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Discussione: Iwo Jima

  1. #21
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    Bellissimo topic, molto interessante. Complimenti Cocis e continua così []

  2. #22
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    Grazie delle risposte a Cocis ed a Piesse.Ragazzi,probabilmente è stato peggio lì che in Normandia.
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  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da Blaster Twins

    Grazie delle risposte a Cocis ed a Piesse.Ragazzi,probabilmente è stato peggio lì che in Normandia.
    Credo di si, i tedeschi avevano almeno le retrovie ed una speranza di rinforzi.
    Piccola considerazione sulla prima foto di Juno. Su un'isola c'è sempre vento con direzione variabile a secondo dell'ore, vi rendete conto della coltre di fumo.
    Ciao
    Andrea
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  4. #24
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    Bellissimo topic Cocis! Se continui così presto smetterò di comprare libri![:246]
    Un ottimo lavoro!

    Segnalo questo link, spero sia gradito!

    http://www.iwojima.com/
    DANIELE
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  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da Andrea58

    Citazione Originariamente Scritto da Blaster Twins

    Grazie delle risposte a Cocis ed a Piesse.Ragazzi,probabilmente è stato peggio lì che in Normandia.
    Credo di si, i tedeschi avevano almeno le retrovie ed una speranza di rinforzi.
    Piccola considerazione sulla prima foto di Juno. Su un'isola c'è sempre vento con direzione variabile a secondo dell'ore, vi rendete conto della coltre di fumo.
    Ciao
    Andrea
    Non è tanto il fumo quanto la puzza che emana lo zolfo di cui è composta l'isola e di cui è sicuramente composto il Suribachi.
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  6. #26
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    Esatto blaster, lo zolfo ha il classico odore di uova marce!
    Cocis veramente l'impegno che ci stai mattendo e l'argomento sono fenomenali!
    Incito le persone che non hanno visto il film "lettere da Iwo Jima" a guardarlo perchè veramente merita!!!
    Se trovate la versione DVD Pal l'audio è anche completamente in italaino []
    Cocis aspetto con ansia di leggere la parte restante []
    [ciao2]

  7. #27
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    Tra l'altro,il mio Fratellone Arditi lo scorso anno mi mandò una cartolina di Iwo Jima con della sabbia attaccata con un po' di colla.Sabbia nerissima e soprattutto puzzolente!!!
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  8. #28
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    TERZA PARTE
    ".. i 482 mezzi da sbarco, che portavano gli otto battaglioni di Marines destinati alla prima ondata, si allinearono accingendosi a percorrere i circa 4 km. Che li separavano dall'obiettivo.
    Sulle ribalte prodiere di molti mezzi da sbarco, campeggiava la scritta "Troppo tardi per preoccuparsi"
    Ecco sono partiti.







    Alle 09.02 il primo scaglione prese terra.
    Nulla sembrava rivelare l'esistenza dei giapponesi, al di fuori di qualche tiratore isolato, che, di tanto in tanto, dava segni di se.
    La difficoltà* più grossa sembrava essere quella della terra nerastra, senza consistenza nella quale i piedi affondavano rapidamente.





    Poi dopo circa 20 minuti allorché i marines avevano percorso 200-300 metri nell'entroterra, un violentissimo fuoco di sbarramento li inchiodò al suolo prendendo d'infilata tutta la testa di ponte.
    La più sanguinosa operazione nella storia dei marines stava cominciando.
    Alle 9.23 prende terra la seconda ondata, alle 9.44.



    I primi 12 carri scendono ruggendo dai loro mezzi navali mordendo con i cingoli la sabbia nerastra dell'isola.

    Mezzi corazzati americani oltrepassano una postazione giapponese distrutta



    A poca distanza dalla linea d'acqua sorge un muraglione naturale alto 5 metri anch'esso fatto di cenere e lapilli, sul quale i carri non riescono ad arrampicarsi cosa del resto succede anche agli uomini.
    Questa momentanea immobilizzazione costerà* cara ai carri americani, i soldati del giapponesi a cui è affidata tratto della spiaggia di sbarco, riescono a mettere fuori combattimento o a danneggiare gravemente almeno 20 corazzati

    Un accenno ai cacciatori di carri del tenente Nakamura che seppero mettere fuori combattimento un buon numero di carri nemici impiegando spesso una tattica (comunque usata in altre battaglie) che per la sua singolarità* merita di essere ricordata.
    Si può definire una tattica suicida anche se in teoria il soldato che la impiegava avrebbe dovuto salvarsi.
    La fanteria giapponese dunque aveva in dotazione due tipi di granate a mano anticarro denominate tipo 3.
    Queste bombe introdotte nel 43 avevano un peso oscillante sui 1.250 grammi poi ridotto a 850 e funzionavano su principio della carica cava, riuscivano facilmente a perforare fino a 7 cm. d'acciaio ma dovevano colpire il bersaglio con la loro base altrimenti l'effetto era nulla .
    La potenza dell'esplosione era tale che il lanciatore si doveva tenere ad almeno 10 metri dal punto d'impatto.
    L'effetto Monroe prevede che l'effetto primario dell'esplosione sia direzionale e anteriore alla carica stessa.
    Così in teoria se un soldato distanzia di qualche metro l'ordigno da se stesso tenendolo rivolto presentando la parte pericolosa verso l'esterno non dovrebbe riportare danni.
    A qualcuno venne perciò in mente di montare le bombe anticarro su dei bastoni lunghi 3 o 4 metri .
    Il cacciatore di carri rimaneva nascosto in attesa che si avvicinasse un carro per poi con un balzo portarsi al suo lato e innescata la bomba, spingerla con forza contro le piastre d'acciaio.
    Esplodendo l'ordigno avrebbe messo fuori uso il carro ed essendo l'onda di calore direzionale permettere al soldato di salvarsi senza troppi danni.
    Ma in genere, o per effetti collaterali dell'esplosione o per difetti dell'ordigno, per la tattica dichiaratamente suicida o infine per l'esplosione di quest'ultimo, i cacciatori di carri nella loro corta carriera riuscivano a fare una sola vittima.


    Le artiglierie hanno aperto qualche varco casuale, ma su questo i mortai giapponesi scaraventarono un fuoco concentrato ed ottimamente diretto dagli osservatori collocati sul Suribachi .
    Le perdite cominciano a divenire molto forti, mentre sulle spiagge l'incessante affluire di rinforzi e di materiali genera l'identico caos inestricabile che gli americani hanno conosciuto ad Omaha Beach.



    A sera del giorno D sono stati messi a terra 30.000 marines, ma ne sono già* morti 519, altri 2.000 sono rimasti feriti in modo grave, il che rappresenta l'8 per cento delle perdite.

    Fine terza parte
    fonte cartaceo cosis49
    luciano

  9. #29
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    Cocis, stai andando davvero forte!
    Ormai che sei partito così alla grande, anche per te è...."troppo tardi per preoccuparsi"[:246]
    Scherzi a parte sono davvero curioso di vedere il resto di questo interessantissimo documento!

    Non conoscevo la tattica di attacco ai carri americani con le granate legate ai bastoni.
    DANIELE
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  10. #30
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    Immagini sensazionali condite da un super racconto.Grande,Cocis!!!
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