Il secondo esemplare è datato 1942 e presenta una strana e rara colorazione della ferramenta in tinta verde scura.
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Il secondo esemplare è datato 1942 e presenta una strana e rara colorazione della ferramenta in tinta verde scura.
Il terzo esemplare, è forse quello più dozzinale, con caratteristiche molto usuali. E' un fondo di magazzino quindi mai usato.
Ciao a tutti,
bel topic [264 .
E bei pezzi !!!
Ciao
Michele
Bella disamina!
set trop bretelle a y e tasca per baio non hanno marchi.[attachment=0:23kmwzty]coll herman 021.jpg[/attachment:23kmwzty]
Ciao Herman,
è molto probabile che sulla tasca per baionetta non vi si riescano a intravedere i marchi che generalmente sono ad inchiostro e stampati per esteso nella parte retrostante. Questo perchè solitamente la timbratura risultava imprecisa e poco resistente essendo posta su un supporto precario come è la canapa di cui è confezionata la tasca. Riguardo le Y, il marchio a caldo dovrebbe sicuramente essere impresso sul cerchietto centrale in cuoio, a meno che non siano anche qui ad inchiostro, come si usava alla fine della guerra, e quindi cancellatosi con l'uso.
Per concludere, hai due bellissimi pezzi di non facile reperibilità al giorno d'oggi!
grazie alessandro ,ho scritto senza tinbri perchè i nostri giovani collezionisti amanti del mint amano vederli se ci sono ,come hai detto tu trattasi di un pezzo fine guerra .
Trattasi di spallacci leggeri specifici per personale basato a terra della Luftwaffe; come è noto, l'equipaggiamento in cuoio dell'aviazione era tinto marrone e, nonostante andasse a vestire anche personale di prima linea a tutti gli effetti, come Fallschirmjaeger e Feld Divisionen, stranamente non era dotato di supporti per il trasporto di altri accessori, analogamente al modello per la fanteria dell'esercito. Per questo motivo la loro linea era semplice ma efficace ed il loro compito si riduceva al supporto dei portacaricatori del K98/MP indossati come al solito frontalmente.
L'esemplare in questione, è un modello prebellico e come tale mantiene l'accortezza deii finimenti metallici realizzati in alluminio. E' prodotto dalla ditta Gustav Sudbrack – Bielefeld -- 1938 e, presente come consuetudine nel materiale dell'aviazione, vi è il marchio di accettazione: Bekl. L. im L.K.2 (per esteso Bekleidungs Luftwaffe im Luftkreis 2 = Magazzino dell’aviazione del 2° distretto), oltre che all'usuale L.B.A. (Luftwaffe Bekleidungs Amt = ufficio vestiario dell’aviazione)
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Sempre integrazioni interessantissime...
Complimenti...
[257
Molte grazie Franz. [264
Salve amici
Thread molto interessante con bellissime foto e stupendi spallacci in particolare quelli in canapa , contribuisco anch'io postando i miei spallacci , sono un primo tipo marchiati 1940 ma non si capisce bene il nome del produttore.
Il cuoio non è mai stato trattato con creme o altro , per non alterare la loro pattina , eventualmente che prodotto mi consigliate per la conservazione del cuoio ?
Grazie a Tutti
Il terminale posteriore è stato cambiato? Non sembra in alluminio…
Io lo lascerei esattamente come si trova, o al limite, passerei uno straccio leggerissimamente bagnato di vaselina.
Trovati così molti anni fa …. si penso che la parte posteriore sia stata cambiata e in ferro , ho vaselina in crema comunque cercherò quella liquida meglio
Intervengo raramente in questo forum...ma non posso esimermi dal supplicarti di non fare pazzie con questo bellissimo nonchè raro paio di spallacci con i finimenti in alluminio anche se la parte posteriore appare sostituita ma, visto l'anno, non è detto e potrebbe essere anche la sua....non "trattarli" con nulla, non farci niente di niente, non rovinarli in modo irrimediabile...andresti a snaturare/rovinare un pezzo che si porta dietro 70 e passa anni di storia.
Ciao Giancarlo, approvo pienamente la tua affermazione, tuttavia gli oggetti prodotti in cuoio, materiale organico, se necessitante (sottolineo se necessitante), va nutrito tramite altrettanti elementi organici in barba alla patina, pena la morte o il deterioramento irrimediabile del manufatto (mia opinione). Ovviamente, se il cuoio fosse ancora morbido, come probabilmente questo esemplare pare che abbia, sarebbe effettivamente sbagliato alterarne il colore e la patina.
Tornando al discorso della cinghia posteriore, essendo evidente il differente stato cromatico del cuoio, propendo per una sostituzione effettuata sul campo. Ricordo che, a partire dal '40, la produzione industriale dei finimenti metallici da equipaggiamento (non solo delle "Koppeltraggestell aus leder mit Hilfstrageriemen" m39) si dovette orientare al più economico ferro per motivi strategici, oltre che di robustezza. Ovviamente ci sono delle eccezioni che possiedono fin dalla produzione finimenti in ferro insieme a quelli in alluminio, per lo più eseguiti nel periodo di transizione dei materiali.
Io possiedo in collezione un esemplare precoce le cui cinghie supplementari anteriori (quelle per l'aggancio al basto) sono state sostituite con altre disponenti anelli in ferro, lavoro eseguito dai centri di recupero dei materiali dislocati nelle retrovie.
Dissento sulla "sostituzione", nel senso che fino al 1940 si trovano spallacci con parti metalliche "miste", qualcosa in ferro e qualcosa in alluminio, mentre dal 41 in poi si trova solo ferro.
Qui appare quasi evidente che la parte posteriore differisce dal resto e, quindi, probabilmente sostituita...impossile dire quando però.
Un enorme grazie a Mùlon , Alessandro e a tutti che in futuro mi daranno consigli utili.
li lascerò così come sono stati acquistati Graz (Stiria) anni 90 …
ma non si capisce bene il nome del produttore , qualcuno arriva ad individuare la ditta ?
L L G SATTLER WURT STUTT 1940 (STOCCARDA ? ) può essere ?
i ganci sono marcati ALMgSi qualcuno conosce la ditta di produzione ?
Il marchio LLG inciso nel cuoio sta per Landeslieferungsgenossenschaft (L.L.G. der Sattler Würtemberg, Stuttgart), una associazione di piccoli produttori sparsi nel territorio (questa è di Stoccarda) atti alla produzione in serie dei manufatti, in questo caso, selle e affini in cuoio.
AlMgSi inciso nei finimenti metallici è la composizione del metallo (alluminio, manganese, silicio) non la sigla del produttore.