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Discussione: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

  1. #1
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    Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Stamattina ho sentito la notizia dal GR del Veneto. Questa la notizia che riportava l'ANSA sulla manifestazione avvenuta ieri.

    Musei: cimeli a 'Navale' di Venezia
    Testimonianze imprese dell'amm. Rizzo, eroe Beffa Buccari

    VENEZIA, 8 DIC - Preziosi cimeli dell'ammiraglio Luigi Rizzo andranno ad arricchire la collezione del Museo Storico Navale di Venezia. Domani, nella storica Arsenale, avverra' la consegna dei cimeli -divise, medaglie, fotografie- testimonianze delle eroiche imprese di Rizzo, due volte medaglia d'oro al valore militare. Battezzato da D'Annunzio 'il corsaro' e 'l'affondatore', Rizzo partecipo', proprio con il poeta e scrittore, alla cosiddetta Beffa di Buccari nel febbraio del 1918.
    Il campo di fango di Rovigo, coi pali delle porte più alti del mondo,fatti apposta per farti prendere paura. (Marco Paolini)

  2. #2
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    bene allora un altro buon motivo per ripassare a venezia[]
    avanti forza paris

    art.52 della Costituzione Italiana
    La difesa della Patria e' sacro dovere del cittadino. Il servizio militare e' obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, ne' l'esercizio dei diritti politici. L'ordinamento delle Forze Armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.

  3. #3
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    Mi fà* piacere quanto ci hai comunicato grazie ado.
    Sperando di fare cosa gradita aggiungo qualcosina a questa "beffa"
    Nella notte fra il 10 e l`11 febbraio 1918, i MAS "94", "95" e "96" riuscirono a penetrare nella baia di Buccali, nel golfo di fiume.
    Erano al comando di Luigi Rizzo (ora capitano di corvetta dopo l`impresa di Trieste) del tenente di vascello Odoardo De Santis e del sottotenente Andrea Ferrarini.
    Comandava la flottiglia il capitano di fregata Costanzo Ciano, imbarcato sul MAS 96, in compagnia di Gabriele D'Annunzio.
    Sono noti i racconto e la canzone che lo scrittore dedicò a questa impresa.
    Com'era suo costume D'Annunzio portava tre bottiglie sigillate e avvolte in nastri tricolori, che contenevano un messaggio di sfida agli austriaci.
    I tre MAS arrivarono nel golfo di Fiume alla mezzanotte del 10 febraio, dopo 14 ore di navigazione.
    Entrarono lentamente nella baia di Buccari.
    Secondo le informazioni fornite dalla ricognizione aerea, nella baia dovevano trovarsi una nave da guerra e quattro da trasporto.
    Ma la gente dei MAS, mentre vide distintamente i 4 piroscafi non trovò l'unità* militare che probabilmente era partita nel frattempo.
    I 6 siluri lanciati in due riprese contro i 4 mercantili non raggiunsero le navi perchè queste erano protette da reti sommerse, di cui i nostri assaltatori ignoravano l'esistenza.
    Gli ordigni si impigliarono o esplosero contro queste reti.
    Solo un siluro che evidentemente passò per uno squarcio andò a colpire il bersaglio.
    I tre "gusci di noce" lasciarono la baia tranquillamente.
    Colti completamente di sorpresa, gli austriaci diedero l'allarme con ritardo all'artiglieria costiera e soltanto nel canale di Farasina fuori dal golfo di Fiume aprirono il fuoco.
    In questa spedizione che passò alla storia come "la beffa di Buccari", nome datogli da D'Annunzio, nacque il motto dei MAS.
    Il timoniere del MAS 96 Angelo Procaccini, durante la navigazione aveva coniato un motto latino, prendendo lo spunto dalla sigla dei motoscafi "Motum Animat Spes" (la speranza anima il movimento).
    D'Annunzio lo trovò poco guerriero e subito ne inventò uno più retorico ma più incisivo "Memento Audere Semper" (ricordati di osare sempre,) che poi rimase.

    LUIGI RIZZO



    CIANO (A SINISTRA) E RIZZO(A DESTRA) ASSIEME A D'ANNUNZIO IRONIZZANO SULL'ORIGINE DELL'ALLOGGIO ASSEGNATO AGLI EQUIPAGGI DEI MAS



    MAS SPECIALE "GRILLO"



    IL BARCHINO "GRILLO" SULLA BANCHINA DELL'ARSENALE DI VENEZIA NEL MARZO 1918.


    luciano

  4. #4
    Utente registrato L'avatar di Alpino X
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    Ecco una foto della baia di Buccari... scusatemi per il guard-rail...




    Ed ecco il testo della canzone "MAS 96" tratta dalla "Canzone del Qarnaro":
    Siamo trenta su tre gusci, su tre tavole di ponte:
    Secco fegato, cuor duro, cuoia dure, dura fronte,
    Mani macchine armi pronte, e la morte a paro paro.
    Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    Con un`ostia tricolore ognun s`è comunicato.
    Come piaga incrudelita coce il rosso nel costato,
    Ed il verde disperato rinforzisce il fiele amaro
    Eia, sale del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    Ecco l`isole di sasso che l`ulivo fa d`argento.
    Ecco l`irte groppe, gli ossi delle schiene, sottovento.
    Dolce è ogni albero stento, ogni sasso arido è caro.
    Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    Il lentisco il lauro il mirto fanno incenso alla Levrera.
    Monta su per i valloni la fumea di primavera,
    Copre tutta la costiera, senza luna e senza faro.
    Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    rit. Siamo trenta d`una sorte,
    E trentuno con la morte.
    Eia, l`ultima Alalà*!
    Eia Eia Alalà*! Eia Eia Alalà*! Eia Eia Alalà*!
    Il profumo dell`Italia è tra Unie e Promontore,
    Da Lussin, da Val d`Augusto vien l`odor di Roma al cuore.
    Improvviso nasce un fiore su dal bronzo e dall`acciaro.
    Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    Fiume fa le luminarie nunziali. In tutto l`arco
    Della notte fuochi e stelle. Sul suo scoglio erto è San Marco,
    E da ostro segna il varco alla prua che vede chiaro
    Eia, sbarre del Carnaro! Eia Eia Alalà*!
    Da Lussin alla Merlera, da Calluda ad Abazia,
    Per il largo e per il lungo torneremo in signoria
    D`Istria, Fiume, di Dalmazia, di Ragusa, Zara e Pola
    Carne e sangue dell`Italia! Eia Eia Alalà*!
    Dove son gli impiccatori degli Eroi che non scordiamo?
    Dove son gli infoibatori della nostra gente sola?
    Ruggirà* per noi il leone, di là* raglio di somaro.
    Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà*!


    Un saluto a tutti
    <<< Nec videar dum sim >>>

  5. #5
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    Grazie ad Ado ora sappiamo dove poter ammirare questi preziosi cimeli!
    E grazie a Luciano conosciamo la storia e le imprese di questo valoroso soldato Italiano!
    Molto bella la foto alpino X e anche la canzone, non la conoscevo...
    Bravi tutti!
    [:264][:264][]
    DANIELE
    "Ad unum pro civibus vigilantes"

  6. #6
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    Davvero interessante.Luciano come sempre strepitoso.Aggiungo che,prendendo spunto dalla foto di Alpino X,alla fine della strada siamo a circa 5 km da "casa mia".

  7. #7
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    Ciao Dario davvero mi ha fatto piacere leggere la canzone non l'avevo ora la copio, bella la foto.
    Ciao Giancarlo ora sò dove mandare i B-52 [:246]
    [ciao2]
    luciano

  8. #8
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    Ciao Giancarlo ora sò dove mandare i B-52

    [panic3][panic3][panic3]
    [fuga][fuga][fuga]

  9. #9
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    ho ultimamente acquisite altre informazioni su "Luigi Rizzo"..
    Come già* detto da Luc/Cocis gli venne assegnato a Grado il comando di una flottiglia MAS,
    poichè proprio il "Rizzo" aveva visto in questi motoscafi una ottima opportunità* di impiego secondo quelli che furono i suoi criteri..cioè, portare l'offesa all'interno delle rade fortificate e protette della Marina Austro-Ungarica..nei periodi in esame, non dimentichiamoci che la Marina Austriaca aveva messo in cantiere e terminato 4 grandi navi da battaglia: Corazzate Viribus Unitis, Prinz Eugen Tegetthoff e Santo Stefano della classe Viribus Unitis, delle quali però tranne piccole uscite di addestramento, l'ultima, la "Santo Stefano" non aveva ancora ricevuto il battesimo del fuoco..(rimase in porto per anni dopo il suo varo..pare ci fossero problemi politici legati a finanziamenti per la sua ultimazione)

    dopo i fatti di Grado (le veloci missioni MAS con agguati e scontri a fuoco con truppe a terra nella parte sud del fronte Italiano) e l'affondamento della Wien la marina AustroUngarica vide un periodo oscuro, perdita di prestigio e contromosse della strategia Italiana (il blocco per esteso del canale di Otranto che a tutti gli effetti ridusse il mar Adriatico ad una vasca chiusa intrappolando le forze navali avversarie)
    per ovviare a questa perdita di visibilità* e iniziativa, L'imperatore decise per un'azione di forza..il forzamento dello stretto di Otranto..(già* c'erano state azioni del genere, ma mai con questa quantità* di forze, e sopratutto a differenza dei primi tempi lo stretto quata volta era stato chiuso per davvero con reti antisom e sorveglianza attiva su tutta la linea)

    così venne dato il via all'operazione, ma la scarsa abitudine alle impegnative manovre (ricordiamo l'inattività* forzata)e l'eccesso di "ardore" fecero si che la flotta non si mosse nella sua interezza, ma in più tronconi..(rimase storica la dimenticanza di avvisare le autorità* portuali di aprire le reti protettive del porto per far uscire la "Santo Stefano" e la Tegetthoff creando ulteriori ritardi per il ricongiungimento di questa con le altre corazzate e le svariate unità* di scorta che già* si erano avviate..

    sintetizzando..i MAS in agguato e pattugliamento (quando il raggio d'azione era superiore alla loro autonomia venivano rimorchiati da torpediniere veloci che li abbandonavano in punti prestabiliti di agguato, per poi rimorchiarli alla fine della missione..e così che "Rizzo" e gli Altri avvistate le corazzate si diressero su di loro per ingaggiare, furono avvistati da una torpediniera di scorta quando ormai era troppo tardi, e i Mas colpirono con siluri, due per la Santo Stefano uno per la Tegetthoff (che non esplose)..il resto si sa, la nuovissima Santo Stefano al suo primo battesimo fu affondata (anche perchè costruita in maniera approssimativa, e con evidenti segni di mala gestione della fase critica di controallagamento per bilanciarla..le valvole di allagamento erano sott'acqua quando fu dato l'ordine)

    i MAS tornarono ad Ancona..lo stretto non fu forzato..

    negli anni "40" se non erro, in visita in Italia, l'Ammiraglio Comandante la Santo Stefano volle recarsi a salutare personalmente il Comandante Rizzo a cui consegnò un'alta onoreficenza Austriaca..(non so il nome della medaglia..pardon)

    che Storie questi Personaggi..

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

  10. #10
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    Re: Luigi Rizzo e la beffa di Buccari

    Ciao Digjo leggo solo adesso con molto ritardo la tua ottima integrazione.
    Hai Citato La Santo Stefano e Tegethoff.
    Posto due immagini.

    La santo Stefano appena colpita dai siluri del MAS di Rizzo, che per tentare di bilanciare il peso dell'acqua imbarcata, i grossi cannoni vengono brandeggiati "al traverso"
    [attachment=0:133irahu]mancante.jpg[/attachment:133irahu]


    La Togethoff si avvicina mentre la Santo Stefano malgrado l'accorgimento in breve affonda

    [attachment=1:133irahu]2222222.jpg[/attachment:133irahu]

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