Risultati da 1 a 3 di 3

Discussione: Serie TV: Aquile (1990)

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
    Data Registrazione
    Nov 2019
    Messaggi
    817

    Serie TV: Aquile (1990)

    Titolo: Aquile
    Durata: 7 episodi
    Anno: 1990
    Genere: fiction televisiva di ambientazione aviatoria
    Regia: Nini Salerno
    Sceneggiatura di Gino Capone e Carlotta Ercolino.
    Cast: Federica Moro, Alessandro Piccinini, Massimo Venturiello, Lorenzo Flaherty, Monica Dorigatti, Elijah Raynard-Childs, Laura Linguiti, Antonio Criscuoli, Cannelle, Mario Luzzi, Andrea Spera, Giulio Base, Pier Francesco Aiello, Ann Margaret Hughes, Adriana Alben, Paul Allen (a.k.a. Paul Norman Allen), Livia Annunziata, Pasquale Anselmo, Francesco Bonelli, Albano Bufalini, Mauro Carli, Franco Castellano, Roberto Ceccacci, Al Cliver, Raffaele Curi, Delia D’Alberti, Pino de Matti, Ria De Simone, Anna Eugeni, Tony Kendall, Luigi Laezza, Aldina Martano, Pino Quartullo, Stefano Sabelli, Livia Venturini, Gianluca Favilla, Gianni Franco, Cosimo Fusco, Helmut Hagen, Diana Dei, Denise Duchene (a.k.a. Denise DuChene De Vere), Gianfranco Gallo
    ___________
    Quattro giovani piloti appena usciti dall’Accademia Aeronautica vengono assegnati allo stesso reparto operativo. Si crea così una solida amicizia, nonostante le difficoltà, le rivalità in campo amoroso e professionale e la provenienza da ambienti sociali e familiari molto diversi fra loro, in una ambientazione patinata ed edonista.
    ______
    La serie in 7 puntate è stata girata nel 1989 ed andata in onda dal 15/03/1990 al 26/04/1990 è al momento introvabile su supporti fisici ma reperibile quasi integralmente in rete.
    _______
    Prodotto mediocre della TV pubblica voluto dall’A.M. come mezzo di propaganda per l’arruolamento nella speranza di ottenerne lo stesso ritorno di immagine avuto dall’E.I. con la serie CLASSE DI FERRO prodotta in quel periodo dalla concorrenza berlusconiana, AQUILE fu un flop di pubblico e scatenò parecchie polemiche per come vi venivano raffigurati i nostri piloti e l’istituzione militare nel suo complesso. Caratterizzata dalla regia scadente di Nini Salerno (ex membro dei Gatti di Vicolo Miracoli), da una recitazione obbrobriosa (alcuni degli attori sono doppiati perché di madrelingua inglese, tutti gli altri semplicemente perché non sanno recitare) e da un cast di carneadi (tranne l’ex miss Federica Moro, spaesata, fuori parte e buttata dentro nella speranza di bissare il successo di COLLEGE facendole interpretare sempre più di svogliatamente a quasi 40 anni la parte della fidanzatina 19enne dell’allora giovanissimo Lorenzo Flaherty che al confronto sembra piuttosto suo figlio), la serie mostra quattro pseudo-piloti italiani – uno dei quali di colore del quale parleremo in seguito – comportarsi in modo non consono per un ufficiale, facendo uso di un insistito turpiloquio che scimmiotta apertamente i film bellici americani, venendo alle mani tra loro e coi superiori, facendo l’alba in discoteca sballandosi con alcol e droghe, correndo in auto o in moto in spregio al codice della strada, copulando ripetutamente con le procaci fidanzate o le partner occasionali in scene di sesso gratuito evidentemente inserite per titillare il guardonismo degli spettatori (ma forse troppo forti per il pubblico di prima serata RAI negli anni novanta dato che suscitarono ripetute proteste). Solo occasionalmente tali attività vengono inframmezzate da belle sequenze di velivoli in decollo e in volo (che non si devono certo alla mano del dilettantesco Salerno ma ai bravi professionisti del centro cinefotografico dell’Aeronautica Militare). In definitiva sembra che lavorando svogliatamente con la mano sinistra, sceneggiatori e regista abbiano mescolato nello stesso pentolone i cascami di TOP GUN, di SOTTO IL VESTITO NIENTE, e di qualche cinepanettone assortito. Il risultato è straniante: i quattro protagonisti sembrano pensare solo a droga, soldi e figa (e non necessariamente in quest’ordine). Non esprimono alcun senso morale, orgoglio di appartenenza alla FF.AA. e tantomeno la professionalità e responsabilità richiesta a chi pilota velivoli costosi e sofisticati. Quanto ai superiori si passa dal bonario generale (il regista Salerno macchiettistico in un imbarazzante cameo del quale non si sentiva la necessità) all’ufficiale ottuso e incapace, fino al cattivo di turno (vigliacco, fascistoide, razzista e leghista, che legge La Padania e parla con un indefinibile accento del nord). Cosa singolare per una opera di propaganda AQUILE è un prodotto televisivo pervaso da un sottile spirito antimilitarista ed antipatriottico mirante alla banalizzazione della vita, e soprattutto delle motivazioni ideali, dei membri delle nostre FF.AA. ma dove si tocca il ridicolo è nella stereotipata caratterizzazione dei due personaggi di colore: uno dei quattro piloti – interpretato da un inespressivo modello afroamericano – e la sua fidanzata. Lui è figlio illegittimo di una donna napoletana e di un pilota da caccia dell’U.S.A.F. in forza alla base N.A.T.O. di Bagnoli che non ne ha riconosciuto la paternità ed ha fatto perdere le sue tracce tornando negli Stati Uniti. Cresciuto in un quartiere degradato della città partenopea è entrato in Accademia per rivalsa e perché ha il volo nel sangue. Viene doppiato con un accento dalla irritante cadenza partenopea in stile Gomorra. Deve vedersela col razzismo dei colleghi e superiori e spesso risolve le dispute a pugni. Durante una fantomatica missione contro non meglio precisati “piloti arabi” salverà un pilota statunitense abbattuto nel deserto (della Libia?) che si rivelerà con una agnizione finale essere proprio suo padre. Insomma siamo in pieno melodramma tra la TAMMURRIATA NERA e LUCIANO SERRA PILOTA! Quanto a lei – interpretata da una altrettanto nera e statuaria modella statunitense – per esigenze di copione sarebbe una studentessa extracomunitaria fuggita dal suo paese e finita a raccogliere pomodori fino ad essere “salvata” dal pilota… ma per quanto universitaria viene doppiata con un imbarazzante slang da “bovero negro” al quale mancano solo i verbi all’infinito come negli anni trenta gli schiavi di VIA COL VENTO! La presenza di personaggi di colore irrealisticamente buoni fino alla santificazione e immancabilmente vittime di italiani cattivi e razzisti era una costante nelle fiction RAI degli anni novanta in quanto con tale espediente gli sceneggiatori televisivi al crepuscolo della prima repubblica oltre a indottrinare il telespettatore medio rassicurandolo sul crescente fenomeno immigratorio (fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, pagheranno le nostre pensioni, ecc.) uniformandosi alla linea politica dei loro capi bastone dell’arco costituzionale, sempre più allarmati dal crescente consenso della Lega Nord e del suo leader di allora, Umberto Bossi. Anche a prescindere da ciò il giudizio su AQUILE non può essere che negativo sotto tutti gli aspetti, ci sarebbero stati modi migliori per spendere i soldi del canone, per quanto viene il dubbio che il cast sia stato pagato in scatolette di Ciappi vista la recitazione da veri cani. Una occasione persa!
    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    • Per poter visualizzare questa immagine devi essere registrato o fare il login


    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

  2. #2
    Collaboratore
    Data Registrazione
    Aug 2006
    Località
    Pieve di Cento (BO ) Emilia Romagna
    Messaggi
    5,388
    Non ho nessun ricordo di averlo visto al contrario del citato Classe di ferro.
    sven hassel
    duri a morire

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di storiaememoriagrigioverde
    Data Registrazione
    Nov 2019
    Messaggi
    817
    Passato all'epoca in RAI, ma non ti sei perso niente, la recensione esplicita la bassa qualità del prodotto. Comunque è parzialmente reperibile sul tubo...
    CHISSA' A QUALE DI QUESTI ALBERI CI IMPICCHERANNO?

Permessi di scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •