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Discussione: MASCHERE ANTIGAS IMPERI CENTRALI,database

  1. #131
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  2. #132
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    porca trottola top del TOP della rarita' ...

  3. #133
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    Che trofeo notevole.......ne alcuna storia interessante?
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  4. #134
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    Ecco una maschera antigas austriaca piuttosto insolita, simile a un modello tedesco Leder di ultima generazione ma realizzato con facciale in gomma simile ad una Gummi.

    Nel libro di Zecha "Unter die Masken" è riportatoa una gummimaske denominata "K" e concepita nel 1917, un oggetto realizzato senza le due pieghe di pulitura lenti laterali della tradizionale gummi.

    La maschera ritratta in foto questo tipo di "evoluzione" austriaca?

    Al momento ho notizia di tre maschere di questo tipo, la prima contrassegnata da un timbro di accettazione del luglio 1918 e sicuramente distribuita alle truppe combattenti per il fatto che è stata trovata nella regione italiana del Trentino, mentre le altre due sono marchiate "OKT.18", troppo tardi per essere state distribuite negli ultimi giorni di guerra all'esercito austro-ungarico.

    Queste ultime due maschere sono poi state utilizzate per esercitazione nell'ercito ungherese del dopoguerrra, come testimoniato dalla marchiatura e le lettere dipinte di rosso sul filtro KuK e dal timbro timbro di accettazione sulla base del facciale della maschera.

    Poiché non parlo una sola parola di ungherese ho fatto i miei compiti con alcuni traduttori on-line e ho scoperto che "Gy" dovrebbe essere l'abbreviazione di "Gyakorlat" - "trainimg" - mentre "Átv". potrebbe rappresentare "Átvételét", "ricevuta / accettazione".

    L'oggetto pubblicitario è privo della tracolla di "stand-by" e del cinturino regolabile che, passando dietro la nuca, era fissato fissato con un gancio sul lato posteriore destro del facciale.

    Questo cinturino dotato di molla è un elemento caratteristico delle leder M18 tedeschie, se l'identificazione "K" è corretta gli austriaci sono stati i primi a utilizzare questo metodo di fissaggio avanzato?

    La maschera pubblicata era abbinata a un contenitore di fabbricazione austriaca piuttosto vissuto che, considerando le belle condizioni della maschera stessa, probabilmente non era quello in cui aveva trascorso l'ultimo secolo.

    Nelle foto ho allora abbinato la maschera con un contenitore identico ma meglio conservato che trovo più coerente con le condizioni generali del tutto.

    È interessante notare che il timbro di accettazione riporta la data "31 OKT 18", pochi giorni prima dell'armistizio del 4 novembre sul fronte italiano.

    Sembra che mentre l'impero austro-ungarico si stava già dissolvendo, la produzione di una maschera antigas di tale avanzata concezione fosse ancora attiva se non altro a livello di accettazione del materiale completato.
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  5. #135
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    Caro Ari!

    Riguardando la M17k (lettere rosse) sono d`accordo con i tuoi pensieri (materiale come gummi ma forma come la leder vedi giù---penso che riferito ai titolo giusti ci entrassimo quasi alcuni nuovi terreni non lavorati completamente e soddisfacente almeno per i collezionisti
    Questo giù è quasi tutto che poteva trovarne (solo piccola ripetizione di questo riassunto il quale qui nel nostro foro ho scritto alcuni anni fa e allora avevo cercato di fare un po`chiarezza nell`uso veramente confuso dei termini delle maschere nella litteratura scarsa almeno
    per il momento---
    questa confusione già essendo cominciata durante la GM1 e perduranda ancora finora. Magari W.Zecha non sempre stava distinguendo i tipi abbastanza stringente o forse non abbia avuto le risorse esaurienti.......



    Da agosto 1918 produzione al mese 50.000 gummimasken con wischfalte e 5.000 m17k senza Wischfalte (ca. 10 percento della maschera con Wischfalte), non è chiaro quante maschere da cuoio in summa.



    Gennaio 1918 introduzione della kuk Ledermaske M18 produzione a.u. prim consegna alle truppe 26. Aprile 1918 1.800 pezzi (test Ledermaske tedesca M17 da febbraio 1917 per lùso a.u.)

    Fine 1918 esistevano le note (forse anchè altre…) Gasschutzmittelübernahmekommissionen e Übernahmestellen (collaudo e deposito):
    Vienna 13; oggi 14; Mitisgasse 4 112.000 maschere non consegnate plus filtri e contenitori. Interessantamente i contenitori trovati sempre sono stati meno che le maschere rimaste….

    Vienna XI; 1.Heidequerstrasse (Dittmar-Brünner)

    117.000 maschere non consegnate plus filtri e contenitori (
    St.Pölten/Wörth Bassa Austria

    Solo apparecchi

    Azienda da cuoio Flesch Wilhelmsburg Bassa Austria

    28.000 maschere antigas da cuoio m18
    Verosimile che la maggior parte delle maschere a.u. dell`arredamento personale sono gettate via dai soldati fine 1918 --o sono state raccoltate dai vincitori.
    Gli alleati hanno proibito alla nuova repubblica Austria l`importazione, esportazione, produzione, deposito non solo delle sostanze chimiche ed apparecchi. Ca. 300.000 maschere sono state rimaste nei magazzini. Inizialmente l`esercito austriaco ne voleva usare 30.000. Ma anchè questi mezzi proggettivi sono stati proibiti dalla commissione alleata. Quindi tutte queste ca. 300.000 maschere rimaste nei magazzini sono state vendute all`estero o distrutte fine 1922 …….



    C.Tentativo (incompleto??) di una nomenklatura migliorata….


    Maschera produzione kuk a.u. inclusivamente la produzione nazionale Auergesellschaft in licenza della Auergesellschaft Deutschland esclusivamente consegna produzione genuina tedesca M15, M16, M17


    M15 “Neupert” o Versuchsgasmaske due tipi

    M16?? Non mai trovato questa nominazione a.u. per la produzione nazionale tra giugno 1916-marzo/aprile 1917, ma dopo mezzo 1917 sembrano chiamate tutte le maschere Gummigasmaske produzione nazionale a.u. –“M17 Gasmaske und Zubehör o Gummigasmaske)”-esclusivamente la variante migliorata M17k e la a.u. versione Ledergasmaske M18

    M17 (come M16 tedesca) Gummigasmaske mit „Wischfalte“ per pulire gli oculari vedete (produzione nazionale ufficiale e con licencesa dai tedeschi da giulio 19(Auergesellschaft ADG)17 fine sett.-ott. 191

    M17k anchè materiale „Gummi“ come M17 ma senza Wischfalte principio 1918-ottobre 1918

    ma senza Wischfalte, più piccola riguardando lo spazio intero tra maschera e la testa—quindi la Wischfalte non cèra necessario più.
    M18 Gasmaske und Zubehör o Ledergasmaske (come la M17 tedesca)


    Maschera produzione nazionale tedesca
    M15 (da autunno 1915) senza telaio ma con Wischfalten
    M16 con telaio (Dichtrahmen);
    M17 „Ledermaske“
    Ripeto--magari la letteratura tra le guerre fino da oggi non sempre distingurebbe correttamente tra M15 e M16 tedesca o M17 a.u. resp. M17 Ledermaske tedesca e M18 Ledermaske a.u., la M17k a.u. viene nominata falsamente da M18 o --tutte le maschere con forma Gummimaske—indifferente se produzione tedesca o austriaca, con telaio o no, wischfalte o no etc etc vengono chiamte M15—naturalmente tutte insieme veramente appariscono come le stesse o almeno molto simili.


    D. Alcuni pensieri personali:
    Avendo letto abbastanza lettura speciale e i commenti parzialmente eccelenti sul tema „maschera antigas a.u.“ nel nostro forum mi sono colpito questo:
    Nella lettura speciale la nomenclatura dei tipi e modelli delle maschere a.u. e tedeschi non è omogena --magari si contradice come p.e. particolarmente nei libri -costosi- p.e. della edizione Militaria.
    Magari la letteratura tra le guerre fino da oggi non sempre distingurebbe correttamente tra M15 e M16 tedesca o M17 a.u. resp. M17 Ledermaske tedesca e M18 Ledermaske a.u., la M17k a.u. viene nominata falsamente da M18 o --tutte le maschere con forma Gummimaske—indifferente se produzione tedesca o austriaca, con telaio o no, wischfalte o no etc etc vengono chiamte M15—naturalmente tutte insieme veramente appariscono come le stesse o almeno molto simili.
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  6. #136

  7. #137
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    Ho postato qui sopra un non diffusissimo contenitore zincato per maschera antigas austriaco completo di tracolla in pelle originale e contenente una gummimaske di fabbricazione tedesca con scritte apposte sul lato del filtro e sulla base del facciale da un soldato ungherese.

    "M.Kir." è l'acronimo di "Magyar Királyi Honvédség".

    Dietro i "geroglifici" sul piatto del facciale sono anche leggermente visibili una coppia di "K" rosse, testimonianti l'accettazione della maschera da parte della Landwehr austro-ungarica.

    Il "bonus" qui è il piccolo sacchettino infilato sotto il coperchio, la cui funzione è ancora misteriosa per me al momento.

    Contiene una garza molto spessa ed è avvolto in una corda con un sigillo marchiato in rilievo, sicuramente un oggetto prodotto in serie che mi fa pensare a un filtro per gas primitivo o a un pacchetto di pronto soccorso anche se per quanto ne capisco credo che questi ultimi fossero solitamente ben contrassegnati come materiale sanitario.

    Se qualcuno ha idee o conoscenze sulla natura di questo ultimo oggetto e avesse possibilità di commentarlo mi farebbe cosa grata.

    Grazie e un saluto.


    20 (6).JPG

  8. #138
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    @ ari e joda (che mi ha domandato qualcosa molto simile sul tema....) Spero che ne io possa fare eventualmente un piccolo chiarimento fra qualche giorni--nel momento attuale purtroppo sono troppo "busy" ---ma subito dopo----allora----
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  9. #139
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    @ ari e joda (che mi ha domandato qualcosa molto simile sul tema....) Spero che ne io possa fare eventualmente un piccolo chiarimento fra qualche giorni--nel momento attuale purtroppo sono troppo "busy" ---ma subito dopo----allora----
    @ari, joda
    Ebbene, forse ce ne troviamo la soluzione e l`informazione mancante finora........

    W. Zecha scrive a senso nel suo libro profondo “Unter die Masken” (sotto le maschere—a questo luogo mille grazie a lui e il suo libro….) sul tema:


    All’inizio della Grande Guerra niente delle nazioni aveva fatto qualche prevenzioni efficaci e degno di nota per proteggere i suoi soldati contro gli attacchi da gas.


    Prima della introduzione sufficiente delle maschere antigas per almeno un gran parte dei soldati dislocati al fronte esisteva solo una provvidenza povera—i cd. chiamati così Mundschützer o Atemschützer (protettore da bocca/respiro). Questo “protettore” personale consisteva di una falda di ovatta/stoppa di pulire incucita in una benda da garza. La ovatta era imbevuta con Natriumthiosulfat (corretta nominazione italiana per questo???) pensato di proteggere contro gas da cloro e nient’altro.


    Questo tipo di protezione veniva usato la prima volta dai tedeschi al 22 aprile 1915. Alcuni giorni dopo anchè gli alleati avevano avuto in uso questo simile tipo di protezione.


    Il Mundschützer era abbastanza efficace solo per l’assaltatore ma non mai per i difensori affrontati con dosi di cloro più grandi.


    Quell`Atemschützer veniva fissato con un nastro adesivo alla faccia del soldato per avere le mani liberi e per sostenere la capacità di combattere contro il nemico. Ma i nastri non andavano bene e molti soldati perdevano i suoi Mundschützer durante la battaglia.


    In quale maniera si usava questa modello povero di protezione prima delle maschere genuine al fronte austro-italiano?
    Noto è questo:


    All’inizio primavera 1915 del conflitto austro-italiano gli austriaci avevano avuto paura dell` uso italiano di munizione da gas.
    Quindi verso la fine maggio 1915 il commando supremo delle forze armate a.u. A.O.K. (via commando fronte sud-ovest) ordinava
    500kg Natriumthiosulfat e 500kg Natriumbicarbonat (idrogeno carbonato di sodio) e 1.000 atropinphiolen (contenitori da vetro con atropina) e una grande quantità di ovatta/stoppa per Laibach (Ljubljana) e 250kg Natriumthiosulfat, 250kg idrogeno carbonato di sodio e 500 contenitori da vetro con atropina per Innsbruck




    Sebbene una ditta ( Atonsohn) avesse fatto una offerta senza successo per 100.000 addizionali pezzi Atemschützer niente Atemschützer erano consegnati più ai soldati fino ottobre 1915.

    Probabilmente si volesse immettere in seguito prontamente le nuove maschere antigas già ordinate prima.


    Secondo il ministero della difesa a.u. e fino alla consegnazione di queste maschere i soldati si sarebbe aiutarsi con bende imbevute Mundschützer con una soluzione speciale per aumentare l`azione ( oggi la formula è perduta ma probabilmente la era composta di natriumthiosulfat e idrogenocarbonato di sodio).

    Queste bende sarebbero state fissate davanti alla bocca e annodate alla cervice. I buchi del naso venivano chiusati con tamponi (Marly-Tampons).

    Spero che vi potessi aiutarvi un po`........
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  10. #140
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppeladlerkorb Visualizza Messaggio
    @ari, joda
    Ebbene, forse ce ne troviamo la soluzione e l`informazione mancante finora........

    W. Zecha scrive a senso nel suo libro profondo “Unter die Masken” (sotto le maschere—a questo luogo mille grazie a lui e il suo libro….) sul tema:


    All’inizio della Grande Guerra niente delle nazioni aveva fatto qualche prevenzioni efficaci e degno di nota per proteggere i suoi soldati contro gli attacchi da gas.


    Prima della introduzione sufficiente delle maschere antigas per almeno un gran parte dei soldati dislocati al fronte esisteva solo una provvidenza povera—i cd. chiamati così Mundschützer o Atemschützer (protettore da bocca/respiro). Questo “protettore” personale consisteva di una falda di ovatta/stoppa di pulire incucita in una benda da garza. La ovatta era imbevuta con Natriumthiosulfat (corretta nominazione italiana per questo???) pensato di proteggere contro gas da cloro e nient’altro.


    Questo tipo di protezione veniva usato la prima volta dai tedeschi al 22 aprile 1915. Alcuni giorni dopo anchè gli alleati avevano avuto in uso questo simile tipo di protezione.


    Il Mundschützer era abbastanza efficace solo per l’assaltatore ma non mai per i difensori affrontati con dosi di cloro più grandi.


    Quell`Atemschützer veniva fissato con un nastro adesivo alla faccia del soldato per avere le mani liberi e per sostenere la capacità di combattere contro il nemico. Ma i nastri non andavano bene e molti soldati perdevano i suoi Mundschützer durante la battaglia.


    In quale maniera si usava questa modello povero di protezione prima delle maschere genuine al fronte austro-italiano?
    Noto è questo:


    All’inizio primavera 1915 del conflitto austro-italiano gli austriaci avevano avuto paura dell` uso italiano di munizione da gas.
    Quindi verso la fine maggio 1915 il commando supremo delle forze armate a.u. A.O.K. (via commando fronte sud-ovest) ordinava
    500kg Natriumthiosulfat e 500kg Natriumbicarbonat (idrogeno carbonato di sodio) e 1.000 atropinphiolen (contenitori da vetro con atropina) e una grande quantità di ovatta/stoppa per Laibach (Ljubljana) e 250kg Natriumthiosulfat, 250kg idrogeno carbonato di sodio e 500 contenitori da vetro con atropina per Innsbruck




    Sebbene una ditta ( Atonsohn) avesse fatto una offerta senza successo per 100.000 addizionali pezzi Atemschützer niente Atemschützer erano consegnati più ai soldati fino ottobre 1915.

    Probabilmente si volesse immettere in seguito prontamente le nuove maschere antigas già ordinate prima.


    Secondo il ministero della difesa a.u. e fino alla consegnazione di queste maschere i soldati si sarebbe aiutarsi con bende imbevute Mundschützer con una soluzione speciale per aumentare l`azione ( oggi la formula è perduta ma probabilmente la era composta di natriumthiosulfat e idrogenocarbonato di sodio).

    Queste bende sarebbero state fissate davanti alla bocca e annodate alla cervice. I buchi del naso venivano chiusati con tamponi (Marly-Tampons).

    Spero che vi potessi aiutarvi un po`........
    Grazie mille!!

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