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Oggi parliamo dell'evento che passò alla storia come "l'attentato del 20 luglio", ovvero il tentativo ad opera di alcuni alti Ufficiali della Heer di assassinare il Führer;
L'attentato del 20 luglio 1944 fu messo in atto con lo scopo di assassinare Adolf Hitler e porre le basi per l'attuazione del cosiddetto Piano Walküre. l'Azione era inquadrata nel progetto pianificato da esponenti militari e civili, aristocratici ed industriali della Germana, per colpire e rovesciare il III°Reich.
Dopo l'ascesa al potere del Nazionalsocialismo, ideologia che difendeva le prerogative del potenziamento dell'esercito Tedesco, i vertici militari appoggiarono entusiasticamente questo nuovo governo. L'appoggio incondizionato alle politiche del III°Reich si incrinò quando le aggressive mosse territoriali fecero temere ai militari che la Germania avrebbe dovuto fronteggiare nell'immediato un nuovo conflitto senza che le forze armate fossero completamente pronte a sostenerlo.
La rioccupazione della Renania, l'annessione dell'Austria e la occupazione dei Sudeti, operazioni ottenute senza spargimento di sangue, furono sufficienti ad alcuni Tedeschi come motivazione per andare contro all'ideologia inizialmente appoggiata, a partire dal 1938, furono attivi diversi gruppi di oppositori appartenenti alla Wehrmacht, all'Abwehr e a circoli diplomatici che pianificavano un rovesciamento del Nazionalsocialismo.
Il gruppo di cospiratori includeva il Generale Hans Oster, vicecomandante dell'Abwehr e che coinvolse successivamente anche il suo capo, l'Ammiraglio Wilhelm Canaris, l'ex-capo di Stato Maggiore dell'Esercito Ludwig Beck ed il Feldmaresciallo Erwin von Witzleben. Al gruppo dei militari si aggiungevano alcuni diplomatici delusi del Nazionalsocialismo: Carl Friedrich Goerdeler, burgmeister di Lipsia, Ulrich von Hassell, ambasciatore Tedesco in Italia e Johannes Popitz, ministro delle Finanze del Land Prussiano.
L'eterogeneo gruppo, spesso in disaccordo sulle modalità* e gli scopi da raggiungere, cercò, tra il 1938 ed il 1939, di organizzare un colpo di stato per scongiurare il pericolo di un nuovo conflitto mondiale che però fallì a causa dell'indecisione dei vertici militari rappresentati da Franz Halder e Walther von Brauchitsch, rispettivamente capo di Stato Maggiore e comandante in capo della Wehrmacht.
In quel periodo il Führer stava conducendo il suo paese verso un espanzione pacifica ed era molto ben visto dal popolo Tedesco; è ovvio che in tale condizioni il rovesciamento del Führer da parte dei militari sarebbe stato interpretato come un atto di tradimento e non di patriottismo verso la Germania.
Dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale le rapide e vittoriose campagne di Polonia e di Francia smentirono le pessimistiche valutazioni dei Generali tanto da indurre i congiurati a sospendere ogni nuovo tentativo.
L'avvio, nel giugno 1941, dell'Operazione Barbarossa scatenò nuove paure nei congiurati, stimolandoli all'azione: ad Ovest l'inghilterra restava in piedi seppur con difficoltà* e l'america seppur teoricamente neutrale dimostrava un appoggio incondizionato alla causa inglese. Una campagna ad Est contro l'unione sovietica, considerato dai vertici militari Tedeschi poco efficiente ma dotata di riserve umane e materiali inesauribili, rese concreto il grande timore dei generali: una guerra su due fronti.
In questo periodo emerse tra i congiurati la figura del Colonnello Henning von Tresckow, che servì, ricoprendo diverse posizioni, sul fronte orientale. Durante il suo servizio in unione sovietica - una guerra condotta da ambo le parti estrema crudeltà* - ebbe modo di convincersi che l'unica soluzione era destituire il Führer.
Von Tresckow agì cercando di coinvolgere nel suo progetto numerosi alti Ufficiali Tedeschi tra i quali suo zio, il Feldmaresciallo Fedor von Bock che comandava il Gruppo Armate Centro sul fronte orientale presso il quale lo stesso von Tresckow era in servizio. Tutti i comandanti interpellati (tra i quali Hans Günther von Kluge, Erich von Manstein, Heinz Guderian e Gerd von Rundstedt) non si schierarono apertamente con von Tresckow; maggior successo ebbe il reclutamento tra giovani ufficiali Gruppo Armate Centro, meno timorosi.
I primi mesi della guerra sembrarono dare, come già* era successo in Polonia ed in Francia, ragione alla politica del III°Reich. Una serie di spettacolari avanzate vennero interrotte solo nel mese di dicembre alle porte di Mosca a causa dell'estremo freddo e dell'inasprimento delle difesa sovietica. La terribile campagna invernale che ne conseguì - i soldati Tedeschi non erano equipaggiati per il grande freddo sovietico a causa dell'ottimistica previsione che la guerra sarebbe finita prima dell'arrivo dell'inverno - vide una serie di scontri tra i Generali che proponevano una ritirata generale verso posizioni più difendibili e meno esposte ed il Führer che voleva attenersi alla pratica "dove il soldato Tedesco mette piede, lì resta!".
Sulla campagna sovietica pesava il ricordo della terribile campagna intrapresa un secolo prima dalle truppe Bonapartiste, che si concluse poi con la sua orrenda disfatta.
Nella primavera 1942 i Tedeschi non si erano ritirati e, pur avendo subito terribili perdite, si trovarono nella condizione di riprendere la loro travolgente offensiva.
Esisteva però un tipo di opposizione a tutto questo, quella dei militari, e in generale di alcuni circoli aristocratici, che per convinzioni religiose o semplicemente per difendere i propri interessi, erano profondamente avversi al Nazionalsocialismo. Questo genere di opposizione si limitava per lo più a discorsi segreti. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, però, le cose cambiarono: molti militari di alto grado si formarono l'idea che, se la guerra fosse proseguita, la Germania sarebbe stata annientata. Allorché la situazione militare cominciò a precipitare e ad andare male, si concretizzò sempre più l'idea di cercare un compromesso di pace con gli Alleati. Resta il fatto, comunque, che l'antipatia nutrita verso il Führer da parte di gran parte dei Generali Tedeschi si rifacesse principalmente alle origini umili del dittatore e dal fatto che predicasse l'abolizione delle distinzioni di classe sociale, quell'artista di strada ed ex caporale che aveva preso il posto della casta nobiliare dei "von" e degli "zu" alla guida della Germania. Il nobile Generale Rundstedt, per esempio, in occasione dello sbarco in Normandia avvenuto un mese prima dell'attentato, aveva perso del tempo prezioso per il solo fatto di rifiutarsi di chiamare il Führer al telefono, tale era il disprezzo che nutriva per la sua origine popolana.
Molte personalità* militari che ricoprivano posizioni importanti nell'ingranaggio militare Tedesco, così come importanti esponenti dell'imprenditoria industriale, erano appartenenti a circoli contro il Nazionalsocialismo, o lo erano segretamene a titolo personale. Non tutti erano dell'opinione che il Führer ed i principali gerarchi dovessero essere eliminati fisicamente. Le posizioni personali erano differenti. Un certo numero di ufficiali e di autorità* civili, invece, si risolse ad agire prima che fosse "troppo tardi".
L'uomo scelto per compiere materialmente l'attentato fu l'Oberst Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg.
Fra le principali personalità* che si esposero nell'estremo tentativo del 20 luglio 1944 vi sono:

Ludwig Beck: già* capo di stato maggiore dell'esercito, esonerato nel 1938 . Nei piani dei cospiratori sarebbe divenuto capo provvisorio delo stato.

Wilhelm Canaris: Ammiraglio, capo del servizio segreto militare (Abwehr).

Hans Oster: Generale della Wehrmacht, era il sostituto di Canaris.

Conte Helmuth von Moltke: uno dei più prestigiosi congiurati civili, era per una soluzione non violenta.

Heinrich von Stülpnagel, Generale che, per il suo incarico di governatore militare della Francia, avrebbe avuto una posizione chiave per la riuscita del colpo di stato.

Friedricht Olbricht: intendente generale dell'esercito territoriale. Anch'egli avrebbe avuto un ruolo chiave, essendo in grado di muovere truppe in posizioni ottimali per la riuscita dell'impresa in tutto il paese.

Henning von Tresckow: colonnello generale e capo di stato maggiore del gruppo d'armate di centro sul fronte orientale. Fu l'ideatore di un altro tentativo, fallito, di assassinare il Führer nel 1943.

Conte Claus Schenk von Stauffenberg: Colonnello e capo di stato maggiore dell'esercito territoriale. l'Esecutore.

Altre personalità*, quali il Feldmaresciallo von Witzleben, che era designato a divenire comandante supremo dell'esercito, rimasero ai margini del complotto.

Tra gli altri partecipanti alla pianificazione vi furono anche personalità* di spicco quali il Feldmaresciallo Erwin Rommel e Alfred Delp.

Il piano prevedeva che von Stauffenberg piazzasse 2 Kg di esplosivo al plastico innescato ad orologeria, opportunamente occultato in una valigetta, sotto il tavolo da conferenza intorno al quale il Führer teneva la quotidiana riunione con lo stato maggiore sulla situazione militare al fronte, in un edificio all'interno del complesso del Führerhauptquartier "Wolfsschanze", "la tana del lupo", nei pressi di Rastenburg, nel cuore della foresta di Goerlitz nella Prussia orientale. Dopo aver abbandonato la riunione ed essersi accertato dell'avvenuta esplosione, von Stauffenberg avrebbe avviato il Piano Walküre, la seconda fase decisiva per il colpo di stato, avvisando i complottisti a Berlino della avvenuta riuscita dell'attentato, e raggiungendoli immediatamente per via aerea.
Per merito di alcune circostanze il Führer sopravvisse all'attentato: Claus von Stauffenberg e Werner von Haeften, suo attendente, giunti nel "Wolfsschanze", furono disturbati durante la preparazione degli inneschi dell'esplosivo in una stanza: Hitler anticipò di 30 minuti la riunione poiché, di lì a poco, si sarebbe dovuto incontrare con il Duce Benito Mussolini, convocato proprio dallo stesso Führer. Per questo motivo, i due congiurati prepararono solo 1 dei 2 Kg di esplosivo al plastico previsti per l'attentato. La fretta nella preparazione e il caso furono decisivi: l'ordigno, di potenza dimezzata rispetto al previsto, non riuscì a ferire gravemente il Führer, il quale si trovava distante rispetto all'ordigno e fu protetto dal massiccio tavolo da conferenza e dalle sue gambe in massiccio legno di quercia e dalle pesanti mappe militari; inoltre, poiché l'intenso caldo aveva fatto spostare la riunione dall'abituale bunker, l'esplosione risultò meno devastante. Nonostante quattro persone furono uccise e quasi tutti i presenti rimasero feriti, il Führer riportò solo leggere ferite. Von Stauffenberg apprese del fallimento solo in seguito, a Berlino.
Si dice anche che Mussolini, che viaggiava in treno per raggiungere Hitler a Rastenburg, dopo lo stop del convoglio per la presenza di bombardieri nemici, fosse stato invitato da due uomini a bordo di un auto, che indossavano divise da ufficiali Tedeschi e si qualificarono come tali, a seguirli per raggiungere il Führer. Il Duce rifiutò, ribadendo che aveva un programma da seguire e non l'avrebbe modificato per nessuna causa, e in seguito si scoprì che questi due uomini erano complici di Von Stauffenberg, mandati a prelevare il Duce per poi portarlo sul luogo dell'esplosione e farlo così coinvolgere anch'esso nella detonazione.
Dopo il fallimento del colpo di stato, la notte stessa del 20 luglio 1944, il Colonnello Claus von Stauffenberg, il Generale Friedrich Olbricht, il Colonnello Albrecht Mertz von Quirnheim e il Tenente Werner von Haeften, vennero catturati e fucilati nel cortile del Bendler-Block.
La maggior parte degli altri cospiratori al complotto furono processati e vennero impiccati.
l'Operazione Walküre era un piano preparato dallo stato maggiore che prevedeva, in caso di rivolta popolare, l'occupazione e la difesa di tutti gli edifici pubblici, i ministeri e di tutte le reti di comunicazione in Germania;
il piano venne modificato dai cospiratori, cosicchè tutti i ministeri, gli edfici pubblici e le reti di comunicazione cadessero nelle loro mani, impedendo così qualunque movimento ai gerarchi e alle alte sfere fedeli al Führer.
l'unità* che venne usata per mettere in atto questa operazione a Berlino fù il battaglione di rappresentanza "Grossdeutschland", che all'oscuro dei reali avvenimenti, venne mandato ad arrestare tutti i membri delle SS presenti in città* e tutti gli addetti ai ministeri e alle comunicazioni pubbliche;
parte del piano però fallì, in quanto un Ufficiale messo al comando della squadra addettà* a bloccare le emittenti radio della città* non scoprì che l'emittente radio non era stata spenta dagli addetti, tutti fedeli al III°Reich e che resisi conto della situazione, trasmisero la notizia del fallito attentato e del tentativo di colpo di stato che stava avvenendo.
Appreso poi che il Führer era vivo il comandante del battaglione "Grossdeutschland", che ricevette una telefonata e l'ordine diretto dal Führer in persona, prese d'assalto alla testa dei suoi uomini il Bendler-Block, quartier generale dei congiurati, e arrestò tutti i cospiratori.

Saluti
Die Nadel