Risultati da 1 a 10 di 10

Discussione: Film: Harlem

Visualizzazione Elencata

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #4
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
    Data Registrazione
    Nov 2019
    Messaggi
    817
    ______

    ALTRE PRESENZE DI COLORE
    Osservando attentamente il film è possibile osservare in varie scene alcuni italiani col viso dipinto in nero, frammiste alle autentiche comparse di colore. Tale stratagemma si rese necessario per fare numero, in quanto nelle scene di massa i suddetti gruppi organizzati di africani forniti dal Regio Esercito e dal Ministero dell’Africa Italiana non erano ancora bastanti. La produzione del film aveva letteralmente “fame di neri” per rendere la pellicola più verisimile, tanto che nell’ambiente dei cinematografari romani nacque il gioco di parole «Vedi Napoli e poi i mori», basato sulla proverbiale frase «Vedi Napoli e poi muori», trasparente riferimento agli africani rimasti bloccati alla Mostra delle Terre d’Oltremare dallo scoppio del conflitto e presi in carico dalla P.A.I. nella città partenopea. Secondo i ricordi di chi partecipò al film, per rimpinguare il numero delle comparse i responsabili del casting furono sguinzagliati ufficiosamente per assoldare qualunque individuo di colore incontrassero casualmente per le vie di Roma. Non ci sono però documenti ufficiali al riguardo (forse per non irritare la sensibilità razziale del sempre più incombente alleato germanico) e non sappiamo se e quanti di costoro furono utilizzati nel film. Ma contrariamente a quanto oggi si potrebbe pensare, neri e mulatti nella capitale fascista in guerra se non erano molti, non erano neanche pochi. Anzitutto vi erano dozzine di individui con piena cittadinanza italiana, nati dal connubio tra ufficiali coloniali e donne africane. Tornati in patria insieme ai padri e riconosciuti legalmente prima delle leggi razziali del 1938, costoro si integrarono nella società romana con buoni esiti. Tra i più noti meticci presenti a Roma in quel periodo si ricordano l’italo-eritreo Domenico Mondelli, ufficiale di carriera nell’esercito e lo studente italo-somalo Giorgio Marincola, partigiano caduto combattendo contro i tedeschi in Trentino. Poi c’erano coniugi di colore dei cittadini italiani (generalmente donne statunitensi o brasiliane sposate prima che nel 1939 una legge fascista proibisse agli italiani di unirsi in matrimonio con cittadine straniere). Ad essi bisogna aggiungere un certo numero di sudditi coloniali “sfusi” giunti dal Corno d’Africa nel decennio precedente per vari motivi. Tra essi c’era di tutto: ascari musulmani della R.A. impiegati come cuochi e macellai nella mensa del Ministero dell’Aeronautica per preparare pasti Halal secondo l’uso islamico, sottufficiali indigeni P.A.I. e notabili di varia etnia alle dipendenze del Ministero dell’Africa Italiana come interpreti e consulenti politici, attendenti di colore tratti dal R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) venuti in Italia al seguito di alti ufficiali che avevano combattuto in Africa (Graziani, Badoglio, Piatti dal Pozzo, tanto per citarne alcuni), studenti, artisti circensi, cameriere e prostitute. Inoltre a Roma erano presenti individui di colore sudditi di nazioni amiche o neutrali, dipendenti dalle rispettive ambasciate presso il Regno d’Italia o il Vaticano, nonché molti seminaristi etiopi (ma è assai improbabile che abbiano accettato di partecipare al film, i primi perché appartenenti al corpo diplomatico, i secondi per la decisa opposizione del Vaticano).


    ___

    PARTECIPAZIONI SPECIALI
    Per quanto ridotto nelle dimensioni di 2/3 rispetto all’originale, il Madison Square Garden ricostruito in interni nel teatro 5 di Cinecittà richiedeva comunque un gran numero di persone per apparire gremito in maniera credibile. Per accentuare il contrasto razziale tra gli spettatori dell’incontro di boxe, il regista Gallone optò per un montaggio analogico secondo lo stile della scuola cinematografica sovietica, alternando i primi piani dei volti “abietti” delle comparse di colore con quelli di giovani e belle ragazze italiane, accademiste della Scuola Femminile di Educazione Fisica della G.I.L. di Orvieto, scelte per simboleggiare “la perfezione fisica della razza italica”. Certa e documentata è anche la presenza in platea di un folto gruppo di marinai italiani in uniforme. Si trattava dell’equipaggio del sommergibile Barbarigo, che già il 20 maggio 1942 aveva rivendicato l’affondamento davanti alle coste brasiliane di una prima corazzata americana da 32.000 t. appartenente alla classe Maryland. In seguito all’annuncio di un secondo affondamento avvenuto al largo dell’Africa Occidentale il 6 ottobre 1942, stavolta ai danni di una nave da battaglia statunitense classe Mississippi, il comandante Enzo Grossi ed il suo equipaggio rimpatriarono in Italia da Bordeaux con gran clamore, venendo ricevuti da Mussolini a Palazzo Venezia. Durante la permanenza a Roma furono coinvolti in varie iniziative di propaganda e – a titolo di premio – ottennero di partecipare come comparse alla scena dell’incontro di boxe, che si stava girando in quel periodo. Sia l’ufficiale che i marinai indossavano la divisa della Regia Marina, perfettamente compatibile con l’ambientazione della pellicola in quanto rimasta pressoché identica dalla metà degli anni trenta sino all’armistizio. Tra i tifosi a bordo ring sono riconoscibili in brevi sequenze anche il pugile Primo Carnera e l’attrice Luisa Ferida.


    ___

    IL CONCORSO A PREMI
    Le origini della partecipazione ad Harlem della giovane e conturbante attrice bolognese Luisa Ferida (all’anagrafe Luisa Manfrini) in veste di semplice comparsa vanno cercate nella presenza del suo compagno Osvaldo Valenti nel cast della pellicola. Inizialmente la sceneggiatura prevedeva la presenza del Reverendo Brown, un pastore protestante avido, ipocrita, beone e donnaiolo ad interpretare il quale Luigi Freddi chiamò proprio il Valenti, suo amico personale nonché attore specializzatosi con successo in ruoli da cattivo sin dagli anni trenta. In seguito però il Minculpop ordinò di eliminare il personaggio (per non ingenerare pericolosi equivoci tra gli spettatori italiani ignari del protestantesimo anglosassone, che identificando totalmente il cristianesimo col cattolicesimo avrebbero potuto reagire in modo ostile vedendo un religioso connotato in maniera tanto negativa). Osvaldo Valenti avendo già firmato il contratto dovette giocoforza ripiegare sul personaggio dello spietato gangster Chris Sherman, ma non sentendolo nelle sue corde non fu in grado di rendere in maniera pienamente credibile la cruda violenza della criminalità organizzata nordamericana. Contemporaneamente però l’attore tentò di fare pressione affinché la sua compagna ottenesse un ruolo di rilievo nel film. Purtroppo la Ferida, seppur molto popolare tra il pubblico, secondo la produzione risultò troppo poco “ingenua” per la parte della fidanzata italoamericana di Tommaso e troppo poco “anglosassone” per la parte che l’amante del gangster, poi interpretate rispettivamente dalle attrici Vivi Gioi ed Elisa Cegani. Dunque il Valenti, forse anche per preservare la pace familiare, si rivolse direttamente a Freddi. L’amico gerarca creò un apposito concorso a premi legato al film, in cui gli spettatori avrebbero dovuto individuare la breve comparsata di una “grande e popolarissima attrice del nostro cinema” non citata nei titoli di testa. Tra quanti avessero inviato all’ENIC una cartolina postale col nome dell’attrice sarebbero stati sorteggiati otto premi da 1000 Lire ciascuno in Buoni del Tesoro. La “grande e popolarissima attrice” era ovviamente proprio Luisa Ferida, che grazie ad una partecipazione muta di pochi secondi, seduta in prima fila a bordo ring accanto ad Osvaldo Valenti ed Elisa Cegani, poté affermare di aver recitato nell’ultimo “kolossal” del cinema di regime. I premi del concorso vennero effettivamente estratti, ma la consegna ai fortunati vincitori degli otto premi da 1000 Lire (peraltro ormai svalutatissimi a causa del vertiginoso aumento dei prezzi provocato dalla imperante borsa nera) venne rimandata per cause belliche “a dopo la vittoria finale” e non ebbe più luogo.
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •