Buongiorno a tutti, nel mese di maggio 2015 un amico mi ha casualmente contattato per recuperare l'arma di suo nonno una "vecchia" beretta mod. 1934. La cosa che subito mi parve strana fu quella del cal. 7.65 e non 9 corto. Eppure le foto che mi inviò erano chiare, sul carrello c'era scritto Beretta cal. 7,65 mod. 1934. Nessun numero ribattuto, tutto come da fabbrica. Dopo averla legalmente recuperata, le ricerche mi hanno permesso di stabilire, che si trattava di un prototipo fatto in circa 1000 esemplari nel 1934 per una commessa dell'esercito che poi adotto il calibro 9 corto mantenendo la denominazione mod. 34. Ho anche accertato tramite registri Beretta, che fu data alla Milizia della Strada, cosa che garantiva il racconto del mio amico e che possedeva il foglio matricolare del nonno che si era arruolato nella Milizia Nazionale della Strada il 1 aprile 1935. La scoperta più grossa fu quando attraverso documenti storici scoprii che il nonno del mio amico, oltre che essere un milite della strada era uomo di fiducia ed autista del Duce Benito Mussolini durante la RSI. Considerando che l'arma era la sua in dotazione e che ci sono tutti i documenti che comprovano l'effettivo servizio con il Duce, vorrei sapere da qualche esperto, oltre alla rarità dell'arma, se la storia del soggetto a cui era in dotazione possa aumentarne il valore e quale valore potrebbe avere l'arma che, peraltro, è perfettamente conservata e funzionante. Grazie per le vostre eventuali risposte.