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Risultati da 41 a 50 di 96

Discussione: La Battaglia di Stalingrado

  1. #41
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    Alpino nun te preoccupà* che tra un pò sarai chiamato in causa []
    Veriano noi cerchiamo sempre di parlare di storia nel modo più asettico possibile poi l'uomo non è perfetto, però una piccola nota che avevo già* detto: Friedrich Paulus non era un Von [innocent][].

    Saluti
    Die Nadel
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  2. #42
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    Citazione Originariamente Scritto da Die Nadel

    Alpino nun te preoccupà* che tra un pò sarai chiamato in causa []
    Veriano noi cerchiamo sempre di parlare di storia nel modo più asettico possibile poi l'uomo non è perfetto, però una piccola nota che avevo già* detto: Friedrich Paulus non era un Von [innocent][].

    Saluti
    Die Nadel
    Da parte mia mi dispiace davvero Alpinox ma volutamente stò lasciando fuori l'ARMIR anche se con fatica perchè continuando a leggere sarebbe inevitabile non citarla.
    Vorrei cercare di parlare per quanto è possibile solo di Stalingrado e questo non mi è facile in quanto i fatti si intersecano gli uni con gli altri e la materia da trattare e citare è vastissima.
    Grazie Veriano_Vidrich per l'intervento si cerca di raccontare la storia così come è stata.
    Vero sul "von" infatti era stato anche detto.
    [ciao2]
    luciano

  3. #43
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    Giustissimo cocis49, quella è un'altra macrovicenda legata al Fronte Russo, continuate così che vi seguo[^]
    <<< Nec videar dum sim >>>

  4. #44
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    Io ho infine rimesso insieme la mia tesi di laurea su "Piccolo Saturno se volete posso metterla

  5. #45
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    Bellissima idea Ivan Zolotov, magari crea un altro topic sempre in EVENTI - CULTURA.[^]
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  6. #46
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    Ottima idea Ivan Zolotov.

    Cartina


    Cartina con l'ultima fase


    ...novembre comincia col freddo, nuvole basse , brevi tormente di neve, il termometro a – 20°.
    Il 6 compaiono sul Volga i primi ghiacci, dal 20 il fiume non sarà più navigabile.
    Poco dopo l`alba del 19 novembre, tra le 6 e le 7, l`ora più silenziosa della giornata, i soldati russi accucciati nelle trincee sono destati all`improvviso da un sordo rombo che proviene da sud e da nord.
    Anche se nessun comunicato ufficiale ne darà subito l`annuncio, la voce si propaga su tutto il fronte "Nacalos!" è incominciata .
    Con una perfetta scelta di tempo, cioè nel periodo fra i primi geli che induriscono il terreno e consentono rapidità di movimento e le prime grosse nevicate, i gruppi di armate di Rokossovski, Vatutin ed Eremenko, realizzano il piano preparato già in agosto da Stalin, Zukov e Vasilevski, si sono messi in moto per chiudere la tenaglia sul Volga.

    Il 16 dicembre il Volga gelò


    Ora i russi dispongono dei carri armati più potenti del mondo come il "Klim Voroscilov" da 52 tonnellate e con un pezzo da 152 mm. e i loro "Stormovik" bombardieri in picchiata muniti di razzi.
    Rokossovski e Vatutin dal Don travolgono i romeni, Eremenko avanza a sud di Stalingrado.
    Dal 19 al 23 novembre così la controffensiva russa sbaraglia 15 divisioni tedesche, di cui tre corazzate, fa 60.000 prigionieri e le sue punte più avanzate, estremità della tenaglia allo scadere del 5° giorno si incontrano a 65 Km. a sud di Stalingrado in un paese sul Don che si chiama Kalach.
    Lì sul grande ponte che scavalca il fiume, passano tutti i rifornimenti per Paulus.
    Il ponte è stato minato, il reparto di genieri tedeschi che vi monta la guardia ha l`ordine di farlo saltare al primo apparire di un soldato russo.
    Alle 16,30 del 23 novembre, i tedeschi del presidio avvistano una lunga fila di carri armati provenienti da nord- "saranno amici o nemici?" mezz`ora più tardi all`imbocco del ponte appaiono tre semicingolati "Horch" con i distintivi della 22° Panzer, ma dalle torrette balzano fuori una sessantina di sovietici che annientano il presidio e fanno passare l`avanguardia di Rokossovski.
    La tenaglia si chiude e trasforma gli assedianti in assediati.
    Per poter sopravvivere Paulus ha bisogno di almeno 500 tonnellate di rifornimenti al giorno, fra munizioni, carburante , foraggi e viveri (40 tonnellate solo di pane).
    L`aviazione da trasposto sostiene che un ponte aereo ne può trasportare al massimo 350.
    Goering piccato interviene ed assicura Hitler che la Luftwaffe è in grado di rifornire la sacca di 500 tonnellate quotidiane.
    Dal 28 novembre i trimotori Junkers 52 e gli Heinkel 111 decollano dagli aeroporti di Tazinskaia e Morosovskaia e dopo un volo di 200 Km. atterrano dentro la sacca a Gumrak e a Pitomnik , riportando indietro migliaia di feriti.
    Ma per rifornirli occorrono almeno 500 apparecchi da trasporto ma la 4° Luftflotte può impegnare al massimo 298.
    Spesso gli aerei anziché pane o medicinali, scaricano materiale di propaganda, giornali, caramelle, spezie, cravatte, cartone e filo spinato.
    Tuttavia la Luftwaffe riesce a trasportare a volte sino a 300 tonnellate al giorno e funziona come può in quanto la contraerea russa è micidiale abbatte 488 aerei da trasporto, e a dicembre la precedenza viene data solo alle munizioni e carburante.
    Sulle piste gelate (come racconta Paul Carrell) battute dalla tormenta i soldati non trovano di meglio che segnare il cammino piantando nelle buche le gambe dei cavalli congelati con gli zoccoli in su.





    A ragione Hube dice secco al Fuhrer " Lei ha fatto fucilare dei generali dell`esercito. Perché non fa fucilare il generale dell`aviazione che ha promesso di rifornire Stalingrado?"
    Questa del rifornimento si aggrava dopo che i russi si impossessano della base aerea di Pitomnik e questo fa si che porta una nuova riduzione delle razioni giornaliere a 75 grammi di pane, 200 di carne di cavallo compresi gli ossi, 12 di grassi, 11 di zucchero e una sigaretta.
    La situazione è sempre più critica e l`incerto Paulus raduna tutte le forze costituendo i "battaglioni da fortezza" con tutti quelli che può compresi gli scrivani.
    Intanto continuano le battaglie accanite per una strada, una piazza od una altura come la tragica collina di Kasai "la collina della morte".
    La disciplina si rilassa i casi di insubordinazione e di diserzione si moltiplicano e nella sacca in dicembre – gennaio vengono eseguite 364 condanne a morte.
    Il Capodanno 1943 porta un freddo micidiale – 40°.
    Radio Mosca che trasmette per i suoi soldati ed anche per i tedeschi circondati annuncia ogni tanto con voce terribile " Ogni sette secondi un soldato tedesco muore in Russia, Stalingrado è una fossa comune" Poi lo speaker fa il conteggio dei secondi "Uno....due...tre...quattro...cinque...sei...sette"E torna a scandire la lugrube frase "Ogni sette secondi......"
    Alle ore 8.05 del 10 gennaio 7.000 cannoni e mortai e 15.000 Katjuscie aprono un tiro di sbarramento che dura 55 minuti, alle 9 in punto partono i fanti preceduti dai carri e dai semoventi da ovest.

    Katjuscia


    Intendono liquidare la sacca in una settimana ma i tedeschi sono irriducibili.
    Distruggono il saliente di Marinovka e sfondano la loro vecchia cintura difensiva spingendo i tedeschi sempre più all`interno della città
    Nell`ultima settimana di gennaio i russi occupano l`unico aeroporto rimasto ai tedeschi quello di Gumrak,.

    Truppe sovietiche occupano un campo d'aviazione


    Il 30 gennaio uno spaventoso bombardamento dell`artiglieria russa si abbatte sul centro di Stalingrado nella zona dell`Univermag" i magazzini generali nelle cui cantine si trova il comando di Paulus.
    Ormai Paulus è deciso per la resa.
    Un telegrafista tedesco il 1° febbraio comunica a Berlino "I russi sono alla porta del nostro bunker. Stiamo distruggendo gli apparecchi" e poi trasmette la sigla "CL" che nel codice internazionale, significa "Questa stazione cessa le trasmissioni".
    Dei 320.000 tedeschi di Stalingrado, 140.000 sono morti per ferite ricevute in combattimento, fame freddo, malattie, 20.000 dispersi, 70.000 feriti ed evacuati prima e dopo la sacca.
    I superstiti 90.000 lasciano in mano ai russi 750 aerei, 1.550 carri armati, 480 autoblinde, 8.000 cannoni e mortai, 60.000 autocarri e 235 depositi di munizioni e partono per i campi di prigionia della Siberia.
    Fra di loro vi sono 2.500 ufficiali, 23 generali ed un feldmaresciallo, torneranno in soli 5.000.
    Alle ore 14,46 del 2 febbraio un aereo tedesco da ricognizione sorvola a grande altezza la città e trasmette questo messaggio "A Stalingrado, nessun segno di combattimento"

    Il simbolo della vittoria sovietica sventola sulle rovine di Stalingrado


    L'edificio parzialmente coperto dalla bandiera era la sede dello Stato Maggiore tedesco

    Paulus si avvia verso la prigionia


    La resa del generale von Daniel


    Migliaia di prigionieri marciano verso la prigionia nelle miniere siberiane dalle quali quasi nessun farà ritorno






    Nikita Krusciov membro del consiglio di guerra del fronte di Stalingrado


    Due mesi dopo la battaglia la popolazione incomincia l'opera di ricostruzione
    luciano

  7. #47
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    Ragazzi che topic che avete tirato su e che mi stavo perdendo....Complimentissimi!!!!
    P.S.:Ho letto un libro scritto da un soldato tedesco durante la prigionia che tratta in maniera romanzata proprio di quella battaglia e di come hanno vissuto i tedeschi l'accerchiamento. A me è piaciuto moltissimo e lo ho letto almeno 3 volte :il titolo è "L'Armata Tradita" e l'autore è Heinrich Gerlach. Scusate se per caso sono andato O.T.ma è veramente un bel libro scritto da un reduce. Spero di aver fatto una cosa gradita.
    [ciao2][ciao2] Franz
    scavare è bello!
    E’ un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto...

  8. #48
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    Bene Cocis, hai completato il discorso, mi ricordavo anch'io dell'ultimo messaggio radio di Stalingrado "I sovietici penetrano nei bunker, li facciamo saltare", "CL".
    Secondo alcune testimonianze sembra che nell'ultimo periodo della battaglia i soldati accerchiati fossero arrivati al cannibalismo, nutrendosi dei cadaveri, per sopravvivere.
    Stalingrado divenne anche famosa per i suoi consigli di guerra volanti, dall'inizio dell'accerchiamento a poco prima della capitolazione furono emanate ed eseguite qualche migliaio di condanne a morte.
    Una cosa però nessuno mai la racconta in merito alla prigionia in siberia, i sovietici facevano notevoli distinzioni di grado tra i prigionieri, gli Ufficiali venivano trattati meglio della truppa e gli Ufficiali superiori venivano trattati ancora meglio degli Ufficiali di basso rango, per non parlare di Paulus che venne "condannato" a vivere in una dacia, servito e riverito, con solo un paio di agenti dell'NKVD di formalità* alla porta, poi dopo la guerra si trasferì in Germania est dove morì poco più che nell'anonimato, non ebbe mai il coraggio di affrontare i suoi ex-soldati o le famiglie di coloro che "rimasero" a Stalingrado.
    Anche al momento della capitolazione non ebbe il coraggio di attraversare la città* a piedi, si fece mettere a disposizione una macchina con scorta armata dai sovietici.

    saluti
    Die Nadel
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  9. #49
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    Veramente un ottimo lavoro.Certo che le documentazioni di Cocis sono sempre un valore aggiunto.Complimenti a tutti.

  10. #50
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    Nessun OT Franz anzi.
    Si Die quello che è successo a Stalingrado è stato terribile anche se le fonti ufficiali fanno fatica ad ammettere che ci fu del cannibalismo tutto quello che poteva essere commestibile compreso topi fu mangiato.
    Per quanto riguarda Paulus e il suo arresto cito: Il tenente Yelcenko che tutti chiamavano "Fedia" arriva alla porta secondaria del bunker dove trova il generale Raske della 71a divisione e il generale Schmid e domanda "Dovè Paulus" Rispondono " Stiamo trattando a nome suo".
    Paulus è disteso sulla branda sempre in uniforme. Non si è rasato ha gli occchi fissi al soffitto "Bene " dice Feida - almeno è finita Paulus lo guarda e risponde con una smorfia "Abbiamo una sola richiesta da avanzare"dice il generale Raske- Che il feldmaresciallo sia portato via su un'automobile e con una scorta, in modo che nessun reparto dell'Armata Rossa possa sparargli "Va bene" risponde Fedia e poco dopo Paulus , accompagnato dal maggior generale Laskin, viene condotto al comando della 64a armata russa, a Beketovka.
    Il generale Sumilov lo sta attendendo con impazienza e curiosità*.
    Quando la porta si apre si vede entrare un uomo alto e magro che alza la mano per salutare, con la forza dell'abitudine come se si trovasse davanti al Fuher.
    Ma quel generale l'abbassa subito e, invece di "Heil Hitler", dice "Buon giorno"
    luciano

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