Il Santo Natale si avvicina e per ricordare almeno una parte dei nostri soldati trascrivo alcune lettere dal Don
Sono semplici lettere di poche righe le ho lette abbandonando la comoda sedia e il tepore della casa e con la mente sono andato lì con loro lontani da casa e in mezzo alla neve e il ghiaccio.
E` incredibile quanto la gente semplice scrivesse.
Comunicare con la famiglia voleva dire legarsi alla vita,respirare aria di casa ma voleva anche dire "non dimenticare"
Anche il contadino semianalfabeta scriveva scriveva " Ho la mano stanca" "ho la mano bollita dal freddo" dicono.
La loro calligrafia denuncia lo sforzo enorme, la sofferenza di chi scrive a 20gradi sotto zero.
Tutte le lettere sono di caduti e dispersi e raccolte da Nuto Revelli e pubblicate su Storia Illustrata del 1971
Il sottotenente Teresio Olivetti della 31° batteria sta parlando ai suoi uomini, una decina: legge il Vangelo del giorno di Natale. "Siamo a tre metri dai reticolati", dice, " e voglio accompagnarvi lontano da qui, col pensiero voglio portarvi accanto alle vostre famiglie"......
Cito solo alcune trascrivendole così come riportate:
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Soldato X classe 1922.
11 Dicembre 1942
Carissima mamma ...Del pane ne abbiamo un magazzino, puoi capire manteniamo anche il pane a queste quattro donne che ci sono qua, c`è una donna qua che è per noi più che una mamma, ci lava tutti e nove, alla mattina quando ci alziamo ci viene a toccare la mano, quando scrivo mi chiama se ci scrivo alla mamma e io li dico di sì e lei si mette a piangere perché ce n`ha anche quattro dei suoi figli al fronte.

Soldato X classe 1916, contadino
21 Dicembre 1942
Cara mamma e fratelli...sentite cari sarei contento solo passare le feste di Natale tutti a casa asieme ma sono troppo lontano. Al pensare mi viene le lacrime ma pazienza, ricordatevi di me nelle canzoni che ormai sono morte non ritorneranno più, vi auguro buone feste......

Soldato Marco G. Nato a Revello, classe 1917, contadino, Battaglione Saluzzo
21 Dicembre 1942
Carissimo babbo....Sono per darti notizie non troppo belle ma ringraziando la Vergine Santissima sono ancora vivo, ma purtroppo molti miei compagni non sono più tornati, anche Tino Origlia è stato ferito, ma quando pare non deve essere grave, forse è la sua fortuna è stato ferito a una gamba.Caro babbo appena riceverai questo mio scritto ti prego di fare una offerta alla Madonna di Boves di lire 100.....

Soldato Giuseppe F. nato a Roaschia, classe 1916, contadino, artiglieria di corpo d`armata
25 Dicembre 1942
Cara madre...Adesso dove mi trovo per il momento sto bene ma sono a dirvi che è 4 giorni che cammino a piedi sono molto stanco e freddo ma non vuol dire niente, per il momento è andata così ce proprio santanna che mi compania sempre. Sono salvo dal pericolo ma però a quello co visto non li auguro nemmeno a un cane, se potessi spiegarvi Tutto come è andata ce da fare un quadro davero a santanna ma se ò la fortuna di andare a casa porto un quadro a santanna di tutto questo che ò visto fino adesso. La condisione che si troviamo noi qui mello credevo ma più arrivare a questi punti. Cara madre mi ricomando solo a santanna fate dire una messa per me che dio mi salva precate per me che torna presto perché io non ò più nessuna speranza. Adio a tutti in familia.

Soldato X, contadino classe 1916
27 Dicembre 1942
Cara Mamma...Il freddo era molto forte alla vigilia di Natale accompagnato da tormenta e neve, ma poi si calmò e ci venne il bel sole a rallegrare la festa e si mangiò pure asai bene, il Bambino mi fece il dono, piene le tasche del pastrano mentre dormivo di bombe a mano e caricatori del fucile, ma pazienza. Qui non c`è altro e poi siamo in guerra e questo serve.

Soldato Mario F. nato a Roccavione, classe 1917, 4° reggimento artiglieria alpina
28 Dicembre 1942
Cara Sorella e Madrina...Io ti dico che qui fa un freddo che oltrepassa i 40 gradi il freddo mi ha fatto cambiare tutte le unghie dei piedi e mi fanno molto male mi fa quasi piangere ma se ne ricorderemo fino che campo di questo inverno russo, ma pazienza come diceva nostro caro padre che "pazienza aiuta" io faccio così, la prendo con pazienza.

Soldato X...
1° Gennaio 1943
Cari Genitori...Natale è ancora passato bene e anche oggi i russi non si à*nno disturbati, abbiamo mangiato anche discretamente, risotto e carne.Qua fa molto freddo, siamo nei giorni più brutti, ma verrà* presto primavera. Il più che si patise è per i piedi, con due paia di calze i piedi gelano, cosa volete così è la vita, bisogna avere pazienza.

Soldato Giovan Battista M. nato a Vignolo, classe 1915, contadino, battaglione Borgo San Dalmazzo:
2 Gennaio 1943
Carissimi Genitori...Sappiate che un Natale come ò passato spero che non lo abbia più a passare nella mia vita se ò la fortuna di ritornare ancora un giorno tra voi! Vi dico che abbiamo passato otto giorni speciali, mi ero già* belle rassegnato a rendere l'anima a cristo e il corpo alla terra, il freddo è oltrepassato i 40 gradi ed io ero in marcia credevo al ritorno di avere i piedi congelati non li sentivo più e ringraziando Iddio è stato niente.

Soldato Costanzo A. nato a Lottulo, classe 1915, contadino, battaglione Dronero
7 Gennaio 1943
Carissimo papà*...Abbiamo passato le feste con grandi fuochi però sembrano artificiali perchè fanno poco effetto, va bene che gli Alpini sono duri e non sentono gnente...Però il porco russo se ne è accorto degli Alpini e si è rotto ben le corna e poi si è preso un sacco di botte. Qui vicino a noi i russi à*nno avuto grandi perdite, dei mille morti e tanto altro prigionieri e armi, noi gnente, allora potrete capire come se le prendono sode dagli Alpini. Vedo che pure lì fa freddo, qui anche un pò fresco oggi è 30 gradi.
Qui termino chiedendo a tutti se avete degli scritti di qualunque corpo postateli cerchiamo così di poterli ricordare anche nel Santo Natale.