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Discussione: 7 aprile 1945 : la fine della yamato

  1. #1
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    7 aprile 1945 : la fine della yamato

    L'ultima missione della Yamato fu l'Operazione Ten-Go (l'ultima sortita della marina imperiale Giapponese), organizzata in seguito all'invasione di Okinawa (1 aprile 1945). Sotto il comando del Vice-ammiraglio Yokuyama e con la scorta di un incrociatore leggero ed otto cacciatorpediniere, fu mandata ad attaccare la flotta americana che appoggiava lo sbarco nella parte occidentale dell'isola. Lo scopo era quello di allontanare da Okinawa le portaerei per favorire l'attacco dei kamikaze contro la flotta di invasione (circa 1.500 navi) che appoggiava lo sbarco. Se fosse riuscita a raggiungere Okinawa, la Yamato sarebbe dovuta andare ad arenarsi tra Hagushi e Yontan e combattere sino all'ultimo come batteria costiera, in appoggio ai difensori dell'isola.

    Poiché fin dall'inizio questa era stata intesa come una missione suicida, fu rifornita del carburante sufficiente per il solo viaggio di andata verso Okinawa; comunque gli addetti al deposito di carburante di Tokiuyama, coraggiosamente, ignorarono gli ordini e fornirono molto più carburante alla squadra. La Yamato e la sua scorta lasciarono il porto di Tokuyama il pomeriggio del 6 aprile 1945. La mattina del 7 aprile la squadra fu avvistata all'uscita del Mare Interno del Giappone da due sottomarini USA e da un ricognitore della portaerei Essex.

    Verso mezzogiorno, una forza di quasi 400 aerei americani della Task Force 58, in ondate successive, attaccò le unità* giapponesi. Alle 12:41 la Yamato fu colpita dalle prime due bombe. Fu colpita complessivamente da almeno 13 siluri e 10 bombe prima che, verso le 14:20 esplodesse il deposito munizioni N.1. La nave si inclinò sul fianco sinistro ed affondò, mancavano circa 200 chilometri a Okinawa. Nell'affondamento persero la vita circa 2.375 uomini e ci furono 269 sopravvisuti. Delle navi della sua scorta, quattro furono affondate e cinque gravemente danneggiate e costrette a rientrare in Giappone. Le perdite americane furono 10 aerei e 12 piloti. Il relitto giace a circa 300 metri di profondità* ed è stato esplorato nel 1985 e nel 1999.

    fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Yamato_%28 ... ttaglia%29

  2. #2
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    Interessante.Sai se ci sono in rete delle foto del relitto?

  3. #3
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    Grazie.. molto interessante..
    Gigi "Viper 4"

    "...Non mi sento colpevole.. Ho fatto il mio lavoro senza fare del male a nessuno.. Non ho sparato un solo colpo durante tutta la guerra.. Non rimpiango niente.. Ho fatto il mio dovere di soldato come milioni di altri Tedeschi..." - Rochus Misch dal libro L'ultimo

  4. #4
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    Io penso ancora a che razza di macello sarebbe stato per gli americani se avessero tentato d'invadere il Giappone;
    già* tempo prima che la guerra finisse, nel pacifico almeno, (in Europa mancava meno di un mese alla capitolazione), era stata concepita un operazione suicida per un intera corazzata, forse l'ultima rimasta in piedi della Flotta Imperiale, da mandare ad arenarsi solo per cercare di tenere a bada le forze da sbarco yankee per poi farle distruggere dai piloti Kamikaze, e questo solo per un isola satellite del Giappone.
    Sul suolo patrio poi era stato predisposto tutto un intero piano di difesa che includeva anche l'uso degli uomini bomba da mandare sotto i carri americani, nelle scuole stesse veniva insegnato ai giovani come autotrasformarsi in una mina anticarro vivente;
    un intero popolo era pronto a sacrificarsi per il proprio Imperatore e per il proprio Onore senza battere ciglio, e questo gli americani lo sapevano, perciò ricorsero a quell'orrendo mezzo che si è rivelato la bomba atomica, che non avrà* fatto i morti che avrebbe fatto uno sbarco in massa sul suolo Giapponese ma che però causò molte più sofferenze e aprì uno dei capitoli più neri della storia dell'umanità*, la guerra nucleare.

    Saluti
    Die Nadel
    Komm mein Schatz, denn wir fahren nach Croce D’Aune

    Canale youtube: http://www.youtube.com/user/Feldgragruppe?feature=mhee

    Sito web: http://www.feldgrau.eu/

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  5. #5
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    Interessante segnalazione, sono d'accordo con Die Nadel. [ciao2]

  6. #6
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    A tutti i CADUTI il NOSTRO RIVERENTE RICORDO!
    ONORE!!!!
    Gianfranco
    Gianfranco

  7. #7
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    ...... a quanto scritto vorrei che l`impressione che si può "forse" trarre sul soldato giapponese fosse capita secondo il loro ovviamente punto di vista e a mio parere onorevole cito solo pochissime righe.
    Il culto giapponese della guerra era incomprensibile per il soldato occidentale, poiché solo per il soldato nipponico il combattimento era un atto di adorazione reso alla persona dell`imperatore e la morte sul campo assumeva il valore di un rito.
    Nell`esercito giapponese coesistevano elementi vecchi e nuovi; per un ufficiale nipponico la spada di "samurai" aveva la stessa importanza, in battaglia del fucile mitragliatore.
    E, nell`imminenza del combattimento la fanatica osservanza del codice d`onore " bushido" infiammava tutti gli uomini, spronandoli a prove supreme di tenacia e di resistenza, e a inutili sacrifici – a gesta che probabilmente rimarranno uniche negli annali della guerra.
    Si sicuramente senza le bombe atomiche la guerra sarebbe durata ancora, tra l`altro gli americani stessi non sapevano esattamente quali fosserole reali successive conseguenze della caduta radioattiva.
    luciano

  8. #8
    Utente registrato L'avatar di silent brother
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    Messaggio inserito da Die Nadel
    ...e questo gli americani lo sapevano, perciò ricorsero a quell'orrendo mezzo che si è rivelato la bomba atomica, che non avrà* fatto i morti che avrebbe fatto uno sbarco in massa sul suolo Giapponese ma che però causò molte più sofferenze e aprì uno dei capitoli più neri della storia dell'umanità*, la guerra nucleare.


    Che per nostra fortuna non è mai stata messa in atto come tale!




    Citazione Originariamente Scritto da cocis49

    ...... a quanto scritto vorrei che l`impressione che si può "forse" trarre sul soldato giapponese fosse capita secondo il loro ovviamente punto di vista e a mio parere onorevole cito solo pochissime righe.
    Il culto giapponese della guerra era incomprensibile per il soldato occidentale, poiché solo per il soldato nipponico il combattimento era un atto di adorazione reso alla persona dell`imperatore e la morte sul campo assumeva il valore di un rito.
    Nell`esercito giapponese coesistevano elementi vecchi e nuovi; per un ufficiale nipponico la spada di "samurai" aveva la stessa importanza, in battaglia del fucile mitragliatore.
    E, nell`imminenza del combattimento la fanatica osservanza del codice d`onore " bushido" infiammava tutti gli uomini, spronandoli a prove supreme di tenacia e di resistenza, e a inutili sacrifici – a gesta che probabilmente rimarranno uniche negli annali della guerra.
    Si sicuramente senza le bombe atomiche la guerra sarebbe durata ancora, tra l`altro gli americani stessi non sapevano esattamente quali fosserole reali successive conseguenze della caduta radioattiva.
    Su questo punto di vista sono d'accordo!
    DANIELE
    "Ad unum pro civibus vigilantes"

  9. #9
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    Bene u03205 parliamo della Yamato e aggiungo qualche altra piccola cosa.
    Per cominciare la nave che aveva un dislocamento di 64.170 tonn.
    Immagine:

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    In questo disegno si evincono i vari gradi di corazzatura
    Immagine:

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    Il 4 aprile il viceammiraglio Ito organizzò la forza navale d`attacco speciale.
    Ne facevano parte la Yamato, scortata dall`incrociatore leggero Yahagi e 8 cacciatorpediniere appartenenti alla seconda divisione siluranti, la Yamato e lo Yahagi ricevettero combustibile sufficiente soltanto per compiere il viaggio di andata " Attacco speciale" significava attacco suicida.
    Il 5 aprile l`ammiraglio Toyoda, comandante in capo della flotta combinata. Invio a tutte le unità un messaggio che si concludeva con queste parole; Il destino del nostro impero dipende da quest`unica battaglia. Ordino alla forza navale d`attacco speciale di sferrare contro Okinawa il più tragico ed eroico attacco della guerra. Concentreremo in questa azione le nostre forze navali imperiali e faremo rivivere in tutto il loro splendore le grandi tradizioni della marina da guerra imperiale, facendo sì che si copra di gloria imperitura
    Nel pomeriggio del 6 aprile, poche ore prima della partenza il viceammiraglio Kusaka salì sulla Yamato per annunciare i piani del comando e salutare i comandanti della formazione.
    Alle 15.20 lasciando l`ancoraggio di Tokuyama , la forza speciale si mise in navigazione.

    La cartina
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    204,3 KB
    La manovra fu rilevata da un B-29.
    Entro le 18.30 gli idrovolanti giapponesi individuarono 2 sommergibili alleati in prossimità dell`uscita dello stretto di Bungo e uno al largo della costa orientale di Kyushu.
    Pertanto alle 19.50 la squadra della Yamato si dispose in formazione protettiva ad una velocità di 22 nodi procedendo lungo una rotta tortuosa e con frequenti movimenti a zigzag.
    Alle 11.14 del 7 aprile furono avvistati 8 caccia americani, circa 30 minuti dopo un altro gruppo di 10 aerei venne avvistato mentre compiva ampi cerchi intorno alla formazione.
    Alle 12.10 il cacciatorpediniere Asashimo, rimasto indietro causa avaria ai motori comunicò di essere attaccato da aerei nemici.
    Alle 12.32 formazioni di circa 150 aerei sbucarono dalle nubi e furono avvistati a poco più di 20 Km di distanza dalla squadra.
    Era questo il momento in cui i proietti "San-shiki" della Yamato avrebbero dovuto dimostrare la loro efficacia, ma la presenza di nubi e il radar non molto preciso rendevano difficile l`aggiustamento del tiro.

    Il SAN-SHIKI proietto contraereo costruito per difendere le principali corazzate giapponei
    Immagine:

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    Dapprima furono i caccia e i bombardieri, poi vennero gli aerosiluranti.
    Alle 12.41 la Yamato fu colpita da 2 bombe che giunsero a segno danneggiando gravemente tutte le mitragliere contraeree che si trovavano nei pressi.
    Pochi minuti dopo un siluro aprì un grande squarcio a prua e la Yamato incominciò ad imbarcare acqua.
    Pochi minuti prima delle 13 il vice ammiraglio Ito ordinò alla squadra di puntare su Okinawa .
    Altra formazione di circa 100 aerei in arrivo da tre direzioni (est,sud-est e ovest)
    Fu affondato intanto il cacciatorpediniere Kasumi.
    Una terza incursione di circa 150 aerei tra cui molti aerosiluranti.
    Alle 13.33 una ventina attaccarono la Yamato.
    Il risultato fu costituito da tre colpi in pieno a mezza nave che fecero aumentare lo sbandamento, si tentò di diminuire lo sbandamento allagando le casse di compensazione di dritta ma non fu sufficiente e si dovettero allagare la sala macchine e la sala caldaie e dopo alcuni minuti il timone fu riportato in posizione centrale, ma rimase bloccato.
    Ormai la Yamato non poteva sottrarsi alle ripetute incursioni.
    Alle 14.02 era colpita da altre bombe e qualche minuto un siluro la colpì a dritta e 5 minuti dopo altri 2 la raggiunsero a sinistra.
    Ormai la nave non superava i 7 nodi.
    Verso le 14.17 il decimo siluro, che era anche il nono a raggiungerla sul fianco sinistro, assestò il colpo decisivo.
    Il capitano di vascello Ariga riferì all`ammiraglio Ito che la nave era spacciata, e Ito diede disposizioni affinché il suo stato maggiore trasbordasse su un cacciatorpediniere, egli invece scese a rinchiudersi nella cabina sotto il ponte di comando.
    Il comandante Ariga si fece legare al piedistallo della bussola e ordinò che tutti gli uomini salissero in coperta.
    Nel frattempo l`inclinazione della nave aumentava progressivamente, e alla fine nella santabarbara i proiettili rotolavano e urtandosi provocarono un`esplosione che fece salire al cielo un`immensa colonna di fumo e fiamme.
    La supercorazzata affondò nel giro di pochi secondi, scomparendo alle 14.23.
    Gli aerei americani si allontanarono verso le 14.25 dopo aver assistito alla fine della Yamato ed aver mitragliato i superstiti che galleggiavano sull'acqua.

    La Yamato in navigazione
    Immagine:

    169,8 KB

    La Yamato colpita
    Immagine:

    103,42 KB

    <font color="navy">Fonte solo cartaceo Luciano</font id="navy">
    luciano

  10. #10
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    E beh Luciano,oramai non so più come complimentarmi con te....davvero delle ottime e gradite integrazioni[]

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