L'UOMO CHE NON E' MAI ESISTITO

Un uomo rimasto sino ad oggi nel più completo anonimato, contribuì paradossalmente da morto al successo dell`operazione " Mincemeat" ( operazione Carnetrita) una delle più bizzarre imprese segrete della 2ª WW.
Architettata mirabilmente da Ewen E.S. Montagu , uno zelante ma sconosciuto ufficiale della sezione di sicurezza del Marine Intellegence Service.

Montagu ritratto in un quadro



Il progetto mirava a convincere i tedeschi con una serie di documenti redatti a bella posta che gli alleati stavano preparando segretamente uno sbarco in Sardegna e in Grecia e che tendevano con il loro piano di copertura, a lasciar credere che il loro vero obiettivo fosse la Sicilia.
In questo modo speravano che Berlino distogliesse la sua attenzione proprio dalla Sicilia, dove gli anglo-americani avevano intenzione di sferrare l`attacco (Operazione Husky).
Il tutto doveva apparire come il frutto di un capriccioso gioco del destino.
Montagu sapeva per esperienza diretta con quanta cautela e puntigliosità i servizi segreti vagliassero anche il più piccolo insignificante particolare.
La spiaggia iberica di Huelva fu scelta come teatro di una macabra messa in scena.
Un cadavere vestito di tutto punto con gli abiti di un ufficiale di sua Maestà sarebbe stato abbandonato in mare in attesa che i pescatori del luogo lo rinvenissero e lo consegnassero alle autorità militari.
Tutto sarebbe stato predisposto in maniera che l`uomo apparisse vittima di una sciagura aerea.
Considerati gli ottimi rapporti della Spagna di Franco con il Terzo Reich era presumibile che una copia dei falsi documenti inseriti nella cartella del corriere miseramente annegato finissero in mano tedesca.
Montagu dovette risolvere alcuni problemi tecnici, bisognava innanzitutto trovare un cadavere che rivelasse all`atto dell`autopsia sintomi di un decesso per annegamento.
Interpellò sir Bernard Spilsbury illustre medico londinese e venne così a sapere che nei polmoni di un uomo morto per polmonite rimane traccia di un liquido corporeo simile all`acqua.
Il rischi che un medico si potesse accorgere c`era ma il rischio valeva correrlo.
Alla fine di novembre 1942 fu segnalato il decesso per polmonite di un uomo di circa 30 anni.
Era l`occasione tanto attesa.
Fu costruita minuziosamente la sua vita presente e passata.
Secondo la sua carta d`identità la Naval Identity Card n. 148228 del 2 /2/1943 il maggiore William Martin, nato a Cardiff nel 1907, aggregato al quartiere generale delle Combined Operation.
Altre testimonianze facilmente controllabili dal servizio segreto tedesco furono predisposte.
Una giovane e bella dattilografa del Ministero della Guerra di nome Pamela accettò il ruolo di fidanzata e scrisse a Martin significative lettere d`amore.
L`anello di fidanzamento acquistato dal gioielliere S.J. Philips in Bond Streeet, fu pagato con un assegno in parte scoperto e provocò una immediata segnalazione della banca a Martin stesso.
Poi fu il momento dei documenti top-secret .
La lettera più importante fu scritta da sir Archibald Nye, sostituto capo dello stato maggiore imperiale su carta intestata "War Office Whitehall, London S.W.I." in data 23/4/43, diretta al generale sir Harold R.L.G. Alexander più un`altra lettera diretta all`ammiraglio sir Andrei B. Cunningham capo della flotta del Mediterraneo.
Il 17 aprile il cadavere fu prelevato e vestito e nella divisa gli furono messi anche effetti personali.
Fu messo in un contenitore cilindrico con del ghiaccio secco e fu consegnato al comandante del sommergibile Seraph come una boa contenente apparecchi per il rilevamento meteorologico.
Il 30 avvistato il porto di Huelva il Seraph a circa un miglio e mezzo dalla costa si fermò e il capitano con l`aiuto di due soli ufficiali (tutto il resto dell`equipaggio era all`oscuro ) estrasse il corpo gonfiò la giacca di sicurezza e fece scivolare il corpo in acqua.
Dopo poche ore dopo fu recuperato da un pescatore che avvisò subito le autorità .
Lo prese in consegna il comando della marina militare
Il referto fu "asfissia per annegamento"
Il 3 maggio arrivò a Londra un messaggio dall`addetto navale dell`ambasciata britannica nel quale diceva che Martin era stato sepolto il 2 maggio nel cimitero di Huelva.
Lo stesso addetto dopo qualche altro giorno ricevette tutto quello che apparteneva a Martin compresi i documenti, che gli inglesi speravano fossero stati letti, infatti dopo un attento esame, nonostante tutti i sigilli apparissero intatti, da alcuni dettagli gli esperti del Secret Service si resero conto che le buste erano state aperte.
Il piano era riuscito.
Sulla tomba dell`uomo che non è mai esistito l`ambasciata inglese a Madrid depose un serto di fiori sotto la lapide ove è inciso il seguente epitaffio """ William Martin, nato il 25/3/1097 morto il 24/4/1943. Figlio adorato di John Glydwyr Martin e della defunta Atonia Martin di Cardiff, Galles. Dulce et decorum est pro patria mori. Requiescat in pace