Questo Adrian non ha di per se alcun motivo di interesse particolare; è un elmetto anonimo, senza insegna, non particolarmente in buone condizioni, sano sì, ma anche un po' rugginoso, liner in mediocri condizioni, col feltro quasi scomparso e la pelle con parecchi forellini, a causa di voraci tarme che evidentemente hanno allevato in queto elmetto diverse generazioni della loro specie; il loro appetito non ha risparmiato nemmeno il soggolo, mangiucchiato in diversi punti, ma per fortuna ancora intero.
Allora, direte voi? beh, il suo motivo di interesse ce l'ha pure lui, ed è la guarnizione supplementare e personalizzata fra guscio e cuffia in pelle.
Si tratta di due pagime di giornale accuratamente piegate, e poste in opera, atte a rendere evidentemente più comodo il copricapo.
Una delle due pagine è addirittura la prima pagina del quotidiano in questione, dal che si evince che trattasi dell'edizione nottura del fine settimana sabato 6 e domenica 7, del mese di maggio anno 1944, esattamente un mese prima dello sbarco in Normandia.
Il quotidiano era L'OEuvre ed usciva a Parigi; ne faccio una brevissima storia; giornale nato come mensile il 13/5/1904, divenne quotidiano nel 1915, quando se ne vendevano 55.000 copie al giorno. Era un giornale decisamente radical-socialista e pacifista, rivolto al mondo del proletariato operaio, ma progressivamente vide aumentare il suo successo e la diffusione anche fra gli intellettuali di sinistra.
Fu decisamente schierato a fianco del Fronte Popolare nel 1936.
Nel 1939 la sua tiratura raggiunse il suo massimo, le 274.000 copie quotidiane.
All'avvicinarsi dei tedeschi a Parigi, la sede e le attrezzature vennero trasferite dapprima a Saint-Etienne, quindi a Clermont-Ferrand.
Nel luglio 1940 la Direzione passò in mano a Marcel Déat, politico ex socialista che si era sempre più avvicinato al Fascismo, che dette al giornale una impronta decisamente collaborazionista e antisemita.
Il 24 settembre 1940 il giornale tornava a Parigi.
il 11 maggio 1946 cessava definitivamente di esistere, causa sequestro giudiziario a seguito di epurazione politica, verso la stampa collusa col Regime di Vichy.
Il Direttore Marcel Déat, nato nel 1894, era stato prima della guerra deputato socialista e quindi Ministro dell'Aria, nel Governo Laval del 1936.
Come già* detto progressivamente si accostò al Fascismo, tanto da fondare nel 1941 le Rassemblement National Populaire, un partito collaborazionista del Regime di Vichy, anche se dichiaratamente socialista e europeista.
Nel 1944 divenne Ministro del Lavoro e della Solidarietà* Sociale.
All'avvicinarsi delle Forze Alleate si rifugio a Sigmaringen, dove presiedette la Commission Gouvernementale.
Fu condannato a morte in contumacia, durante la Liberazione.
Nell'aprile 1945 infine fuggì in Italia dove, con falsa identità*, si rifugiò presso il Convento di San Vito, vicino a Torino, si convertì al cattolicesimo e qui morì il 5 gennaio 1955.
Insomma vedete quante cose può raccontare un semplice e insignificante elmetto? mi piacerebbe anche aprirle, quelle pagine di giornale, si ha la sensazione in questi casi di una finestra spazio-temporale che ti proietta in diretta nel passato, ma hanno preso oramai talmente la loro piega da sembrare incollate e il timore di fare danni è superiore alla curiosità*.
Ho fotografato qualcosa che sono riuscito a vedere e ve lo propongo, frasi anche involontariamente ironiche, come il trafiletto che invita a lavorare in Germania "assicurazione sulla vita e per l'avvenire", sperando che il tutto possa essere di qualche interesse anche per voi.
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