Originariamente Scritto da
rich93
Permettimi... la SSH era stata fondata nel giugno del 1917 a Corfù ed il Regno d'Italia la conosceva benissimo, era uno dei principali sponsor, anche se per poco. I suoi rappresentanti facevano la spola tra Roma e Parigi.
Il 25 settembre la Bulgaria si arrese
l'8 ottobre, in Parlamento a Vienna si discuteva di come smembrare l'Impero.
il 9 ott. si staccò la Polonia, l'Ucraina chiese l'indipendenza e Wilson rispose alla richiesta di pace separata, dicendo che prima bisognava abbandonare tutti i territori occupati nel conflitto.
Il 10 la Germania aveva accettato i 14 punti di Wilson, pregando l'Austria di attendere prima di fare una pace separata con l'Italia. l'11 ottobre il ministro ungherese Wekerle affermò in Parlamento che l'Impero andava sciolto e che bisognava dare autonomia alla Cekia ed all'Ungheria.
il 12 ottobre, l'Imperatore Carlo ricevette i deputati di tutte le 31 nazionalità . Il 16, Carlo si rivolse ai popoli con un mainifesto per il federalismo. Lo stesso giorno, a Budapest si era deciso di proclamare l'indipendenza.
L'amm. Horty, interrogato se la Marina avrebbe resistito ad un attacco italiano sulle coste, aveva scritto poco prima:
"... è da temere che entro breve, il naviglio leggero verrà meno ai suoi compiti..."
Dall'inizio del 1918, la flotta non distribuiva più vestiario, l'alimentazione era di circa il 30%, inferiore del fabbisogno calorico di un uomo adulto che lavorasse 10 ore al giorno, secodo i calcoli di un fisiologo della Marina.
Già da Febbraio, a Sebenico esisteva un Comitato di marinai slavi che controllava 1 incrociatore, 2 torpediniera, il deposito equipaggi e le batterie costiere. In autunno il Comitato si era esteso a tutte le altre navi di Sebenico ed aveva adesioni a Zara. A Cattaro, il Comitato era sempre forte nonostante la repressione della rivolta di febbraio. I marinai volevano fare un'altra rivolta, i delegati slavi li convincevano ad aspettare, perchè avrebbero ottenuto tutto con 1 po' di pazienza.
Gli ufficiali slavi, si erano uniti al Comitato già dal luglio del 1918, prima i bassi gradi, in autunno gli altri.
Il 20 ottobre Wilson riconobbe il governo in esilio della Cecoslovacchia.
il 21 ottobre fu fondato lo stato dell'Austria tedesca. Sempre quel giorno, il comando della flotta informava Vienna che:
"il servizio di posta del dr. Trumbic (Yugoslavia) con il pres. Wilson, è assicurato da un servizio di sommergibili nemici in punti via via comunicati dagli yugoslavi della Monarchia....
.. in tutto il territorio della Croazia e della Slavonia sono attive delle commissioni per istruire i cittadini alla nascita della Yugoslavia, ogni aderente paga una tassa di 1 corona o 1 heller se è povero. Si sono tenute riunioni in parecchi luoghi, il 4 ottobre anche a Susak ed in Istria...
... è già costituita una polizia nazionale...
... il nuovo Stato avrà un presidente che sarà eletto tra sloveni, croati e serbi, le famiglie reali dovranno abdicare...
...gli slavi nel parlamento di Vienna, agiscono in accordo con Wilson e devono fare sorgere un clima tale, da spingere gli austriaci di lingua tedesca ad unirsi alla Germania...
...Trieste e la Macedonia dovranno decidere con plebiscito a quale nazione desiderano appartenere...
...l'Intesa penetererà in Dalmazia ed in Erzegovina in 13 punti ancora da definire, che saranno successivamente ceduti alle legioni yugoslave...
... sono già state fatte coniare 20 milioni di monete d'oro per il nuovo Stato, si chiamano Sokol...
...la bandiera yugoslava avrà i colori rosso, bianco ed azzurro...
...è già stato trovato l'inno nazionale della yugoslavia...
il 23 ottobre ci furono scontri a Fiume tra soldati ungheresi e soldati croati.
il 24 ottobre, in occasione dell'avanzata italiana, le truppe austro ungariche iniziarono a ritirarsi anche dalla Serbia e dall'Albania.
tra il 22 ed il 24 ottobre, gli ufficiali lessero agli equipaggi il proclama dell'Imperatore, spiegando loro che l'Impero si sarebbe trasformato in una confederazione di nazioni e di mantenere la calma.
il 26, l'ungheria reclamava il richiamo in patria dei soldati ancora impegnati sul fronte italiano. La sera dello stesso giorno, il comandante della piazza marittima di Pola telegrafò a Vienna:
[color=#800000]"un movimento nazionale con segni di ammutinamento si sta diffondendo... è da attendersi un peggioramento improvviso della situazione. Giudico necessario mandare in congedo immediatamente il personale della Marina, magari a piccoli gruppi ed anche prima dell'armistizio. Chiedo il permesso di congedare i 40 allievi aviatori. Gli operai del cantiere hanno abbandonato il lavoro nel pomeriggio.[/color]
il 27, Boroevich telgrafava a Vienna a proposito dei reparti ungheresi che abbandonavano in massa il fronte del Piave. La sera, iniziarono i moti a bordo della navi, accompagnati da grida di hurrà . Gli ufficiali si erano convinti che le navi non erano più in condizione di combattere e che bisgonava sbarcare al più presto gli equipaggi. I tedeschi avevano già abbandonato Pola, facendo saltare i sommergibili tra il 25 ed il 27 ott.
28 ottobre ore 19,10 l'Imperatore Carlo 1° telegrafa alla flotta che la firma dell'armistizio è imminente, confidando nel senso di responsabilità del personale. Nello stesso giorno, Vienna rispondeva a Wilson, riconoscendo la sovranità della Cecoslovacchia e della Yugoslavia. I soldati cechi strappavano le mostrine, a Vienna giurava il nuovo governo Lammasch. Telegramma della Marina a Vienna:
"... gli equipaggi comunicano che abbandoneranno le navi entro il 1 novembre per tornare a casa. La deputazione pretende che i reggimenti ungheresi abbandonino il fronte. Su alcune navi è già scoppiata una resistenza passiva.[/color]
Il comandante in 2 della Viribus Unitis si è oggi sparato. Gli ungheresi dicono: noi dobbiamo tornare a casa per difendere la nostra patria da attacchi come quello di Fiume e dobbiamo farlo subito, altrimenti i croati non ci lasceranno pià partire. Le opinioni dei croati sono varie; c'è chi pensa di rimanere perchp la flotta toccherà senz'altro al nuovo stato di Yugoslavia. Provvisoriamente però, vogliono andarsene come gli ungheresi. Se entro il 1° novembre i delegati croati ed ungheresi non parleranno con gli equipaggi, sono convinto che abbandoneranno le navi. L'uso della forza è impossibile. [/i]
29 ottobre, Agram si stacca dall'Impero (Zagabria). Verso sera, telegramma a Vienna:
" i comitati dei marinai sono costituiti, sulla Viribus Unitis fanno le funzioni del Comandante. Scomparso qualsiasi segno di disciplina, saluti ed eseguire gli ordini. I croati vogliono che venga comunicata a mezzo stampa il loro passaggio alla yugoslavia e prendere le navi, gli altri vogliono andarsene al più presto.
30 ottobre, telegrammi tra il Consiglio Nazionale Yugoslavo ed il Comando della Piazza Marittima di Pola; il Capitano di Ascello Koch prende il Comando provvisorio della Flotta. Telegramma da Pola al Gruppo di Armate Sud (Boroevich) ed a Vienna:
"di fronte al precipitare degli eventi, chiedo le facoltà straordinarie per congedare gli equipaggi e licenziare il personale..." Verso sera, il consiglio nazionale yugoslavo aveva deciso di prendere le navi al più presto, anche con la forza, per contrastare la minaccia italiana sulle coste orientali.
Alle 20.30, giunse l'ordine imperiale di consegnare la flotta evitando spargimenti di sangue.
31 ottobre, Zagabria: Dragutin Prica venne nominato comandante della Marina Yugoslava. Pola ore 16, viene sepolto l'ufficiale in seconda Milosevich con un drappello ed una scarica di fucileria, ma senza bandiera ed inno nazionale. 16,45; si firmano i documenti e si consegna la Viribus Unitis. L'amm. Horty ammainò la bandiera e lasciò la nave; prese il comando Janko VukoviÄ? de Podkapelski.
1° novembre, si issano le bandiere yugoslave anche negli altri porti della Marina. All'alba, la Viribus Unitis viene affondata.
fonte principale: Sokol, la guerra marittima dell'Austria Ungheria. Ma anche Sondhaus, Halpern, Koudelka, Thompson ecc.