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Discussione: La Battaglia di Stalingrado

  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da mirco

    Sono daccordisssssssimoooo parliamo di STORIA!
    Ottimo,infatti è quello che si cerca di fare[]

  2. #22
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    morale della favola, Die Nadel e cocis 49, siete due grandi!
    Complimenti.

  3. #23
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    Belle integrazioni complimenti a tutti..
    Gigi "Viper 4"

    "...Non mi sento colpevole.. Ho fatto il mio lavoro senza fare del male a nessuno.. Non ho sparato un solo colpo durante tutta la guerra.. Non rimpiango niente.. Ho fatto il mio dovere di soldato come milioni di altri Tedeschi..." - Rochus Misch dal libro L'ultimo

  4. #24
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    Eccolo là*!!!
    T'aspettavo al varco Cocis, sapevo che questa sarebbe stata una chicca troppo golosa perchè tu t'astenessi [][][][innocent][]
    Integrazione interessante, hai mostrato la battaglia da un punto di vista in più, il che non è male.
    Riintegro un paio di cose sugli eventi della battaglia:
    I due scontri più sanguinosi che si verificarono in quella città* nei sei mesi di combattimenti furono la battaglia per la conquista di ottobre rosso e nell'espugnazione di Mamayev Kurgan, la prima ebbe luogo ad inverno già* inoltrato, due reggimenti sovietici si erano trincerati all'interno delle enormi acciaierie e si difesero, completamente circondati, con scarse munizioni, con scarsi viveri per ben una settimana, alla fine quelli che non erano morti per la fame, per le ferite o che non si erano suicidati caricarono all'arma bianca le linee Tedesche nel folle tentativo di uscirne e vennero falciati totalmente dalle mitragliatrici.
    Il secondo scontro non fù da meno, nella collina di Mamayev Kurgan si era trincerato tutto un intero stato maggiore dell'NKVD che venne interamente macellato, i Tedeschi per prendere quella collina dovettero sudare sette camice anche a caro prezzo in fattore di vite, venne definito come uno dei più grandi bagni di sangue di tutta la battaglia.
    Un altra cosa molto importante: dopo che fù completato l'accerchiamento della 6° Armata da parte dei sovietici diversi reparti cercarono, e in alcuni casi riuscirono, a sfondare l'accerchiamento per ricongiungersi alle forze di soccorso di Von Mannstein e di Hoth, questo fatto è anche rirpeso da Sven Hassel nel libro: General SS, ovvio che nel libro il tutto è molto più romanzato, però il principio di fondo è vero.
    Militarmente parlando l'errore più grande fù quello di non abbandonare la città* quando iniziò la manovra d'accerchiamento sovietica, Paulus avrebbe dovuto infischiarsene degli ordini del Quartier Generale e ritirarsi, come fecero Hausser e Steiner a Kharkow quando all'inizio della manovra d'accerchiamento ricevettero l'ordine di resistere ad oltranza, per poi riorganizzare le proprie forze al difuori della città* e riprenderla con un contrattacco.
    Ma purtroppo la mentalità* di obbedire sempre e comunque ad un ordine, anche un ordine insensato, era troppo radicata nella mentalità* del Generale.

    Saluti
    Die Nadel
    Komm mein Schatz, denn wir fahren nach Croce D’Aune

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  5. #25
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    Grazie.
    Hai ragione Die non potevo astenermi la storia mi appassiona e quando la si vuole raccontare sono qui (tempo permettendo)[^]
    Cercheò di integrare appena riuscirò a scannare le foto e a scrivere qualcosa.
    [ciao2]
    luciano

  6. #26
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    Qualcuno non vorrà* parlarci, per caso, dei reparti femminili che prestarono servizio nell'armata rossa??? [][][][innocent]

    Saluti
    Die Nadel
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  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da Die Nadel

    Qualcuno non vorrà* parlarci, per caso, dei reparti femminili che prestarono servizio nell'armata rossa??? [][][][innocent]

    Saluti
    Die Nadel
    Interessa molto anche a me.

  8. #28
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    Cocis, immagini straordinarie dal tua super fornita raccolta!!!
    Grande come sempre!!![ciao2][ciao2]

  9. #29
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    Molto interessante e ben fatto l'unica cosa sbagliata è il numero
    la 6a armata in se contava circa 250.000 uomini, il gruppio d'armate B che riuniva anche l'8a armata italiana, la 2a Ungherese, la 2a e la 3a rumena, più almeno un altra armata tedesca (quella comandata da Hoth), a queste unità* vi era il gruppo di armate A impegnato sul Caucaso tutte queste unità* ammontavano a più o meno 1 500.000 uomini, la 6a armata era l'unità* più grande dell'esercito tedesco.
    i circondati furono per l'appunto i 250.000 uomini di Paulus più altri pezzettini di unità* che vi si trovarono invischiati per sfiga, come una colonna di italiani mandata a recuperare legname tra le macerie.
    Lo sfondamento che avvenne sulle due unità* rumene le distrusse infranhgendo l'intero fronte, solo una serie di eventi commischiati impedirono alla Stavka l'attuazione del piano saturno (ridotto a una versione limitata come piccolo saturno) che allo sfondamento sul Don avrebbe fatto seguito una marcia verso Rostov sul Don, evento questo che avrebbe provocato l'intero accerchiamento e la probabile distruzione dell'intero nucleo meridionale delle armate tedesche

  10. #30
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    Ciao Peo grazie
    Ciao Ivan Zolotov non sò cosa dirti su almeno due miei libri la 6a armata di Paulus me li dà* in 320.000 uomini.

    ......in nove settimane di combattimenti sono oltre 700 attacchi alla media di 12 per giorno e 5 grosse battaglie scatenate il 22 settembre, il 4 e il 15 ottobre, il 1° e il 12 novembre che sotto l`urto dei carri dell`artiglieria e dall`aviazione il fronte difensivo russo si spezzetta in piccole isole di resistenza limitate da una strada, ad un gruppo di case, a una scuola, a un grande magazzino, a un`ala di una fabbrica.
    Delle 5 battaglie la più aspra è quella del 14 ottobre, quando durante 9 giorni Paulus rivolge le sue forze contro i tre complessi industriali "Barricate" "Trattori" ed "Ottobre Rosso" che sorgono uno accanto all`altro in riva al Volga.
    I tedeschi impiegano su un fronte di 5 Km. tre divisioni di fanteria e due corazzate, conquistano la fabbrica dei trattori e dividono le forze di Ciuikov .
    L`attacco di Paulus perde mordente proprio nel momento in cui i sovietici, arretrando passo dopo passo, sono stati risospinti a 50 metri dal fiume.
    Il Volga largo in questo punto un chilometro e mezzo è l`amico – nemico dei russi.
    Tutto quello che occorre al presidio di Stalingrado deve essere trasportato da una riva all`altra.
    I traghetti sfidano pericoli mortali, l`avversario ha un`ottima visuale sul fiume, con mortai ed aerei dà* una caccia spietata.
    Ma il Volga, al tempo stesso è uno dei motivi dei successi dei difensori.
    L`artiglieria russa con le sue paurose Katiuscia è nascosta sull`altra sponda ed annulla qualsiasi conquista nemica.
    Ma Stalingrado è quasi conquistata al 90%.
    Benché la stampa anglo-americana definisca Stalingrado "la Verdun dell`oriente" qui a differenza le linee sono a brevissima distanza, sui due lati di una strada, dall`ingresso al cortile di uno stabilimento, da un piano all`altro di una casa.
    Ogni uomo sente l`avversario camminare, strisciare, respirare, qualche volta arriva a parlargli: " Russ skoro bul-bul u Volga" gridano i tedeschi che presidiano il Voientorg, sull`angolo delle vie Solniescnaia e Smolenskaia ai sovietici del "bunker" di fronte "Presto farete le bolle nel Volga".
    Riusciti a resistere per il primo mese di assedio in mezzo alle macerie i russi scoprono che il loro vantaggio viene proprio dal combattimento ravvicinato dove la "terra di nessuno" non supera mai il lancio di una bomba a mano, prima di tutto perché in questo genere di lotta sono più esperti per l`impiego di armi bianche, sia per la scelta dell`ora (la notte era il loro elemento scriverà* Ciuikov) in secondo luogo perché rende immuni o quasi dagli attacchi aerei.
    Ma soprattutto col sistema degli edifici trasformati in capisaldi, come la "casa di Pavlov" (che prima della guerra si chiamava Casa della Gloria del Soldato), che i russi riescono sempre a contenere l`urto dei tedeschi.
    In questa casa di 4 piani che sorge sulla piazza IX Gennaio il sergente I.F.Pavlov (insignito del titolo "eroe dell`Unione Sovietica) e i fanti Alexandrov, Gluscenko e Cernologov lo occupano a metà* settembre e con l`aiuto degli abitanti fortificano la costruzione, costruiscono cunicoli e camminamenti per collegarsi ad altre case-fortino, creano punti di fuoco, sbarramenti anticarro, campi minati, reticolati e postazioni per i cecchini che sono una "specialità*" dei russi, il celebre Zaitsev da solo uccise 242 tedeschi.
    Così la "Casa di Pavlov" resiste per oltre 50 giorni.
    E` una continua lotta i tedeschi con i lanciafiamme che sputano il loro liquido ardente nelle finestre delle cantine carbonizzando chi tenta di resistere e ci si batte casa per casa anzi dentro ogni casa.
    Accade che i russi tengano il pianterreno e il primo piano di un fabbricato e i tedeschi il terzo o il quarto o addirittura che mentre una pattuglia è in cucina, un`altra, nemica, si trovi nella stanza da letto e con bombe a mano, pugnalate e raffiche di mitra si cerca di vincere l`avversario.
    Ma adesso basta scrivere lasciamo alle immagini il racconto.

    Carro armato in appoggio alla fanteria contro una postazione sovietica


    Cannone tedesco in azione


    Un nido di resistenza è stato eliminato i soldati si concedono una pausa


    Paulus in una via della città*


    Russi in una trincea si intravvede in alto a sinistra la leggendaria "Casa di Pavlov"


    Bandiera issata su una casa


    I locali interni della grande fabbrica "Krasny Oktiabr"


    Tra le rovine di un'altra fabbrica


    I russi si difendono nei pressi della fabbrica "Ottobre Rosso


    Tedeschi con mortaio tra le rovine


    Tedeschi tra le rovine di una casa controllano i russi


    .....e i russi controllano i tedeschi


    Tra le rovine casa per casa




    Civili che cercano di fuggire
    luciano

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