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Discussione: Maria Abriani - La presa di Ala

  1. #1
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    Maria Abriani - La presa di Ala

    Siamo durante il primo combattimento della prima guerra mondiale..
    Il mattino del 27 Maggio 1915, il Gen. Cantore parte in automobile con il capitano Gatti, l'aiutante di campo (il capitano Frattola), l'autista seguiti da tre volontari ciclisti..
    Dietro avanzano due colonne, una sulla destra dell'Adige, una sulla sinistra, con una forza complessiva di tre battaglioni e una batteria.
    Presto l'automobile e i ciclisti distaccano le colonne che procedono lentamente, entrano in Borghetto, proseguono per Avio arrivando fino a Vo.
    Qui si fermano in un'osteria a fare colazione per poi proseguire per Ala senza aspettare le truppe.
    Giungono nella piazza e chiedono informazioni a riguardo degli austriaci..
    Gli viene risposto che hanno già* sgombrato dalla sera precedente..
    Cantore allora si avvia in direzione della stazione ferroviaria dalla quale si poteva controllare la strada di destra Adige dove doveva avanzare la seconda colonna che si trovava un chilometro indietro..
    Gli austriaci aprirono il fuoco sulle colonne dalla Villa Brasile, un edificio sulla destra del torrente Ala, confluente nell'Adige.
    Occorreva uscire subito da quella strettoia e salire sulle alture circostanti per aprire il fuoco.. il problema era che nessuno sapeva come e soprattutto dove..
    A questo punto si fà* avanti Maria Abriani, una ragazza di 26 anni, rimasta orfana in tenera età* ed allevata da parenti che l'hanno educata a sentimenti di Italianità*.
    Si presenta al Capitano Frattola che gli chiede se da casa sua era possibile vedere gli austriaci che sparavano dalla Villa..
    La Abriani risponde affermativamente e propone di far appostare i soldati all'interno dell'edificio.
    Il capitano rifiuta per non fare di quella casa un bersaglio ed è qui che ella si offre di guidare i nostri soldati su un'altura da cui si controlla la villa.

    Il capitano Gatti la descrive così:
    "..semplice, fresca, ardita, sorridente, tranquilla come se compisse un dovere saputo e accettato da sempre (e poteva costarle la vita, se Ala fosse tornata Austriaca) fu per noi tutti la messaggera della fortuna. Camminò con il suo passo animoso e leggero innanzi alla compagnia, finchè questa, sboccata all'aperto, non fu accolta da una salva di pallottole che uccise tre o quattro soldati. ma l'Abriani rimase fra gli italiani dritta e senza paura. Il capitano Frattola le suggerì: si ripari almeno dietro quest'albero. Non volle e soltanto dopo qualche tempo ritornò , sempre tranquilla e sorridente a casa".
    (si calcola che sia stata + o meno 5 ore nel mezzo della battaglia)

    Maria Abriani fu la prima donna italiana ad essere decorata al valor militare..
    Fu insignita della medaglia d'argento con la seguente motivazione:
    Durante un combattimento, guidò spontaneamente e con virile ardimento, un comandante d'avanguardia in località* adatta per combattere il nemico abilmente appostato, rimanendo impavida esposta al fuoco avversario.
    In seguito prestò servizio come infermiera volontaria presso l'ospedale da campo n° 70 di Ala dove conobbe il tenente Trimeloni, ufficiale ferito, decorato con 2 medaglie d'argento, che sposerà* a guerra finita e dal quale avrà* 2 figli.. Morì nel 1966.



    Maria Abriani:

    92,06 KB

    testo tratto da:
    Antonio Cantore - Oreste Bruno Ongaro
    Danilo

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di Alpino X
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    Bel racconto DanShuTzen, una piccola parte della Grande Guerra ma di intense emozioni. Grazie per averci messo a conoscenza.[^]
    <<< Nec videar dum sim >>>

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Concordo con Alpino.
    Ciao
    Andrea
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  4. #4
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    Una bella storia.
    Grazie Danilo per avercela fatta conoscere.
    [ciao2]
    luciano

  5. #5
    Utente registrato L'avatar di silent brother
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    Un bellissimo racconto DanShuTzen!
    DANIELE
    "Ad unum pro civibus vigilantes"

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