Halifax del 148th Sq SD nei pressi di Avezzano sono ricordati come "Lieutenant".
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

  7. #7
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    Si riesce ad avere qualche ulteriore informazione riguardo all’8° battaglione?

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da kanister Visualizza Messaggio

    Comunque se non ci sono riusciti fino ad ora Micky Bechi ed Alberti la vedo dura.
    Difficile in effetti in quel periodo così turbolento per la nostra Nazione di recuperare informazioni all'epoca probabilmente secretate.

    Invece, rivolgersi alla parte Americana? loro forse hanno pronta memoria della motivazione della missione il cui comando era del resto loro

  9. #9
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    Invece, rivolgersi alla parte Americana? loro forse hanno pronta memoria della motivazione della missione il cui comando era del resto loro[/QUOTE]

    Dal MACR sappiamo che l'aereo aveva come missione un aviolancio nei pressi di Monasterolo al Castello, nome missione CROSLEY, ma la motivazione non siamo riusciti a saperla.

  10. #10
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    I motivi della missione, come per tutte le missioni simili, non sono mai un mistero: prendere contatto con i partigiani esistenti in zona, valutarne le potenzialità ed armarli di conseguenza, istruirli nelle operazioni di sabottaggio, "guidarli" o meglio consigliarli per il compimento di operazioni che potessero portare beneficio agli alleati e danneggiare i tedeschi.
    In questo ambito ognuno dei componenti le missioni aveva il proprio compito: quello del RT era il più tranquillo, dovevate solamente trasmettere e ricevere i messaggi cifrati che giungevano dal sud, cercando di non farsi scoprire dai radiolocalizzatori tedeschi.
    Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.

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