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Discussione: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

  1. #31
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Confermo che le corazzate della 1° guerra erano vulnerabili sul ponte; la difesa marittima di Pola si fece costruire apposistamente dei mortai da 42 centimetri dalla Skoda; si scoprì in seguito che erano le uniche bocche da fuoco in circolazione che erano capaci di demolire le moderne fortificazioni in cemento armato e costituirono l'ossatura dell'artiglieria austriaca, insieme ai mortai ed obici da 30, da 38 e da 42. Furono noleggiati all'alleato germanico, perchè risultarono migliori del corrispettivo "Bertha" della Krupp. Operarono anche nella 2° guerra come preda bellica, furono usati da Italia, Francia e Germania. Con gli stessi trattori Austro-Daimler della 1° Guerra.

    L'unica polemica sulla costruzione delle corazzate della classe Teghethoff, riguarda lo spessore dell'intercapedine tra la corazza esterna e lo scafo interno. Il progettista volle restringere questo spazio al minimo indispensabile per non compromettere le qualità nautiche delle navi, minacciò anche le dimissioni. E cmq. non c'è la conferma che sarebbero servite; i siluri si erano sviluppati parecchio, dal 1910 al 1918.

    L'affondamento della Viribus Unitis non può essere considerato una vittoria bellica. Non so se la R. Marina sapeva o meno, che la nave era stata passata alla Marina SSH (Yugoslava). Ma in ogni caso, la K.u.K Kriegsmarine non esisteva più, aveva già ammainato la propria bandiera dalle navi e da Pola.

    Probabilmente, la R. Marina doveva "recuperare" prestigio a tutti i costi; il bilancio finale delle navi messe fuori combattimento "Austria-Italia" era di 13 a 8, con 73 mila tonnellate contro 32 mila a favore della prima. Ed anche aggiungendovi la Viribus Unitis, l'Italia recuperava un po', portandosi a 52 mila tonnellate.

    La statistica delle navi da guerra affondate nei mari attorno all'Italia, comprendendo tutti i belligeranti, vede invece 37 navi con 147 mila tonnellate per gli austro-tedeschi, contro 19 navi per 38 mila tonnellate, per gli italo-franco-inglesi. Anche aggiungendovi la Viribus Unitis, si raggiungono solo le 60 mila tonnellate.

    E nell'intero Mediterraneo, le navi da guerra perse furono nell'ordine:

    95 inglesi
    22 italiane
    21 francesi

    i tedeschi persero una decina di sommergibili, qui non ho il numero esatto.

    Per non parlare del traffico mercantile, dove la Triplice Intesa subì una vera e propria catastrofe: nel Mediterraneo furono affondate 3 milioni trecentomila tonnellate di stazza lorda; solo nel 1917 venivano affondate mediamente 3 navi al giorno, sulle circa 20 che erano in circolazione. A livello globale, l'Intesa ne aveva perse 12 milioni e 2 centomila. Nel novembre del 1917, la Gran Bretagna stava per arrendersi per fame. Non lo dico io, lo dissero Churchill, l'amm. Jellicoe e Lloyd George.

  2. #32
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Citazione Originariamente Scritto da rich93

    L'affondamento della Viribus Unitis non può essere considerato una vittoria bellica. Non so se la R. Marina sapeva o meno, che la nave era stata passata alla Marina SSH (Yugoslava). Ma in ogni caso, la K.u.K Kriegsmarine non esisteva più, aveva già* ammainato la propria bandiera dalle navi e da Pola.

    non sono d'accordo, il passaggio alla yugoslavia (che in quel momento sapavanoche esistesse solo alcuni yugoslavi) era un escamotage (si scriverà* così ) politico per far ricadere la flotta sotto il controllo di una nazione (la yugoslavia) che non aveva perso formalmente la guerra....tentando di evitarne la cattura, e seguente divisione, da parte delle potenze vincitrici.
    L'Italia sapeva ma non riconosceva questo status quo.
    Non è corretto neanche dire che la K.u.K. k.marine non esisteva più, i suoi ufficiali erano presenti a Villa Giusti a negoziare con Badoglio (affermando appunto che la marina non era più roba loro essendo proprietà* di un altro stato )

    ciao
    Il mio avatar è la foto di Arthur Kueger, Feldwebel ferito a Stalingrado, mancato nel gennaio 2009

  3. #33
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Permettimi... la SSH era stata fondata nel giugno del 1917 a Corfù ed il Regno d'Italia la conosceva benissimo, era uno dei principali sponsor, anche se per poco. I suoi rappresentanti facevano la spola tra Roma e Parigi.

    Il 25 settembre la Bulgaria si arrese

    l'8 ottobre, in Parlamento a Vienna si discuteva di come smembrare l'Impero.

    il 9 ott. si staccò la Polonia, l'Ucraina chiese l'indipendenza e Wilson rispose alla richiesta di pace separata, dicendo che prima bisognava abbandonare tutti i territori occupati nel conflitto.

    Il 10 la Germania aveva accettato i 14 punti di Wilson, pregando l'Austria di attendere prima di fare una pace separata con l'Italia. l'11 ottobre il ministro ungherese Wekerle affermò in Parlamento che l'Impero andava sciolto e che bisognava dare autonomia alla Cekia ed all'Ungheria.

    il 12 ottobre, l'Imperatore Carlo ricevette i deputati di tutte le 31 nazionalità . Il 16, Carlo si rivolse ai popoli con un mainifesto per il federalismo. Lo stesso giorno, a Budapest si era deciso di proclamare l'indipendenza.

    L'amm. Horty, interrogato se la Marina avrebbe resistito ad un attacco italiano sulle coste, aveva scritto poco prima:

    "... è da temere che entro breve, il naviglio leggero verrà meno ai suoi compiti..."

    Dall'inizio del 1918, la flotta non distribuiva più vestiario, l'alimentazione era di circa il 30%, inferiore del fabbisogno calorico di un uomo adulto che lavorasse 10 ore al giorno, secodo i calcoli di un fisiologo della Marina.

    Già da Febbraio, a Sebenico esisteva un Comitato di marinai slavi che controllava 1 incrociatore, 2 torpediniera, il deposito equipaggi e le batterie costiere. In autunno il Comitato si era esteso a tutte le altre navi di Sebenico ed aveva adesioni a Zara. A Cattaro, il Comitato era sempre forte nonostante la repressione della rivolta di febbraio. I marinai volevano fare un'altra rivolta, i delegati slavi li convincevano ad aspettare, perchè avrebbero ottenuto tutto con 1 po' di pazienza.

    Gli ufficiali slavi, si erano uniti al Comitato già dal luglio del 1918, prima i bassi gradi, in autunno gli altri.

    Il 20 ottobre Wilson riconobbe il governo in esilio della Cecoslovacchia.

    il 21 ottobre fu fondato lo stato dell'Austria tedesca. Sempre quel giorno, il comando della flotta informava Vienna che:

    "il servizio di posta del dr. Trumbic (Yugoslavia) con il pres. Wilson, è assicurato da un servizio di sommergibili nemici in punti via via comunicati dagli yugoslavi della Monarchia....

    .. in tutto il territorio della Croazia e della Slavonia sono attive delle commissioni per istruire i cittadini alla nascita della Yugoslavia, ogni aderente paga una tassa di 1 corona o 1 heller se è povero. Si sono tenute riunioni in parecchi luoghi, il 4 ottobre anche a Susak ed in Istria...

    ... è già costituita una polizia nazionale...

    ... il nuovo Stato avrà un presidente che sarà eletto tra sloveni, croati e serbi, le famiglie reali dovranno abdicare...

    ...gli slavi nel parlamento di Vienna, agiscono in accordo con Wilson e devono fare sorgere un clima tale, da spingere gli austriaci di lingua tedesca ad unirsi alla Germania...

    ...Trieste e la Macedonia dovranno decidere con plebiscito a quale nazione desiderano appartenere...

    ...l'Intesa penetererà in Dalmazia ed in Erzegovina in 13 punti ancora da definire, che saranno successivamente ceduti alle legioni yugoslave...

    ... sono già state fatte coniare 20 milioni di monete d'oro per il nuovo Stato, si chiamano Sokol...

    ...la bandiera yugoslava avrà i colori rosso, bianco ed azzurro...

    ...è già stato trovato l'inno nazionale della yugoslavia...


    il 23 ottobre ci furono scontri a Fiume tra soldati ungheresi e soldati croati.

    il 24 ottobre, in occasione dell'avanzata italiana, le truppe austro ungariche iniziarono a ritirarsi anche dalla Serbia e dall'Albania.

    tra il 22 ed il 24 ottobre, gli ufficiali lessero agli equipaggi il proclama dell'Imperatore, spiegando loro che l'Impero si sarebbe trasformato in una confederazione di nazioni e di mantenere la calma.

    il 26, l'ungheria reclamava il richiamo in patria dei soldati ancora impegnati sul fronte italiano. La sera dello stesso giorno, il comandante della piazza marittima di Pola telegrafò a Vienna:

    [color=#800000]"un movimento nazionale con segni di ammutinamento si sta diffondendo... è da attendersi un peggioramento improvviso della situazione. Giudico necessario mandare in congedo immediatamente il personale della Marina, magari a piccoli gruppi ed anche prima dell'armistizio. Chiedo il permesso di congedare i 40 allievi aviatori. Gli operai del cantiere hanno abbandonato il lavoro nel pomeriggio.[/color]

    il 27, Boroevich telgrafava a Vienna a proposito dei reparti ungheresi che abbandonavano in massa il fronte del Piave. La sera, iniziarono i moti a bordo della navi, accompagnati da grida di hurrà . Gli ufficiali si erano convinti che le navi non erano più in condizione di combattere e che bisgonava sbarcare al più presto gli equipaggi. I tedeschi avevano già abbandonato Pola, facendo saltare i sommergibili tra il 25 ed il 27 ott.

    28 ottobre ore 19,10 l'Imperatore Carlo 1° telegrafa alla flotta che la firma dell'armistizio è imminente, confidando nel senso di responsabilità del personale. Nello stesso giorno, Vienna rispondeva a Wilson, riconoscendo la sovranità della Cecoslovacchia e della Yugoslavia. I soldati cechi strappavano le mostrine, a Vienna giurava il nuovo governo Lammasch. Telegramma della Marina a Vienna:

    "... gli equipaggi comunicano che abbandoneranno le navi entro il 1 novembre per tornare a casa. La deputazione pretende che i reggimenti ungheresi abbandonino il fronte. Su alcune navi è già scoppiata una resistenza passiva.[/color]

    Il
    comandante in 2 della Viribus Unitis si è oggi sparato. Gli ungheresi dicono: noi dobbiamo tornare a casa per difendere la nostra patria da attacchi come quello di Fiume e dobbiamo farlo subito, altrimenti i croati non ci lasceranno pià partire. Le opinioni dei croati sono varie; c'è chi pensa di rimanere perchp la flotta toccherà senz'altro al nuovo stato di Yugoslavia. Provvisoriamente però, vogliono andarsene come gli ungheresi. Se entro il 1° novembre i delegati croati ed ungheresi non parleranno con gli equipaggi, sono convinto che abbandoneranno le navi. L'uso della forza è impossibile. [/i]

    29 ottobre, Agram si stacca dall'Impero (Zagabria). Verso sera, telegramma a Vienna:

    " i comitati dei marinai sono costituiti, sulla Viribus Unitis fanno le funzioni del Comandante. Scomparso qualsiasi segno di disciplina, saluti ed eseguire gli ordini. I croati vogliono che venga comunicata a mezzo stampa il loro passaggio alla yugoslavia e prendere le navi, gli altri vogliono andarsene al più presto.

    30 ottobre, telegrammi tra il Consiglio Nazionale Yugoslavo ed il Comando della Piazza Marittima di Pola; il Capitano di Ascello Koch prende il Comando provvisorio della Flotta. Telegramma da Pola al Gruppo di Armate Sud (Boroevich) ed a Vienna:

    "di fronte al precipitare degli eventi, chiedo le facoltà straordinarie per congedare gli equipaggi e licenziare il personale..." Verso sera, il consiglio nazionale yugoslavo aveva deciso di prendere le navi al più presto, anche con la forza, per contrastare la minaccia italiana sulle coste orientali.

    Alle 20.30, giunse l'ordine imperiale di consegnare la flotta evitando spargimenti di sangue.

    31 ottobre, Zagabria: Dragutin Prica venne nominato comandante della Marina Yugoslava. Pola ore 16, viene sepolto l'ufficiale in seconda Milosevich con un drappello ed una scarica di fucileria, ma senza bandiera ed inno nazionale. 16,45; si firmano i documenti e si consegna la Viribus Unitis. L'amm. Horty ammainò la bandiera e lasciò la nave; prese il comando Janko VukoviÄ? de Podkapelski.

    1° novembre, si issano le bandiere yugoslave anche negli altri porti della Marina. All'alba, la Viribus Unitis viene affondata.

    fonte principale: Sokol, la guerra marittima dell'Austria Ungheria. Ma anche Sondhaus, Halpern, Koudelka, Thompson ecc.

  4. #34
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Citazione Originariamente Scritto da rich93
    Permettimi... la SSH era stata fondata nel giugno del 1917 a Corfù ed il Regno d'Italia la conosceva benissimo, era uno dei principali sponsor, anche se per poco. I suoi rappresentanti facevano la spola tra Roma e Parigi.

    Il 25 settembre la Bulgaria si arrese

    l'8 ottobre, in Parlamento a Vienna si discuteva di come smembrare l'Impero.

    il 9 ott. si staccò la Polonia, l'Ucraina chiese l'indipendenza e Wilson rispose alla richiesta di pace separata, dicendo che prima bisognava abbandonare tutti i territori occupati nel conflitto.

    Il 10 la Germania aveva accettato i 14 punti di Wilson, pregando l'Austria di attendere prima di fare una pace separata con l'Italia. l'11 ottobre il ministro ungherese Wekerle affermò in Parlamento che l'Impero andava sciolto e che bisognava dare autonomia alla Cekia ed all'Ungheria.

    il 12 ottobre, l'Imperatore Carlo ricevette i deputati di tutte le 31 nazionalità . Il 16, Carlo si rivolse ai popoli con un mainifesto per il federalismo. Lo stesso giorno, a Budapest si era deciso di proclamare l'indipendenza.

    L'amm. Horty, interrogato se la Marina avrebbe resistito ad un attacco italiano sulle coste, aveva scritto poco prima:

    "... è da temere che entro breve, il naviglio leggero verrà meno ai suoi compiti..."

    Dall'inizio del 1918, la flotta non distribuiva più vestiario, l'alimentazione era di circa il 30%, inferiore del fabbisogno calorico di un uomo adulto che lavorasse 10 ore al giorno, secodo i calcoli di un fisiologo della Marina.

    Già da Febbraio, a Sebenico esisteva un Comitato di marinai slavi che controllava 1 incrociatore, 2 torpediniera, il deposito equipaggi e le batterie costiere. In autunno il Comitato si era esteso a tutte le altre navi di Sebenico ed aveva adesioni a Zara. A Cattaro, il Comitato era sempre forte nonostante la repressione della rivolta di febbraio. I marinai volevano fare un'altra rivolta, i delegati slavi li convincevano ad aspettare, perchè avrebbero ottenuto tutto con 1 po' di pazienza.

    Gli ufficiali slavi, si erano uniti al Comitato già dal luglio del 1918, prima i bassi gradi, in autunno gli altri.

    Il 20 ottobre Wilson riconobbe il governo in esilio della Cecoslovacchia.

    il 21 ottobre fu fondato lo stato dell'Austria tedesca. Sempre quel giorno, il comando della flotta informava Vienna che:

    "il servizio di posta del dr. Trumbic (Yugoslavia) con il pres. Wilson, è assicurato da un servizio di sommergibili nemici in punti via via comunicati dagli yugoslavi della Monarchia....

    .. in tutto il territorio della Croazia e della Slavonia sono attive delle commissioni per istruire i cittadini alla nascita della Yugoslavia, ogni aderente paga una tassa di 1 corona o 1 heller se è povero. Si sono tenute riunioni in parecchi luoghi, il 4 ottobre anche a Susak ed in Istria...

    ... è già costituita una polizia nazionale...

    ... il nuovo Stato avrà un presidente che sarà eletto tra sloveni, croati e serbi, le famiglie reali dovranno abdicare...

    ...gli slavi nel parlamento di Vienna, agiscono in accordo con Wilson e devono fare sorgere un clima tale, da spingere gli austriaci di lingua tedesca ad unirsi alla Germania...

    ...Trieste e la Macedonia dovranno decidere con plebiscito a quale nazione desiderano appartenere...

    ...l'Intesa penetererà in Dalmazia ed in Erzegovina in 13 punti ancora da definire, che saranno successivamente ceduti alle legioni yugoslave...

    ... sono già state fatte coniare 20 milioni di monete d'oro per il nuovo Stato, si chiamano Sokol...

    ...la bandiera yugoslava avrà i colori rosso, bianco ed azzurro...

    ...è già stato trovato l'inno nazionale della yugoslavia...


    il 23 ottobre ci furono scontri a Fiume tra soldati ungheresi e soldati croati.

    il 24 ottobre, in occasione dell'avanzata italiana, le truppe austro ungariche iniziarono a ritirarsi anche dalla Serbia e dall'Albania.

    tra il 22 ed il 24 ottobre, gli ufficiali lessero agli equipaggi il proclama dell'Imperatore, spiegando loro che l'Impero si sarebbe trasformato in una confederazione di nazioni e di mantenere la calma.

    il 26, l'ungheria reclamava il richiamo in patria dei soldati ancora impegnati sul fronte italiano. La sera dello stesso giorno, il comandante della piazza marittima di Pola telegrafò a Vienna:

    [color=#800000]"un movimento nazionale con segni di ammutinamento si sta diffondendo... è da attendersi un peggioramento improvviso della situazione. Giudico necessario mandare in congedo immediatamente il personale della Marina, magari a piccoli gruppi ed anche prima dell'armistizio. Chiedo il permesso di congedare i 40 allievi aviatori. Gli operai del cantiere hanno abbandonato il lavoro nel pomeriggio.[/color]

    il 27, Boroevich telgrafava a Vienna a proposito dei reparti ungheresi che abbandonavano in massa il fronte del Piave. La sera, iniziarono i moti a bordo della navi, accompagnati da grida di hurrà . Gli ufficiali si erano convinti che le navi non erano più in condizione di combattere e che bisgonava sbarcare al più presto gli equipaggi. I tedeschi avevano già abbandonato Pola, facendo saltare i sommergibili tra il 25 ed il 27 ott.

    28 ottobre ore 19,10 l'Imperatore Carlo 1° telegrafa alla flotta che la firma dell'armistizio è imminente, confidando nel senso di responsabilità del personale. Nello stesso giorno, Vienna rispondeva a Wilson, riconoscendo la sovranità della Cecoslovacchia e della Yugoslavia. I soldati cechi strappavano le mostrine, a Vienna giurava il nuovo governo Lammasch. Telegramma della Marina a Vienna:

    "... gli equipaggi comunicano che abbandoneranno le navi entro il 1 novembre per tornare a casa. La deputazione pretende che i reggimenti ungheresi abbandonino il fronte. Su alcune navi è già scoppiata una resistenza passiva.[/color]

    Il
    comandante in 2 della Viribus Unitis si è oggi sparato. Gli ungheresi dicono: noi dobbiamo tornare a casa per difendere la nostra patria da attacchi come quello di Fiume e dobbiamo farlo subito, altrimenti i croati non ci lasceranno pià partire. Le opinioni dei croati sono varie; c'è chi pensa di rimanere perchp la flotta toccherà senz'altro al nuovo stato di Yugoslavia. Provvisoriamente però, vogliono andarsene come gli ungheresi. Se entro il 1° novembre i delegati croati ed ungheresi non parleranno con gli equipaggi, sono convinto che abbandoneranno le navi. L'uso della forza è impossibile. [/i]

    29 ottobre, Agram si stacca dall'Impero (Zagabria). Verso sera, telegramma a Vienna:

    " i comitati dei marinai sono costituiti, sulla Viribus Unitis fanno le funzioni del Comandante. Scomparso qualsiasi segno di disciplina, saluti ed eseguire gli ordini. I croati vogliono che venga comunicata a mezzo stampa il loro passaggio alla yugoslavia e prendere le navi, gli altri vogliono andarsene al più presto.

    30 ottobre, telegrammi tra il Consiglio Nazionale Yugoslavo ed il Comando della Piazza Marittima di Pola; il Capitano di Ascello Koch prende il Comando provvisorio della Flotta. Telegramma da Pola al Gruppo di Armate Sud (Boroevich) ed a Vienna:

    "di fronte al precipitare degli eventi, chiedo le facoltà straordinarie per congedare gli equipaggi e licenziare il personale..." Verso sera, il consiglio nazionale yugoslavo aveva deciso di prendere le navi al più presto, anche con la forza, per contrastare la minaccia italiana sulle coste orientali.

    Alle 20.30, giunse l'ordine imperiale di consegnare la flotta evitando spargimenti di sangue.

    31 ottobre, Zagabria: Dragutin Prica venne nominato comandante della Marina Yugoslava. Pola ore 16, viene sepolto l'ufficiale in seconda Milosevich con un drappello ed una scarica di fucileria, ma senza bandiera ed inno nazionale. 16,45; si firmano i documenti e si consegna la Viribus Unitis. L'amm. Horty ammainò la bandiera e lasciò la nave; prese il comando Janko VukoviÄ? de Podkapelski.

    1° novembre, si issano le bandiere yugoslave anche negli altri porti della Marina. All'alba, la Viribus Unitis viene affondata.

    fonte principale: Sokol, la guerra marittima dell'Austria Ungheria. Ma anche Sondhaus, Halpern, Koudelka, Thompson ecc.

    esatto, il 31 sera ammainano la bandiera, il 1° l'unità è a fondo.....

    appunto un escamotage.....che doveva permettere ai parlamentari a Villa Giusti di dire che il destino della flotta era legato alla yugoslavia e non alla A.H.

    ciao
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  5. #35
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Sokol ce l'ho, i titoli degli altri testi?
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  6. #36
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Ti rimando anche a "L'esercito italiano nella grande guerra" Volume V "le operazioni del 1918" Tomo 2 bis "la conclusione del conflitto". Edito da Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell'Esercito (Ufficio Storico).
    Pagina 1156: "il trattato di Armistizio" (testo unico), capitolo II "Clausole navali" commi da I a XI dove, tra l'altro, viene quantificato numero e tipo delle unità* navali da consegnarsi alle potenze vincitrici (per quelle da consegnarsi all'Italia, a pag. 1161, vi è anche l'elenco nominativo).

    Di seguito i link alle clausole navali e, più precisamente, alla valutazione dal punto di vista del diritto, della validità* relativa alla cessione della flotta ad una "terza" entità* statuale, costituitasi di fatto alcuno ore prima della cessazione delle ostilità* (validità* legale nulla...per chi non volesse leggere tutto...)

    ciao

    http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=2446

    http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1390

    http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1413

    http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1420
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  7. #37
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    i titoli degli altri testi?
    Halpern: La grande guerra nel Mediterraneo
    Sondhaus: The naval policy of Austria Hungary
    Jung: L'ultima guerra degli Asburgo
    Koudelka: Rotta su Trieste
    gli altri, ora non ricordo.

    L'argomento che mi hai segnalato successivamente, dice che la Triplice Intesa considerava nulla la cessione della Flotta alla Marina Yugoslava. Bene, può essere che fosse nulla da 1 punto di vista del diritto internazionale e per la ripartizione delle prede belliche. Ma da 1 punto di vista militare, la flotta a Pola non operava più. La Viribus Unitis aveva perso i marinai delle altre nazionalità* e non poteva essere operativa, gli ufficiali non c'erano più e non so se la Marina Yugoslava era in grado di sostituire in poche ore 30 ufficiali. Per non parlare dei sottoufficiali. Avrebbero dovuto rimpiazzare tutti i ruoli, direi che non ci fu il tempo per farlo.

    Non so nemmeno se il porto era difeso e vigilato, se la Marina Yugo aveva rimpiazzato i ruoli del Comando Marina; suppongo di no sempre per i motivi sopracitati. Ma è una deduzione, non ho trovato nessuna cronaca che ne parlasse.

    Se vuoi, la polemica era sul fatto che la Regia Marina sapesse o non sapesse dell'avvenuta cessione. Qualcuno disse che sapeva e che lo avrebbe fatto apposta per indebolire la neonata Marina Yugo. Io non posso pronunciarmi su questa polemica perchè non ho dati.

    Ad ogni modo, direi che risulta evidente che la Marina austro ungarica a Pola non era più operativa. Invece a Cattaro, mi risulta che continuò per qualche giorno ancora.

    Per quanto riguarda le notizie fornite dalla Regia Marina, anni di studio mi hanno suggerito di prenderle sempre con le pinze. Ho una piccola raccolta dei bollettini e comunicati delle parti avverse... confrontati con le successive narrazioni degli strorici. Diciamo che la tendenza era di esagerare parecchio. A cominciare da questo episodio, che tra l'altro è in tema con il thread:

    http://www.edit.hr/lavoce/2005/inpiu/storia050507.pdf

    Ma sarebbe interessante anche l'episodio dell'incursione di d'Annunzio su Cattaro; le cronache italiane parlano di "flotta distrutta", gravi danni, stragi, affondamento e/o danneggiamento di sommergibili e siluranti. Alcuni link che riportano le cronache dell'epoca:

    http://www.gioiadelÂ*colle.info Sfoglia > Home / Storia / Il Campo d`aviazione di Gioia del Colle – L`impresa di Cattaro

    http://www.giovaniveneziani.com/index.l ... ali&id=134

    http://www.mondimedievali.net/Microstorie/vate.htm

    http://www.liceobafile.it/Storia%20di%2 ... 0studi.htm

    Comunicato ufficiale del Quartier Generale, reperibile su cronoÂ*logia.leonardo.storia.it

    "SgomiÂ*nati, presi alla sprovvista, fulÂ*minati da tonnellate di esplosivo, gli auÂ*striaci non seppero organizzare che una debole difeÂ*sa antiaerea. La loro base naÂ*vale fu graÂ*vemente danneggiata. SeconÂ*do le prime notizie pervenute, tutte le bombe scoppiaÂ*rono sugli obiettivi prefisÂ*si, producendo terribili stragi"

    In tutta la letteratura internazionale, non ho trovato alcun accenno all'azione di d'Annunzio, nessun battello manca all'appello e non vi è traccia di unità* danneggiate, che non avrebbero potuto prendere servizio nei giorni seguenti (5 ottobre del 1917). Il comunicato ufficiale mi sembra parecchio ambiguo, quale "base navale"? L'intera Cattaro? C'erano basi a Kumbor, Porto Rosa, Teodo ed altre che ora non ricordo. Anzi, se tu hai altre informazioni su questo episodio, mi fai un grande favore.

  8. #38
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Gli studiosi di Marina in Austria non hanno mai inserito la viribus Unitis nel tonnellaggio affondato dal nemico. Al di la dell'azione è molto probabile che si sia trattato di una sorta di intimidazione italiana al nuovo alleato, dato che l'Imperatore Carlo aveva consegnato la flotta al nuovo Regno Jugoslavo e ben conosciamo gli interessi coincidenti dei due stati.

    Rawa Ruska
    Tutto considerato, un militare non è altro che un uomo rubato alla sua abitazione. (Il buon soldato Sc'vèik)

  9. #39
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Riconoscendo l'incredibile audacia di Paolucci e Rossetti, le ultime battaglie di una guerra sono sempre le prime della successiva...

    vedi ad esempio il bombardamento indiscriminato e inutile di Dresda... un avvertimento americano all'alleato (presto ex alleato) russo.
    Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes

  10. #40
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    E come si dice, la storia si ripete, Una giusta osservazione.

    Rawa Ruska
    Tutto considerato, un militare non è altro che un uomo rubato alla sua abitazione. (Il buon soldato Sc'vèik)

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