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Discussione: Adrian M26 3°RTA - ah, l'amour...

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di piesse
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    Adrian M26 3°RTA - ah, l'amour...

    La storia ci dice che il 3° Regiment Tirailleurs Algeriens combatté durante tutta la Campagna d'Italia, valorosamente, tanto da meritare onoreficenze e fregiare la propria bandiera coi nomi di Abruzzo e Roma, luoghi dove si distinse particolarmente.
    Fu uno dei primi reparti a essere ritirato dalla prima linea, in Italia, per essere destinato all'operazione Anvil, lo sbarco in Provenza, già* nel giugno 1944; all'indomani della presa di Siena (luglio 1944) anche il resto del CEF, fu destinato allo stesso compito.
    Quindi trasferimento in Corsica, riorganizzazione, e di nuovo in azione, in Provenza e su verso Marsiglia, poi le Alpi Francesi, quindi la sacca di Colmar, la Germania, la fine della guerra.
    Il 3° RTA sempre in prima fila.

    Questo elmetto non è certo un pezzo perfetto, è vissuto, la rondache Mod.37 ammaccata, i resti di almeno due sopraverniciature sul kaki di fabbrica, l'interno malridotto; non è difficile trovare di meglio, con questa configurazione; però qui alcune sbiadite scritte raccontano un frammento di storia di guerra, il nome del soldato, Gimenez, quindi non un nordafricano ma un europeo e la sua unità*, appunto il 3° RTA.
    La percentuale di europei nelle unità* coloniali era variabile, comunque non meno del 30/35% per arrivare anche a quote superiori, è una cosa che non sempre si sa.

    Ma, secondo me più ancor più interessante, e commovente, un frammento di storia umana narrata dal resto delle scritte: un nome di ragazza, Valentine, una data, 12-8-1944, e un cuore disegnato.

    Non è una data qualunque, probabilmente è l'ultimo giorno che i due si sono incontrati, poi la preparazione per lo sbarco e la partenza, il 14 agosto.

    Vabbé non era Omaha o Utah, però il soldato Gimenez e la sua Valentine mica lo sapevano, e il dolore del distacco, uno dei milioni di distacchi che in quell'epoca avvenivano, era senz'altro forte.

    Chissà*, forse si erano appena conosciuti, appunto fra il mese di giugno e il mese di agosto, in Corsica, e mi piace immaginarli che si salutano abbracciati e con gli occhi lucidi, su un molo del porto di Ajaccio.

    Chissà* se Gimenez è tornato, chissà* cosa il destino ha loro riservato, e chissà* com'è che questo pezzo di ferro che lui portava in testa è arrivato fino a noi, per raccontare un briciolo di umane avventure.

    E una piccola notazione personale: proprio quello stesso giorno, scritto su quell'elmetto, quel 12 agosto 1944, in un paese devastato da bombardamenti e combattimenti, proprio di fronte alla Corsica, ancora il fumo delle bombe nell'aria, fame e miseria da regalare, mia madre compiva i suoi 12 anni.

    Credo da parte mia che lo conserverò con particolare cura.

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  2. #2
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    Molto particolare; le truppe coloniali francesi(algerini,marocchini...)sono state presenti sui fronti caldi della Campagna d'Italia e non solo.Complimenti per questo interessante pezzo di storia[]

  3. #3
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    Ola Piero,se continuavi ancora un po' ci scampava la lacrimuccia.....oltre ad estimatore di elmetti sei pure un grandissimo romanticone,un mito.
    Cmq,buon elmetto con tutte le sue cose a posto,ottimo acquisto.

  4. #4
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    Grazie dei commenti; beh devo dire che si vede invecchio e il cuore si addolcisce; tant'è di quest'elmetto ho notato subito quella scritta e quel cuoricino, che sicuramante mi ha fatto sborsare qualche decina di euro più del suo valore normale.

    Ma d'altronde mi son trovato a "competere", sul noto sito d'aste, con un acquirente francese dal "nick" impegnativo indicativo della sua passione: Monsabert, che mi ha contrastato fino all'ultimo secondo.

    Per chi non lo sapesse il vero Monsabert era il Generale Comandante in Capo della 3^ Divisione di Fanteria Algerina, durante tutta la Campagna in Italia, un personaggio mitico tutt'oggi ricordato a Siena, dove ha continuato a venire per anni anche dopo la guerra, un vero Eroe Nazionale per la Francia.

  5. #5
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    Beh,questo dettaglio nobilità* ancora di più il tuo elmo.....complimenti per la vittoria sudata.

  6. #6
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    Molto bello,Piesse.Dal cognome direi che era di origine spagnola.Probabilmente nato nella parte marocchina di Gibilterra ed accorpato alle truppe algerine.
    A/F 505 PIR 82ND AIRBORNE DIVISION "ALL AMERICAN"
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    www.progetto900.com

  7. #7
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    Tutti gli elmi che posti sono belli e interessanti e se hanno una piccola storia da raccontare lo sono ancora di più.
    Complimenti anche questo bel pezzo.
    [ciao2]
    luciano

  8. #8
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    Che bello, un elmo particolarmente interessante. Complimenti [ciao2]

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Blaster Twins

    Molto bello,Piesse.Dal cognome direi che era di origine spagnola.Probabilmente nato nella parte marocchina di Gibilterra ed accorpato alle truppe algerine.
    Mah, ci sono molti francesi con cognome spagnolo, nelle regioni vicino ai Pirenei; ho conosciuto dei Rodriguez, Consalves, Ruiz e Pizarro, assolutamente francesi.
    Poi non si può escludere neanche un "pied-noir" ovvero i francesi nati in Algeria; ripeto che l'unità* di appartenenza era Algerina, oltremodo difficile che ci fossero dei Marocchini, non è che andassero d'amore e d'accordo, anche se erano dalla stessa parte.

    C'erano in buona percentuale gli europei (i "padroni"), per ovvi motivi di politica coloniale, ma non si cercava di evitare addirittura di mettere insieme elementi di zone diverse, figuriamoci di nazioni divise da ancestrali rancori.

  10. #10
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    Bello Piesse, veramente interessante anche se gli M26 magari sono meno blasonati di altri elmetti, questo ha la particolarità* di avere una storia dietro militare ed una storia vera sentimentale dall'altra!!
    Bell'acchiappo!!!
    Poi il fatto che sei riuscito a strapparlo all'ultimo dopo strenua lotta ad un Franzosa, lorende più appetibile!!!
    Ciao[ciao2]
    Mario

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