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Discussione: Comandante Salvatore Todaro

  1. #11
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    Ho letto con emozione la Storia di questo Uomo.......e complimenti a Te COCIS49, per la non comune sensibilità*. Ciao. carcano

  2. #12
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    ad integrare questo splendido topic..
    Il S. Todaro, con il suo "Cappellini" si distinsero anche in seguito per l'aver ricondotto in "acque sicure" gli equipaggi della nave affondata..la seconda volta, pressappoco con le stesse modalità* della prima rischiò l'affondamento per le cariche di profondità* lanciategli contro da un aereo Inglese
    mentre il Sommergibile si immergeva a fatica (valvola di allagamento difettosa)dopo lo scontro navale appena finito e dopo aver salvato i naufraghi..(SI ERA APPUNTO APPENA ALLONTANATO DAL LUOGO DEL RIMORCHIO DEI NAUFRAGHI)..rientrò in Betasom dopo lungo travaglio (4700 miglia nautiche), eludendo la caccia avversaria con il sommergibile a cui servirono 2 mesi di riparazione per i danni subiti nel precedente scontro e dopo aver perso 2 uomini spazzati via dalle cannonate cui fu sottoposto il Cappellini durante quest'ultima missione, se non ricordo male..

    se riesco nell'immediato futuro vi posto i resoconti delle due ultime missioni in oggetto redatte dallo stesso Todaro per farvi meglio comprendere l'umiltà* già* accennata dall'Amico Luciano/Cocis, in cui il comandante Todaro parla di questi salvataggi quasi tralasciandoli nella relazione..senza enfatizzarli..

    è da considerare inoltre lo specifico momento vissuto da "Betasom" sotto L'Ammiraglio Parona..
    quest'ultimo al rientro del Cappellini e del Glauco inoltrò una nota di demerito per i comandanti dette Unità* alla centrale operativa di Maricosom..denotando la scarsità* di risultati (Glauco) e chiamiamola "leggerezza" operativa del comandante il "Cappellini" in quanto con il suo comportamento (anche se onorevole e coraggioso) aveva messo a repentaglio la sicurezza del sommergibile e del suo equipaggio..

    dopo detti fatti partì una circolare operativa da Ammiraglio Parona che vietava l'avvicinamento e il salvataggio in mare dei naufraghi delle eventuali Unità* affondate..
    cosa che era già* attuata nella Marina tedesca..anche gli Inglesi non erano da meno, come abbiamo già* visto nelle vicende "Bismarck" e "Scharnhorst"..ma è anche vero che in mare, fortunatamente, non tutti i comandanti le Unità* si attennero a queste disposizioni..previa assicurazione sul momento della assenza di pericolo della unità* intenta al salvataggio.

    nonostante ciò , ritornando al Cappellini, il suo comandante Todaro ricevette attestati e decorazioni, anche dopo la nota di demerito, anzi, lo stesso Parona, mal visto a Bordeaux per i suoi atteggiamenti inflessibili e duri, nonostante le sue innegabili doti di organizzatore e coordinatore delle operazioni in Atlantico al fianco di Doenitz, di cui era profondamente estimatore ed emulatore, venne in seguito rimosso e messo a comandare una unità* della flotta di superficie.. dopo il suo trasferimento la base navale di Betasom vide un incremento evidente dei successi e del comune vivere.

    Todaro, successivamente entrò a far parte della Xflottiglia Mas, con questa combattendo sul fronte Africano nel mediterraneo, come già* detto, perse la vita per un mitragliamento aereo.
    il suo palma res di onoreficenze e medaglie è evidente.

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

  3. #13
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    aggiungo..

    relativamente al discorso del "vietare il recupero dei Naufraghi" la circolare di cui sopra era integrata anche da una nota in cui si portava a conoscenza che era pratica recente e da confermare che i convogli nemici, che imbarcavano "barchini motosiluranti", appena subito l'attacco e sul punto di affondare si adoperavano per inseguire dappresso le unità* sottomarine appena emerse per finire la preda o per portare soccorso ai naufraghi, appunto.

    ritornando a Parona invece, ex comandante dell'incrociatore Trieste, sebbene come già* detto non ben accetto nella base di Betasom, ebbe come merito quello di spronare ed equiparare a livello di intenti le nostre Unità* a quelle tedesche, grazie a lui si tennero quei famosi primi corsi sulle tattiche di guerra, di cui noi, la Nazione che all'inizio del conflitto nel Mediterraneo essendo la flotta con più alta percentuale di battelli e equipaggi, non avevamo mai preso in considerazione..

    le nostre tattiche si rifacevano ad altri tempi..(che novità*)...la guerra di "aspetto" , "l'agguato", punti prestabiliti e unità* isolate..
    dopo arrivarono i tedeschi..Gli U-boote, i "Branchi di lupi" la "guerra di corsa", "L'iniziativa offensiva sulle rotte del nemico e sui loro convogli"

    il grande ascendente che avevano i tedeschi sui vertici di Betasom in quel periodo è rappresentato anche dallo sfoggio dello "Spadino d'accademia" indossato non solo nelle grandi occasioni ma quotidianamente sulle divise per emulare la moda tedesca (Doenitz docet)..
    tale cosa contrasta molto, di contro, con le condizioni del "Campeggio", ovvero come soprannominarono il luogo di residenza e alloggio dei comandanti e ufficiali sommergibili a Betasom..in cui le modestissime strutture e l'accoglienza lasciavano a desiderare, sopratutto per gli equipaggi di ritorno e alle prese con quella tipologia di missione (ATLANTICA) per la quale la quale erano stati chiamati..

    ci furono dimostranze e malintesi, l'ambiente ne soffrì, partì un'ispezione comandata dall'Ammiraglio Falangola che approfittando di una sua visita in Francia ai tedeschi si fermò a Betasom, al "campeggio"..e indagò sulla sempre più apparente distanza che si andava delineando tra le struttura operativa e i suoi capi..

    dapprima si sostituirono alcuni dei responsabili la logistica, in seguito lo stesso Parona venne rimosso e spostato..quello che seguì, come già* accennato fu il momento più proficuo per le Unità* impegnate in Atlantico, con un sensibile aumento dei successi e della vivibilità* in quel contesto..

    spero di non avervi annoiato..mi sono dilungato un pò..

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

  4. #14
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    Grazie carcano []

    Ottima integrazione Giuseppe come al solito sei molto documentato con altri particolari su questo Uomo.
    Quando potrai non c'è fretta posta "le due ultime missioni in oggetto redatte dallo stesso Todaro" mi/ci faranno piacere leggere.
    Interessante anche la disamina dell'ammiraglio Parona e il "vietare il recupero dei Naufraghi".
    Grazie
    [ciao2]
    luciano

  5. #15
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    intanto chiedo venia ai colleghi per non aver ancora postato i documenti del Comandante Todaro di cui avevo accennato sopra..portate pazienza (è un periodo un pò tosto)ma è sicuro che lo farò..

    di contro, sempre in accordo con l'amico Luciano/Cocis, vorrei ultimare le informazioni, a mio avviso interessanti, sulla parte finale della vita (nautica) del Sommergibile Cappellini..e di una vicenda, all'oscuro dei più con la quale questo ebbe a che fare..e che riguarda anche molto i prigionieri italiani..il fatto è complesso e articolato, cercherò di essere riassuntivo..

    era la notte del 12 settembre, l'U-boote 156 comandato dal capitano Hartenstein in agguato sulla rotta che dall'Africa porta in Inghilterra, poco distante dall'isola di Ascensione, avvista e affonda il "Laconia"
    transatlantico Inglese da 20.000 tonnelate circa di stazza..(diciamo "stazza" in quanto il "dislocamento" è indicato solo per le navi militari..)..su detta nave oltre a 900 persone divise in equipaggio e ufficiali (450), 270 soldati inglesi, 100 guardie Polacche e 80 civili tra cui donne e bambini..viaggiavano 1800 prigionieri di guerra Italiani delle divisioni "Ariete" "Trento" "Pavia" "Sabratha" catturati durante la prima fase dei combattimenti di Alamein, quindi non in quelli dell'ultima fase (ottobre)..

    la nave fu attaccata e affondata in circa un'ora perchè batteva bandiera nemica procedeva a luci spente, zigzagando e con armamento in coperta..nulla faceva presagire ci fossero prigionieri nelle stive..

    il comandante l'U-boote subito accortosi della massa di uomini in mezzo al mare tra i quali "purtroppo" prigionieri Italiani" inviò richiesta di istruzioni..gli fu risposto di prendersi cura dei naufraghi..mentre si allertavano altre unità* per il salvataggio..
    qui insieme ad altri 2 U-Boote interviene il "Cappellini" al comando questa volta del Ten. di Vascello M. Revedin

    vennero salvati quanti più naufraghi fu possibile...ma sullo sfondo di una tragica e ignobile vicenda che vide le guardie Polacche e i soldati Inglesi , prima dell'affondamento della nave chiudere nelle stive i Prigionieri Italiani (con la scusa che le lance di salvataggio non erano a sufficienza) e costringerli ad una fine terribile..
    molti furono quelli che morirono all'interno delle stive, alcuni sfondatele si gettarono in mare e sulle altre scialuppe ma a molti furono amputate le mani o freddati a fucilate..insomma fu una Tragedia che facciamo fatica a considerare....
    i dati parlano chiaro..

    morti 1350 italiani su 1800
    morti 11 inglesi su 811
    morti 31 polacchi su 103

    c'è molto da dire..

    dopo che i sommergibili lanciarono il segnale di soccorso generale in mare
    (applicabile a tutte le Navi,Imbarcazioni etc etc) nella zona del disastro
    avvertendo che nessuna azione di guerra sarebbe stata intrapresa senza motivo..ed essendo passate ormai tante ore dall'affondamento(pensiamo che il Cappellini giunse sul posto due giorni dopo) si verificò un nuovo e terribile fatto..

    un liberator statunitense avvistò la massa dei naufraghi,

    il comandante del Somm. tedesco gli fece inviare un messaggio (inascoltato) da parte di un ufficiale Inglese recuperato, affichè chiarisse la natura di quello che si era verificato, inoltre fece stendere in coperta la grande bandiera della croce rossa messa appositamente per evitare ciò che invece successe..il Liberator bombardò con lancio di 5 cariche da distanza inferiore ai 60 metri....inutile dire che il Sommergibile colpito e danneggiato abbandonò naufraghi (Doenitz in seguito per questa vicenda fu processato a Norimberga)..pensate.. siluramento, massacro, squali(che banchettavano ad ondate con le centinaia di uomini in mare) bombardamento aereo..insomma c'è da non crederci..

    tornando al Cappellini prese a rimorchio zattere e lancie..

    ..Continua






    qui
    Ciao
    digjo

  6. #16
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    è da sottolineare come la vicenda del "Laconia" (attacco ad un sommergibile impiegato per il recupero dei naufraghi)
    segnò un punto di non ritorno..Doenitz diramò l'ordine di non raccolta naufraghi..e questo gli venne imputato a Norimberga..logicamente nonostante l'insabbiamento voluto dagli stati maggiori Vincitori
    le prove a suo carico furono talmente evidenti che ne uscì "pulito" (almeno da questa), anche se con 15 anni di reclusione..
    L'America ammise l'affondamento e le modalità* parecchi anni dopo la fine delle ostilità*..
    in L'Italia non si ha notizia di una qualche azione presa in merito a questo avvenimento..

    (anche se talvolta posso essere frainteso, per onestà* storica tendo a mettere in evidenza i "Tragici Deliri" dell'una e dell'altra parte..quindi se possibile evitiamo commenti politici..poichè in guerra le mani sporche le hanno tutti..nessuno escluso..)

    Il "Cappellini", dicevo, riuscì ben 7 giorni dopo ad incrociare la nave "Dumont D'Urville" sulla quale trasferì parte dei recuperati in mare tranne una piccola percentuale di salvati italiani ed un ufficiale inglese che rientrarono con il sommergibile stesso a "Betasom"
    di un centinaio di naufraghi alla deriva su canotti che mancavano all'appello si seppe poi che si salvarono soltanto in 6 andando a spiaggiare sulle coste Africane diverse settimane dopo..

    (qui mi torna in mente un libro letto di una vicenda accaduta ad una baleniera di Terranova abbattuta a "testate" da un capodoglio al largo del Cile qualche secolo prima, e di come attraverso finanche il cannibalismo l'uomo sopravvisse all'uomo!)

    terminando la storia del Grande "Cappellini"...
    intorno al "43" trasformato come sommergibile da trasporto, salpò da Bordeaux con rotta Giappone..si trovava a Saipang dove l'8 settembre lo raggiunse la notizia dei noti fatti..

    nonostante la volontà* di continuare la guerra a fianco dell'alleato Giapponese e Germanico espressa dal comandante(Auconi)
    il sottomarino fu sequestrato ed internato con tutto l'equipaggio a Singapore..
    riconsegnato dai Giapponesi ai Tedeschi il "Cappellini" denominato
    U-IT-24 continuò con equipaggio misto a comando Tedesco le sue missioni..fino alla sua cessione al Giappone, dopo la resa Tedesca, con la sigla di I-503..la fine della guerra lo vide insieme al "Torelli" (altro Grande) alla fonda a Kobe dove fu AUTOAFFONDATO a largo da unità* Statunitensi..

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

  7. #17
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    Ciao Digjo interessante quanto ci hai raccontato, anche se un pò fuori rotta da Salvatore Bruno []
    Attendiamo I "resoconti delle due ultime missioni in oggetto redatte dallo stesso Todaro", ovviamente quando potrai []
    [ciao2]
    luciano

  8. #18
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    ....ma vedi questi!!!!!, ma dove stavate conservati, bene bene bene un bella performance, complimenti Sal
    QUANTO MAIOR ERIS, TANTO MODERATOR ESTO

  9. #19
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    ...rietrando in "Topic area"..
    ecco il rapporto del Comandante "Todaro"..sui fatti del piroscafo "Kabalo"

    15 ottobre
    alle ore 23.15 si avvista una sagoma non chiaramente identificabile data l'oscurità*.
    dirigo l'attacco a forte andatura.
    si tratta di un piroscafo che presenta i settori poppieri (beta 150°).
    alla distanza apprezzata di 2000 metri il piroscafo si accorge di essere inseguito e mette la poppa sul Smg. accellerando contemporaneamente l'andatura.
    alla distanza approssimativa di 1500 metri apre il fuoco con cannone di poppa.
    il tiro è molto lungo.
    il mare forza 4/5.
    serro ulteriormente le distanze mantenendo la prora sul piroscafo per per presentare il minimo bersaglio, poi a circa 1000 metri accosto in fuori e ordino l'apertura del fuoco.
    alla terza salva la nave è colpita a poppa.
    un incendio si sviluppa nella stiva poppiera contenente presumibilmente materiale infiammabile,nella prossimità* del cannone che interrompe il fuoco.
    frattanto numerose granate colpiscono la nave in plancia e al galleggiamento producendo l'arresto e lo sbandamento sul fianco sinistro.
    mi porto a circa 500 metri su beta 90° e lancio un siluro contro la nave ferma per assicurare un rapido affondamento e per evitare che da bordo si riprenda il tiro.
    l'arma (siluro) passa sotto l'unità* senza esplodere.
    lancio successivamente un altro siluro da 533 con lo stesso esito e poi uno da 450.
    le scie si distinguono chiaramente ma non si ferifica nessuna esplosione.
    ritengo che ciò sia dovuto a forti irregolarità* della traiettoria verticale a causa del mare agitato.
    per evitare inutile consumo di armi affondo la nave a cannonate.
    (piccola parentesi dedicata ai dati del kabalo da parte del "Todaro")
    l'affondamento è avvenuto alle ore 04.00 del 16 ottobre nel punto a miglia 720 per 268° da faro di punta Pardo (isola di Madera)
    in base all conoscenza della zona giudico che non vi siano pericoli per il smg. e decido di prendere a rimorchio la lancia di naufraghi (fra cui il comandante) in attesa di incontrare un piroscafo neutrale.
    in seguito allo sfondamento dell'imbarcazionea causa del mare, prendo le 26 persone a bordo chiudendole nella falsa torre le sbarco all'alba del 19 ottobre in un insenatura dell'isola di S. Maria delle Azzorre.
    indi dirigo nuovamente in zona..

    come già* detto da Luciano..la vicenda fu molto più sofferta..seguì la famosa lettera inviata al ministero..

    come è stato già* detto "Todaro" rimase in Atlantico fino al 1941,
    poi tornato nel mediterraneo fu assegnato alla X flottiglia MAS, fu in Mar Nero al comando di mezzi d'assalto, tornato in Italia peartecipò alla campagnia di Tunisia dove morì sulla nave appoggio assaltatori "CEFALO".
    3 medaglie d'Argento 1 bronzo al V. M.
    inseguito
    1 d'oro Valor Militare alla memoria.

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

  10. #20
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    questo l'altro documento ..

    scenario:
    la possibilità* di operare con forze nell'area meridionale Atlantica
    videro concordi Parona e Doenitz nel prevedere missioni in detta area.
    il "Cappellini" fu mandato a presidiare lo spazio antistante tra le Canarie e la costa Africana.
    in sintesi prima del riassunto che seguirà*,
    il Cappellini lascia "Betason" il 22 dicembre 1940
    il 05/01/1941 avvista e attacca il Piroscafo Britannico "Shakespeare" 5029 ton.
    con uno scontro diretto a cannonate lo affonda e recupera i naufraghi
    e dopo svariate vicende li lascia al sicuro in un insenatura a Capo Verde..
    sempre in quella zona il 14/01/1941
    avvista il Piroscafo Armato Britannico "Eumaes" 7472 ton.
    e ingaggia battaglia..ecco il Suo resoconto di fine missione:

    il sommergibile si muove alla massima andatura ma la nave(eumaeus)
    mantiene agevolmente la distanza di tiro intorno ai 1500 metri

    numerose le granate che esplodono intorno al sommergibile lanciando le schegge in coperta e ferendo gli armamenti dei pezzi.
    il Piroscafo sebbene presenti un bersaglio notevolmente ristretto viene ripetutamente colpito sia in plancia che nelle vicinanza dei cannoni i cui armamenti sono tenuti sotto il micidiale tiro delle mitragliatrici del sommergibile.

    alle ore 09.30
    debbo sospendere il tiro per avaria alle norie Calzoni di rifornimento dai depositi munizioni.
    i colpi in attesa delle riparazioni vengono fatti salire attraverso il portello di torretta.

    alle ore 09.40
    il pezzo da 100 non ritorna più in batteria per perdita quasi totale della glicerina contenuta nel cilindro freno.

    continuo il fuoco con cannone di prora

    il piroscafo viene colpito presumibilmente in un punto vitale al centro perchè si nota una diminuzione di velocità* e un'abbondante perdita di vapore.

    in tali condizioni tuttavia continua a sparare con due cannoni poppieri e talvolta con un terzo pezzo, probabilmente antiaereo, situato presso la plancia.

    alle ore 09.50 e 09.55
    rispettivamente due granate colpiscono la torretta del sommergibile ferendo l'armamento delle mitragliere e asportando la gamba sinistra del tenente Danilo Stiepovich che aveva da poco sostituito un marinaio ferito.
    detto ufficiale sentendo prossima la fine chiede solo di poter assistere all'affondamento della nave nemica.

    ore 10.05
    serrata ulteriormente la distanza riesco a immobilizzare il Piroscafo.
    il cannone è caldissimo e si deve rallentare il ritmo di fuoco.

    ore 10.09
    alla distanza di circa 700 metri lancio contro l'incrociatore ausiliario un siluro che esplode all'altezza dell'albero prodiero accellerando l'affondamento già* iniziato
    in tale istante si osserva un brulichio di uomini uscire dall'interno della nave per cercare scampo in mare.

    giudico il loro numero in circa 3000
    e comprendo trattasi di un trasporto truppe.

    ore 10.15
    nel punto a miglia 118 per 285° da Capo Sierra Leone
    la nave nemica cola a picco.
    si tratta dell'incrociatore ausiliario "Eumaeus" si 7472 BRT.
    a turbina - due ponti - lunghezza 460 piedi.

    il combattimento è durato oltre due ore.

    i naufraghi sono in mare,
    le imbarcazioni di salvataggio sono state sventrate dal tiro.

    le acque pullulano di pescecani.

    mi allontano alla massima andatura per far perdere le traccee attendere poi nelle vicinanze in quanto i segnali di soccorso dell'incrociatore sono stati raccolti dalla base navale di Freetown da circa due ore.

    Fine.

    (nel frattempo sopraggiungeva un idrovolante britannico che attaccò il sommergibile causando ulteriori danni avaria motori e vie d'acqua e mancanza di energia elettrica)
    nonostante ciò come accennato nei primi interventi fece rientro in "Betasom" dopo alterne vicende..

    ciao
    digjo
    Ciao
    digjo

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